di
Stefano Bartoli
San
Miniato e l’estrazione della Fiat 500.
Accadde
che la Fiat mise in produzione una utilitaria destinata a diventare
un grande successo commerciale, la mitica Fiat 500. Con
ciò ebbe inizio il sogno di tante famiglie italiane che ambivano a
possedere la Loro prima auto.
All’epoca
era molto diffuso anche l’ascolto delle trasmissioni radio e,
tenuto in considerazione le molte tasche vuote dell’epoca era più
facile che ciò avvenisse in un locale pubblico che in privato. Il
Bar Centrale aveva una bell’apparecchio radio che stava acceso
molte ore. I frequentatori del bar si sedevano ai tavolini, lì nei
pressi e, fra una bevuta e quattro chiacchiere, prestavano orecchio a
quanto veniva diffuso nell’aria dalla radio.
Un
giorno, a locale pieno, la radio lanciò una notizia bomba, di quelle
destinate a fare storia. “Gentili Signore, Gentili Signori,
interrompiamo la nostra trasmissione di musica leggera per comunicare
il nome del vincitore, nuovo abbonato alla radio, che si è
aggiudicato il primo premio. “Vince
una autovettura Fiat 500 il Signor X e Y di S. Miniato”.
Il
fortunato era presente in sala e, dopo pochi secondi di stupore
lanciò un urlo di gioia e balzò dalla sedia: “Offro da bere a
tutti, oggi pago io”. Immaginate la gioiosa confusione che esplose
nel bar. Erano risate, complimenti, pacche sulle spalle,
felicitazioni, auguri e le bottiglie correvano in su ed in giù per
il banco, facendo molte soste per riempire i bicchieri di tutti i
presenti.
Il
fortunato non stava nella pelle e, dopo diverso tempo, pagò un conto
abbastanza salato, ma che importa, era una persona abbastanza
facoltosa, da poco aveva acquistato una radio per tenerla in casa e
farla sentire, in privato, alla moglie, ed evitarle così le troppe
uscite per frequentare il bar.
A
festeggiamenti iniziati si era aggregato alla comitiva un giovane
Geometra. Proveniva dalla stanza di dietro del bar, era il buon
Antonio Profeti, detto Tonino, storico personaggio samminiatese,
persona scaltra che amava progettare e realizzare scherzi geniali.
Tonino aveva collegato alla radio un microfono, situato nel
retrobottega del locale, e da lì, comodamente seduto, aveva azionato
l’interruttore che “staccava” la trasmissione in diretta e
consentiva di fare annunci come se a parlare fosse proprio
l’annunciatore della Rai.
Narra
mio padre che l’attesa della Fiat 500, da parte del vincitore fu
lunga e pare che lo stesso si sia recato, in treno, alla sede Rai di
Firenze per sollecitare la consegna del premio. L’interlocutore
aveva avuto un bel da fare a calmarlo dopo che gli aveva comunicato
che non aveva vinto proprio un bel nulla e che non era mai esistito
un concorso di quel genere.
Il
vincitore di “un sogno” continuò a frequentare il Bar Centrale
però fu a lungo oggetto di battute scherzose, di prese in giro e di
sfottò. Chi si avvicinava alla radio e diceva: “Sentiamo un po’
cosa ho vinto io oggi”; chi s’interessava su come si guidava bene
la cinquecento, dei consumi ridotti, del colore della carrozzeria o
dei sedili e tanto altro, secondo la libera fantasia di ognuno. Le
risposte del malcapitato erano sempre mugugni o inviti ad andare a
farsi delle belle girate a “quel paese”.
In
un epoca dove c’era molto poco l’occasione di divertimento
nasceva o s’inventava liberando creatività e fantasia. Oggi
abbiamo quasi tutto però, spesso, manca un sano divertimento.
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