mercoledì 3 giugno 2020

LO STEMMA DEL VICARIO DOMENICO DI PIERO PUCCINI A SAN MINIATO

di Francesco Fiumalbi

All’imbocco di Corso Garibaldi, proprio davanti alla Piazza del Bastione, possiamo apprezzare il fronte laterale di un edificio che si affaccia su Piazzetta del Fondo. Ne abbiamo già parlato di questa costruzione, a proposito dell’iscrizione realizzata durante il ventennio fascista [vedi il post “CREDERE OBBEDIRE COMBATTERE SU UNA PARETE DI SAN MINIATO”].
In questo post focalizzeremo l’attenzione su un elemento della medesima facciata, che si trova esattamente accanto alla porta di accesso al balconcino. Si tratta di una lastra di pietra molto speciale poiché contiene un’iscrizione e uno stemma.


L’elemento lapideo con l’iscrizione e lo stemma
Foto di Francesco Fiumalbi

DOMENICO DI PIERO
PUCCINI V[ICARI]O L’ANNO 1616

Al centro dell’iscrizione compare anche uno stemma, raffigurante un monte a sei cime su cui si elevano tre spighe di grano. Corrisponde allo stemma della famiglia fiorentina dei Puccini, in seguito attestata nel Sestiere di Santo Spirito nel Gonfalone del Nicchio (la zona compresa tra Ponte Vecchio e Palazzo Pitti) (01). Domenico di Pietro Piccini fu Vicario di San Miniato dal 21 agosto 1616 al 20 febbraio 1617, coadiuvato dal notaio Asdrubale Gonnelli da Loro Ciuffenna. Del suo mandato rimangono due registri: uno con gli atti civili e uno con quelli criminali (02). Tuttavia, al momento in cui visse, la famiglia non doveva ancora essersi inurbata a Firenze. Lo stesso Domenico di Piero Puccini lo ritroviamo a Prato, dove fra il 1591 e il 1597 risulta essere “Governatore” e “Spedalingo” della locale Confraternita della Misericordia, che gestiva anche un ospedale (03). Dunque sembra un personaggio ben inserito nella società pratese del suo tempo. Apparteneva certamente ad un rango elevato, tanto da ricoprire ruoli e incarichi politici di rilievo, come quello di Vicario di San Miniato.

L’elemento lapideo nel suo contesto
Foto di Francesco Fiumalbi

Concentriamoci sull’elemento di pietra. Di cosa si tratta? Quale significato dargli? Innanzitutto, osserviamo che si tratta di un parallelepipedo disteso, lungo circa 1 m e alto circa 20 cm. Ha tutta l’aria di essere un architrave. Una porta o una finestra? Difficile dirlo, sicuramente si trattava di un’apertura non molto ampia, non più di 70-75 cm di larghezza. Anche i due fori che si trovano alle estremità fanno pensare alla presenza di elementi metallici di collegamento con i piedritti o stipiti laterali, oppure, più verosimilmente, di fori per l’alloggiamento di una grata (in questo caso sarebbe una finestra) o di due ganci funzionali al posizionamento di un traverso reggitenda. In ogni caso, era molto frequente “marchiare” e/o “firmare” un architrave da parte del committente. Di esempi del genere ne troviamo anche a San Miniato. Dunque, essendo il committente un vicario fiorentino, l’elemento proviene quasi certamente dal Palazzo dei Vicari, ovvero dall’attuale complesso dell’Hotel Miravalle. Ed effettivamente all’anno 1616 sono attestati interventi edilizi, compatibili con la realizzazione di un nuovo architrave (04).
Probabilmente fu rimosso dalla sua sede originaria durante uno dei numerosi interventi edilizi, su tutti quello di ristrutturazione e di riadattamento a Sotto-Prefettura nella seconda metà del XIX secolo. Inoltre, sfuggì alle distruzioni giacobine del 1799 e questo fa propendere per l’idea che la sua collocazione fosse all’interno oppure in posizione elevata e inaccessibili, in un luogo comunque riparato da eventuali razzie e furie devastatrici. Sicuramente, ad un certo punto, è diventato un elemento di cui disfarsi, ma in una società povera di risorse nulla va buttato e tutto può essere riutilizzato. E probabilmente fu preso e reimpiegato per il muro che si vede adesso.

L’elemento lapideo con l’iscrizione e lo stemma
Foto di Francesco Fiumalbi


Corso Garibaldi verso Piazzetta del Fondo
Foto di Francesco Fiumalbi

NOTE E RIFERIMENTI:
(01) Archivio di Stato di Firenze, Ceramelli Papiani, fasc. 3880, fam. Puccini.
(02) Archivio Storico del Comune di San Miniato, Archivio Preunitario, Fondo Vicariato di San Miniato, Atti Civili, n. 246; Atti Criminali, n. 792.
(03) Archivio di Stato di Prato, Archivio Storico dell’Ospedale della Misericordia e Dolce di Prato, Amministrazione Ospedaliera, Ospedale della Misericordia e Dolce, Amministrazione dell’Ospedale della Misericordia, Debitori e Creditori, n. 1595, Campione E, (1592-1595); n. 1596, Campione giallo F (1596-1602); Libri Giornale, n. 1656, Giornale (1591 giu. 1 – 1592 mag. 31); n. 1657 , Giornale (1592 giu. 1 – 1593 mag. 31); n. 1658 , Giornale (1593 giu. 1 – 1594 giu. 30); n. 1659, Giornale (1594 lug. 1 – 1595 giu. 30); n. 1660, Giornale (1595 lug. 1 – 1596 giu. 30); n. 1661, Giornale (1596 lug. 1 – 1597 giu. 30); n. 1662, Giornale (1597 lug. 1 – 1598 giu. 30); Cassa, n. 2016, Entrata et Uscita (1592, giu. – 1593, mag.); Registri dei socci per le stime del bestiame, n. 4540 (1597); Registri delle tele, n. 4909, (1591-1593); Registri dei Baliatici, n. 5266, Baliatici (1594-1598).
(04) Archivio Storico del Comune di San Miniato, Archivio Preunitario, Fondo Vicariato di San Miniato, Deliberazioni dei rappresentanti del Vicariato, n. 1178 (1612 mag. 6 - 1654 ago. 25). Si ringrazia Christian Ristori per la segnalazione.

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