a cura di Francesco Fiumalbi
Con le disastrose campagne militari
in Russia e in Africa Nord-Orientale, migliaia e migliaia di militari italiani vennero
catturati dalle potenze Alleate e trattenuti con lo status di prigionieri di
guerra. La situazione peggiorò ulteriormente con l’Armistizio di Cassibile
dell’8 settembre 1943, quando i reparti italiani, ovunque fossero dislocati,
furono letteralmente lasciati allo sbando. Ulteriori prigionieri, dunque,
furono catturati dalle forze armate statunitensi e inglesi, ma anche dalla
Wermacht. I tedeschi, in particolare, trattennero i militari italiani e li
tradussero in Germania, secondo un nuovo status, non contemplato dagli accordi
internazionali, di Internati Militari Italiani con la sigla di IMI.
Per fornire qualche numero basti
pensare che gli Internati Militari Italiani nei campi tedeschi furono circa 650
mila unità. Circa 370 mila italiani furono catturati dagli Inglesi e tenuti
prigionieri nei Paesi del Commonwealth, di questi circa 160 mila in Gran
Bretagna, gli altri in Sud Africa, Kenia, India, Marocco, Egitto etc. Circa 120
mila furono catturati dagli Americani, di cui 50 mila trasportati in USA. Circa
60 mila furono catturati dall’Armata Rossa in Unione Sovietica e circa 35 mila
dai Francesi. In totale arriviamo ad oltre 1 milione e 300 mila uomini,
pressoché tutti uomini e con un’età compresa fra i 20 e i 35 anni, che costituivano
un terzo dell’intero Regio Esercito fra il 1940 e il 1943. Di questi circa 1
milione e 200 mila uomini tornarono a casa fra il 1945 e il 1947.
Il 6 aprile 1944 il Regno d’Italia
(che all’epoca poteva contare sul territorio italiano a sud di Roma) istituì
l’Alto Commissariato per i Prigionieri di Guerra. Questo organismo aveva due
scopi principali: il rapporto individuale e collettivo riguardante i
prigionieri e gli Stati che li trattenevano in regime di custodia, nonché gli
atti per il rimpatrio in Italia, e l’assistenza materiale e morale dei
prigionieri di guerra e degli internati militari fino al loro rimpatrio. Per
fare questo, l’Alto Commissariato intratteneva relazioni con la Commissione
Alleata di Controllo e, di concerto con il Ministero degli Esteri, organizzava
missioni temporanee per risolvere le questioni riguardanti i prigionieri a
livello internazionale.
A partire dal 30 settembre 1944,
l’Alto Commissariato iniziò la pubblicazione del Notiziario Prigionieri,
un Bollettino d’informazioni sui prigionieri, internati e profughi,
pubblicato a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Fu stampato e
divulgato gratuitamente fino al 1946. E qui abbiamo trovato i nominativi di
diversi sanminiatesi. Si tratta sicuramente di un elenco parziale e incompleto.
Manca ad esempio il Capitano Medico Ariberto Braschi, oggetto di una
pubblicazione curata da Claudio Biscarini e presentata il 7 dicembre 2019
presso il Museo della Memoria di San Miniato VAI AL POST >>>
Notiziario Prigionieri, n. 1 del 30 settembre 1944, frontespizio
Notiziario Prigionieri n. 2 del 10 ottobre 1944
Nominativi di prigionieri in Russia
che assicurano di star bene ed inviano saluti ai propri familiari:
[…] GABRIELLI Carlo, S.
Miniato (Pisa)*
* Gabbrielli Carlo [San Miniato, 8
febbraio 1889 – 22 marzo 1977], di professione agricoltore, fu consigliere
comunale dal 1946 al 1951 eletto nella lista unitaria socialcomunista. [R. Boldrini,
Dizionario Biografico dei Sanminiatesi (secoli X-XX), Comune di San
Miniato, Pacini Editore, Pisa, 2001, p. 124]
Notiziario Prigionieri n. 25 del 31 maggio 1945
In seguenti militari italiani, già
prigionieri dei tedeschi, liberati dalle truppe canadesi, assicurano i loro
cari lontani di stare bene ed inviano affettuosi saluti:
[…] MANETTI G. C. (Sottotenente),
S. Miniato (Pisa)
Notiziario Prigionieri n. 27 del 20 giugno 1945
In seguenti militari italiani, già
prigionieri dei tedeschi, liberati dagli Alleati, assicurano i loro cari
lontani di star bene ed inviano saluti affettuosi alle famiglie:
[…] BANDINI Quintilio, S.
Miniato (Pisa)
Notiziario Prigionieri nn. 30 e 31 del 20 - 31 luglio 1945
In seguenti civili italiani, liberati
da vari campi situati nella zona di Weissenfields [Weißenfels, nella Sassonia-Anhalt in
Germania centro-orientale], stanno bene e salutano affettuosamente le
proprie famiglie:
[…] BERTELLI Gino, S.
Miniato (Pisa)
Notiziario Prigionieri Anno III n. 50 del 10 febbraio 1946
In seguenti militari e civili
italiani, già internati in Germania e liberati dalla prigionia tedesca ad opera
delle truppe anglo-americane, assicurano di godere ottima salute.
[…] ARRISI Serafino, S.
Miniato
Notiziario Prigionieri Anno III n. 51 del 20 febbraio 1946
In seguenti militari, ex-prigionieri
dei tedeschi nell’isola di Rodi e presentemente nell’isola stessa in attesa di
rimpatrio, assicurano di stare bene ed inviano ai loro cari lontani saluti
affettuosi:
[…] NERI Duilio, S. Miniato.
[…] CECCATELLI Francesco, S.
Miniato
Notiziario Prigionieri Anno III n. 53 del 10 marzo 1946
In seguenti militari, liberati dalla
prigionia tedesca ad opera delle truppe britanniche e tuttora nell’Isola di
Rodi in attesa di rimpatrio, assicurano di stare bene ed inviano ai loro cari
lontani affettuosi saluti:
[…] BIAGIONI Oscar e MALVEZZI
Giuseppina, S. Miniato
[…] OLIVELLI Ennio e BASSI Aladina,
S. Miniato
Notiziario Prigionieri Anno III n. 58 del 10 aprile 1946
In seguenti militari, liberati dalla
prigionia tedesca e attualmente in mani britanniche nell’Isola di Rodi,
assicurano di stare bene ed inviano ai loro cari lontani affettuosi saluti:
[…] SENESI Virgilio, S.
Miniato
[…] SENESI Dario, S.
Miniato
Notiziario Prigionieri Anno III n. 64-65 del 10-20 luglio
1946
REDUCI DALLA RUSSIA
Lo scopo di questa pubblicazione è
quello di dare alle famiglie dei dispersi in Russia la possibilità di mettersi
in relazione epistolare con i reduci dalla Russia e già appartenenti al
medesimo reparto dei dispersi stessi.
[…] 15° Battaglione Genio Artieri
[…] 104° Compagnia Artieri
[…] 126. BAGNI Leontino di
Antonio (Soldato). S. Miniato (Pisa)
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