lunedì 17 agosto 2020

IL REGESTO DEI DOCUMENTI DEL CONVENTO DI SAN DOMENICO DI SAN MINIATO CONSERVATI ALL'ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE

cura di Francesco Fiumalbi

INTRODUZIONE 
Presso l'Archivio di Stato di Firenze sono conservati numerosi documenti appartenenti ad istituzioni sanminiatesi. Si tratta per la maggior parte di atti molto antichi, che riguardano anche le comunità conventuali e monastiche che un tempo erano presenti a San Miniato e che vennero soppresse o che comunque pervennero alla cessazione. Fra questi troviamo anche gli atti del Convento di San Domenico presso la chiesa dei SS. Jacopo e Lucia.
Grazie alla vasta catalogazione e al regesto operato nei primi anni del secolo scorso, abbiamo preziose informazioni circa la consistenza e i contenuti di migliaia e migliaia di documenti medievali conservati presso l'Archivio di Stato di Firenze. E fra questi ci sono anche quelli del Monastero di Santa Chiara. Si tratta di 59 atti sottoscritti in un arco temporale che va dal XII secolo al 1540. Va segnalato che molti dei documenti potrebbero sembrare non inerenti alla comunità religiosa. In realtà potrebbero essere stati utilizzati per dimostrare la proprietà di immobili al momento della loro donazione al convento. In questa pagina, più avanti, è proposta la trascrizione integrale dello “spoglio” dei documenti di questa comunità religiosa nata a San Miniato nel medioevo.

La chiesa dei SS. Jacopo e Lucia a San Miniato
Foto di Francesco Fiumalbi
 
IL CONVENTO DI SAN DOMENICO A SAN MINIATO
La nascita del Convento di San Domenico a San Miniato deriva dal grave conflitto che si era venuto a creare fra l’Impero e il Papato. Da una parte Ludovico di Baviera detto il Bavaro, che non riconobbe l’autorità pontificia per legittimare la propria incoronazione ed anzi dichiarò il Papa deposto e nominò al suo posto Pietro da Corvara col nome di Niccolò V. Dall’altra Giovanni XXII, il quale, una volta che l’Imperatore fece ritorno in Germania, riuscì a riportare le forze italiane dalla sua parte, si fece consegnare dai Pisani l’antipapa Niccolò V e scomunicò Ludovico il Bavaro (1329-1330). In questo contesto si erano create due grandi fazioni, anche in seno alla Chiesa, fra quanti erano rimasti fedeli a Giovanni II e fra coloro che avevano appoggiato Niccolò V, in chiave filoimperiale. Fra quest’ultimi anche un numero considerevole di Padri Predicatori (ed in particolare quelli delle comunità di Pisa, Lucca, Arezzo, Città di Castello, Viterbo, Todi, Tivoli e Sarzana), che dopo la scomunica di Ludovico e la caduta di Niccolò avevano trovato rifugio presso altri conventi che in quel momento si trovavano in gravi difficoltà economiche. A tal ragione, Barnaba da Vercelli chiese e ottenne da Papa Giovanni XXII di poter fondare nuove comunità presso San Gimignano, San Miniato e Montepulciano (Archivio Segreto Vaticano, Fondo Domenicani, n. 404). Tale atto fu sancito ad Avignone il 22 febbraio 1329. La Diocesi di Lucca, durante il conflitto, aderì al partito scismatico, tuttavia il territorio valdarnese fu amministrato dal pievano di San Miniato Ugone Malpigli in virtù del ruolo di vicario assegnatogli dal cardinale Giovanni Orsini, legato pontificio per la Toscana. Resasi vacante la chiesa di San Jacopo, il rettore della pieve dei SS. Maria e Genesio a San Miniato, e considerata la ribellione della chiesa lucchese, il 12 luglio 1329 assegnò la cura della parrocchia ai Padri Predicatori [P. Morelli, La nascita del convento domenicano di S. Jacopo in San Miniato: appunti per un’indagine sulle istituzioni ecclesiastiche di un centro minore della Toscana fra Due e Trecento, in T. S. Centi, P. Morelli, L. Tognetti, SS. Jacopo e Lucia: una chiesa, un convento. Contributi per la storia della presenza dei Domenicani in San Miniato, Accademia degli Euteleti della Città di San Miniato, Tip. Palagini, San Miniato, 1995, p. 24].
Da quel momento nacque il convento di San Domenico presso la chiesa dei SS. Jacopo e Lucia, che rimase attivo fino al 1977. Una volta preso possesso della chiesa, i Predicatori iniziarono la ricostruzione dell’edificio, nelle dimensioni odierne, oltre alla realizzazione di tutte le strutture necessarie ad ospitare la vita della comunità: la sagrestia, il dormitorio, il cimitero e poi il chiostro su tre livelli, secondo un programma edilizio che poté dirsi concluso solamente nel ‘700. Nel corso del XIV e del XV secolo si osserva un consistente numero di lasciti testamentari destinati alla costruzione di nuove cappelle, che indirettamente indicano l’avvenuto ampliamento della chiesa, lo sviluppo delle compagnie laicali (su tutte la Compagnia della SS. Annunziata) e un significativo fermento di iniziative legate alla spiritualità e alla vivacità della comunità domenicana.
 
IL VERSAMENTO DEI DOCUMENTI ALL'ARCHIVIO DIPLOMATICO
POI CONFLUITO NELL'ARCHIVIO DI STATO
Con motuproprio del 24 dicembre 1778, il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo istituì il cosiddetto Archivio Diplomatico. Tale provvedimento prevedeva l'obbligo di consegna dei documenti pergamenacei da parte degli uffici periferici del Granducato, i Comuni, i conventi e i monasteri, nonché le università e le opere pie. Rimase un provvedimento facoltativo per i soggetti privati. Il versamento dei documenti all'Archivio Diplomatico fu effettuato, infatti, dal Convento di San Domenico nel 1779 all’Archivio centrale delle corporazioni religiose soppresse che nel 1822 fu unito all’Archivio Diplomatico. Questo archivio confluì nel 1852 all'Archivio Centrale dell'allora Granducato di Toscana (istituito da Leopoldo II con decreto del 30 settembre 1852), divenuto Archivio di Stato di Firenze con l'Unità d'Italia. Ai primi 50 documenti, dopo il 1885 ne furono aggiunti altri 9, per cui il totale complessivo delle pergamene del Convento di San Domenico raggiunge il numero di 59.
 
IL REGESTO DEI DOCUMENTI PROVENIENTI
DAL CONVENTO SANT'AGOSTINO A SAN MINIATO
Di seguito è proposta la trascrizione integrale dello spoglio dei documenti conservati presso l'Archivio di Stato di Firenze, fondo Diplomatico, inerenti il Convento di San Domenico presso la chiesa dei SS. Jacopo e Lucia a San Miniato, estratta dal Tomo di spoglio n. 48 – Monasteri, Regio acquisto e particolari (anno 1913), consultabile anche on-line sul sito dell'Archivio di Stato di Firenze.
I documenti oggetto del regesto, antecedenti l'anno 1400, sono stati digitalizzati e sono oggi disponibili per la consultazione via web.
 
AVVERTENZA: per facilitare la lettura ad un pubblico più vasto possibile, le abbreviazioni sono state tutte esplicitate. In azzurro le indicazioni del numero di carta.
 
[195r]
Spoglio delle Cartapecore del Convento di S. Jacopo di Samminiato dal Sec. XII al 1540. 17. Ottobre
[195v]
[196r]
 
1.
Secolo XII.
Descrizione dei beni dello Spedale di S. Leonardo di Stagno, posti in Val d’Arno, e seguitamente nella Villa di Ciciliano in Macera, in Marciana, in Cascina, nella Villa di Visignano, ed in molti altri luoghi ivi menzionati.
 
2.
21 maggio 1318 [1317] Indizione XV
Mandato di procura fatto da Mondino di Lucca Vicario di Messer Gentile da Casaglia Podestà del Comune di S. Miniato, e da Messer Pino da Bologna Sindaco maggiore del detto Comune e dei Dodici componenti il Consiglio di detta Terra, in nome del medesimo Comune, nella persona [196v] di Ugolino del fu Panuccio di detta Terra per la vendita da farsi a Prucino di Baldino da San Miniato, Operario della Chiesa di S. Jacopo di detta Terra, comprane per la medesima, di una Piazza e Casolare, poste in San Miniato, descritta ne’ suoi confini, e spettante una volta ai figli di Guidarello di Messer Gherardo di Barattelli, ribelli del detto Comune pel prezzo di Lire 116 col patto di ridurre la detta Piazza per uso di Cimitero della detta Chiesa. Fatto in San Miniato. Rogato Jacopo di Messer Segna Giudice e Notaio. Ne segue il contratto della surriferita vendita fatta nel dì ed anno suddetto, secondo lo stile dei [197r] Notari di detto Comune. Fatto e Rogato. Cassato.
 
3.
31 ottobre 1330 Indizione XIII
Testamento nuncupativo di donna Maria del fu Lotto di San Miniato, col quale ordina d’esser seppellita presso la Chiesa del Convento de’ Frati Predicatori di San Miniato Apostolo di San Miniato, al quale Convento lascerà a titolo di Legato la quarta parte per indiviso o una casa di proprietà di detta Donna, posta in detto luogo, e descritta ne’ suoi confini, ed istituisce sua erede universale Donna Buona sua madre, ecc. Fatto in San Miniato. Rogato per Meglio del fu Puccio da San Miniato.
 
[197v]
4.
18 Gennaio 1332 Indizione XV
Carta alquanto corrosa in principio, contenente il testamento nuncupativo di Vanni del fu Pigiano da San Miniato, nel quale dispone d’essere seppellito presso la Chiesa di San Jacopo di San Miniato de’ Frati Predicatori, ed istituisce suo erede universale Puccetto di lui figlio, coll’obbligo di soddisfare alcuni legati, tra quali quello di dare annualmente in perpetuo ai detti Frati un cero del valore di Soldi 40, come pure di dare ai medesimi ogni anno tutta quella quantità di vino, che loro potessi occorrere per la celebrazione della Messa, quando piacesse a detto Puccetto di vendere il Vino, o di farlo vendere in sua casa etc. Fatto in S. Miniato ecc. [198r] Rogato Ser Manighello del fu Meo da San Miniato Notaio ecc.
 
5.
1340
Carta molto corrosa dal lato destro contenente il testamento nuncupativo di Donna Gemma del fu Rimbotino, moglie del fu Biagio da San Miniato, col quale dispone d’essere seppellita presso al Chiesa di San Jacopo Apostolo di San Miniato, e dopo molti legati pii, ivi descritti, istituisce suoi eredi i poveri di Cristo, ordinando per tale oggetto al Priore attuale del Convento de’ Frati Predicatori della suddetta Chiesa, ed a Donna Lucia sua madre, come esecutori di detto testamento, di vendere ed alienare tutti i suoi [198v] beni in vantaggio de’ suddetti eredi. Fatto nella detta Chiesa. Rogato Meglio del fu Puccio da San Miniato Notaio etc.
 
6.
4 settembre 1345 [1346] Indizione XII
Testamento nuncupativo di donna Marchesana figlia del fu Neri da San Miniato, moglie di messer Meglio di Puccioro da San Miniato col quale dispone d’essere seppellita presso la chiesa di San Jacopo di Samminiato de’ Frati Predicatori, e dopo vari legati istituisce erede universale il suddetto Meglio suo marito etc. Fatto in San Miniato etc Rogato Ser Niccolò del fu Borromeo da San Miniato Notaio etc.
 
[199r] 7.
12 aprile 1349 [1348] Indizione I
Altro testamento noncupativo di Donna Lancia, moglie del fu Piero di Puccio de’ Rustici da San Miniato, col quale dispone d’essere tumulata presso la surriferita chiesa di San Jacopo di San Miniato, volendo essere vestita coll’Abito dell’Ordine di San Domenico, e dopo varj legati, ivi minutamente descritti, istituisce erede universale Simone suo fratello carnale, a cui lascia anche l’usufrutto sua vita natural durante, d’alcuni appezzamenti di terra ivi descritti ne’ suoi vocaboli e confini, ordinando per altro che dei suddetti beni, dopo la morte del predetto erede Simone, se ne dovesse disporre per la costruzione d’una Cappella, sotto il titolo [199v] di Santa Croce, e di Maria Vergine nella detta Chiesa di San Jacopo e per corredarla di tutto il necessario per la celebrazione de’ divini uffizi etc. Fatto in San Miniato etc. Rogato Francesco del fu ser Archeruolo da San miniato Notaio e Giudice etc.
 
8.
3 maggio 1349 [1348] Indizione I
Donazione inter vivos fatta da Fra’ Filippo del fu Puccio da San Miniato dell’Ordine de’ Predicatori, a Pietro di Giovanni di Pietro, ricevente per sé e per gli eredi del mercatante, ed altri ivi nominati per di tutto quello che gli perveniva per l’eredità de’ suoi fratelli carnali, Simone e Meo, con patto [200r] però che i suddetti cessionari debbono pagare al Convento de’ Padri Predicatori di San Miniato la somma di Fiorini 400 d’oro: ché fiorini 300 per la costruzione d’un dormitorio in detto Convento e fiorini 100 in vantaggio spirituale di detto donatore ed arbitro de’ suddetti Giovanni. Fatto in San Miniato etc. Rogato ser Jacopo del fu ser Filippo da San Miniato Giudice e Notaio etc.
 
9.
12 maggio 1349 [1348] Indizione I
Testamento nuncupativo di Meo del fu Puccio mercatante di San Miniato, col quale dispone d’esser seppellito presso il Cimitero della Chiesa di San Jacopo di detto luogo [200v] coll’Abito dell’Ordine di San Domenico, e dopo alcuni legati, istituisce eredi universali per egual porzione Donna Cecca sua madre e vedova di detto Puggio, e Fra’ Filippo suo fratello carnale. Fatto in San Miniato etc. Rogato ser Niccolò del fu Simone Notaio, etc.
 
10
26 maggio 1349 [1348] Indizione I
Altro testamento nuncupativo di Bindo del fu Giovanni da San Miniato, col quale elegge la sua sepoltura presso la Chiesa di San Jacopo di San Miniato, volendo essere vestito coll’Abito di San Domenico e dopo molti legati istituisce eredi universali, per egual porzione, Ghisello suo fratello, Nardo, [201r] e Getto figli di ser Gherarduccio, unitamente ad altri ivi nominati. Fatto nelle Colline di San Miniato in casa di detto Nardo etc. Rogato ser Francesco di Francuccio da San Miniato.
 
11
2 giugno 1349 [1348] Indizione I
Donazione inter vivos d’un pezzo di terra per indivisa di staia 18 posto in luogo detto Spallioro, e descritto ne’ suoi confini, fatto da ser Piero figlio emancipato di ser Borromeo da San Miniato a Fra’ Giovanni di Cherico del Convento de’ Frati di San Domenico da San Miniato, ricevente per detto Convento. Fatto in San Miniato etc. Rogato ser Piero del fu [201v] Guccio da San Miniato Notaio etc.
 
12
9 giugno 1349 [1348] Indizione I
Testamento nuncupativo di Jacopo del fu Fecino di San Miniato, col quale dispone d’esser seppellito presso la chiesa di San Jacopo di San Miniato dell’Ordine de’ Frati Predicatori, e dopo varj legati, ordina che sia portata a fine una Cappella già cominciata nella detta Chiesa, sotto il titolo di Santa Maria Annunziata, coll’assegno di Lire 400 da erogarsi in detta edificazione, lasciando eredi universali Tommaso e Donato suoi figli. Fatto in San Miniato etc. Rogato Piero del fu Gherardo da San Miniato Notaio etc.
 
[202r] 13
4 novembre 1351 [1353] Indizione VI
Altro testamento nuncupativo di Franco del fu Covero di San Miniato col quale elegge la sua sepoltura presso la chiesa del Convento di San Jacopo di detto luogo dell’Ordine de’ Predicatori, e dopo varj legati, istituisce erede universale il suddetto Convento, lasciando usufruttuaria donna Pina sua moglie coll’obbligo per altro di condurre a fine la Cappella sotto il titolo della Croce, già da esso testatore cominciata nella detta chiesa e di celebrare inoltre in detta Cappella ogni anno la festa dell’Invenzione e dell’Esaltazione della Santa Croce, lasciando perciò obbligato in perpetuo per le spese di detta Festa un pezzo di terra vignata [202v] posto ne’ confini di Casale ivi descritti etc. Fatto in San Miniato nella detta chiesa. Rogato Pietro del fu Guccio di San Miniato Giudice e Notaio.
 
14
4 febbraio 1353 Indizione VI
Testamento nuncupativo di Francesco de fu Gardo da Stibbio, col quale lascia diversi legati al Convento di San Jacopo dell’Ordine de’ Predicatori, con alcune condizioni ivi espresse, ed istituisce erede universale la sua figlia Tinga moglie di Carlino di Vanni da San Miniato etc. Fatto in San Miniato etc. Rogato Filippo del fu ser Giovanni da San Miniato etc. Ne segue un codicillo [203r] fatto nel dì 8 febbraio di detto anno, da suddetto Francesco, col quale lascia al suddetto monastero il prezzo d’un pezzo di terra venduto a Francesco Sala ammontante alla somma di Lire 320 coll’obbligo però d’erogare la detto somma per terminare la fabbrica della Cappella di San Francesco in detta chiesa. Fato e Rogato come sopra etc.
 
15
27 ottobre 1355 Indizione VIII
Vendita d’una casa con sue pertinenze posta in San Miniato e descritta ne’ suoi confini fatta da Tommaso del fu Moccio da San Miniato a Jacopo del fu Bonfiglio di detto luogo, comprante per sé e suoi eredi [203v] pel prezzo di 200 Fiorini d’oro. Fatto in San Miniato nel Convento di San Jacopo. Rogato Francesco del fu Gherardo da San Miniato Notaio etc. Nella medesima carta trovasi la donazione inter vivos di detta casa fatta dal predetto Jacopo a R. Ghisello del fu Talivo da San Miniato, Religioso del detto Convento di San Jacopo dell’Ordine de’ Predicatori ricevente pel convento medesimo. Fatto e Rogato come sopra.
 
16
18 agosto 1358 [1357] Indizione X
Testamento nuncupativo di Tuccino del fu ser Jacopo da San Miniato il quale dopo vari legati istituisce eredi universali il figlio e figli del quale era gravida donna [204r] Giovanna sua moglie, sostituendo nel caso di mancanza de’ suddetti eredi l’Opera della chiesa di San Jacopo di San Miniato, coll’onere di fare ogni anno in perpetuo la Festa di Sant’Antonio in suffragio dell’anima suo e de’ suoi parenti. Fatto in San Miniato. Rogato ser Filippo di Lazzarino da San Miniato Notaio etc.
 
17
16 ottobre 1359 Indizione XIII
Altro testamento nuncupativo di messer Ricupero del fu Guglielmo di Spadalunga da San Miniato al Tedesco, Dottore dei Decreti, nel quale dopo varj legati in favore dei Frati Domenicani di San Miniato, e d’altri istituisce [204v] suoi eredi universali per egual porzione Francesco, Simone e Lodovico suoi figli unitamente al nascituro da donna Riccarda sua moglie già incinta. Fatto in Firenze nel Popolo di Santa Maria in Campo in casa del suddetto testatore. Copiò Francesco d’Jacopo di Cannamello da Firenze dall’imbreviatore di ser Falconieri di Francesco parimenti di Firenze.
 
18
17 ottobre 1359 [1360] Indizione XIII
Codicillo del prenominato ser Recupero col quale conferma in tutte le sue parti il detto suo testamento, aggiungendo soltanto che se alcuno de’ suddetti eredi morisse senza successione si dovese allora sostituire al mancato l’altro superstite per modo dei fide commisso, e [205r] fatto come sopra. Copiò il suddetto Francesco Legatore e Commissario dell’ambasciatore dei detti ser Falconieri e di ser Donanico di ser Betto da Firenze.
 
19
20 Novembre 1363 Indizione I
Testamento nuncupativo di ser Baldo del fu Baldo da San Miniato, col quale dispone d’esser tumulato presso la chiesa di San Jacopo coll’abito di San Domenico, e dopo varj legati ivi descritti, tra i quali uno in perpetuo d’una casa posta fuori la Porta di Ser Rodolfo di detto luogo descritta ne’ suoi confini coll’obbligo all’infrascritto fu erede di spendere annualmente lire dieci per fare la festa di Santa Caterina nella Cappella di Sant’Antonio [205v] di proprietà di ser Filippo di Lazzarino, istituisce erede universale Antonio suo figlio colla condizione che se la moglie di detto testatore fosse gravida e partorisca un maschio allora per metà, assegnando una dote di Lire 400 qualora fosse femmina. In mancanza poi dei suddetti eredi ordina al suo fratello Ghisello che sia divisa la detta eredità in più legati a diverse chiese ivi nominate col patto che per la detta sua moglie goda l’usufrutto di detta eredità vita natural durante etc. Fatto in San Miniato nella Sagrestia della chiesa di San Jacopo etc. Rogato ser Vanni del fu ser Ferrino di Vanni da San Miniato Giudice e Notaio.
 
[206r] 20
19 gennaio 1364 Indizione II
Sentenza proferita da Cristiano Giudice della Curia Civile della Terra di San Miniato ad istanza di Fra’ Domenico del fu Cecco dell’Ordine de’ Predicatori di detto luogo contro gli eredi del fu Piero del fu Barone da Samminiato, colla quale dichiarò che fosse aggiudicata al suddetto Fra’ Domenico una casa posta in detto luogo unitamente ad un pezzo di terra in detto luogo descritto ne’ suoi confini ed ammontante per le stime alla somma di Lire 600 che tanti erano dovuti dai suddetti eredi a donna Pisanella vedona di detto Piero per restituzione di sua dote, ordinando di più al Nunzio del Comune di detta Terra di mettere al possesso de’ suddetti beni il nominato Fra’ Domenico etc. [206v] Dato nel Palazzo di Residenza di detto Giudice. Scrisse e pubblicò dai Libri delle Liti di detta Curia, Niccolò del fu Puccioro da San miniato Giudice e Notaio etc.
 
21
24 maggio 1364 [1363] Indizione I
Cessione e trasmissione a titolo di vendita fatta da Donna Pisanella figlia del fu Astancova e vedova di Piero del fu Barona da San Miniato a Fra’ Domenico del fu Cecco da San Miniato dell’Ordine Domenicano di detto luogo i diritti ed azioni che ella aveva contro gli eredi di detto Piero suo marito per causa di dote ad essa spettante ed ascendente alla somma di Lire 600. [207r] Fatto in San Miniato. Rogato Polito del fu ser Cenni da San Miniato Giudice e Notaio.
 
22
4 Luglio 1364 [1363] Indizione I
Testamento nuncupativo del nobil donzello Barduccio del fu messer Lambertuccio de’ Ciccioni da San Miniato col quale dispone d’esser seppellito presso la chiesa di San Jacopo di detto luogo al di cui condizione lascia a titolo di legato quaranta fiorini d’oro coll’obbligo di comprare e ordinare una tavola per l’altare maggiore di detta chiesa ad onore di Dio, della Beata Vergine e di San Jacopo titolare della chiesa medesima e dopo altri legati ivi espressi istituisce suo erede universale Cecco suo fratello e figlio del suddetto Lambertuccio e di donna Tessa [207v]  del fu Meuccino da San Miniato. Fatto in San Miniato etc. Rogato Gherardo del fu ser Cione da San Miniato Giudice e Notaio.
 
23
25 aprile 1365 [1364] Indizione II
Cessione ed aggiudicazione fatta da ser Ghisello del fu Talino da San Miniato dell’Ordine de’ Predicatori come esecutore testamentario di ser Baldo del fu Baldo da San Miniato a Fra’ Niccolò del fu ser Cione da San Miniato di detto Ordine, Sindaco e Procuratore del Convento di San Jacopo di San Miniato per detto Convento, di due case contigue con terra ortiva poste fuori la porta di Ser Ridolfo nel luogo delle Colline, descritte ne’ suoi confini e già spettanti a detto ser Baldo, e disposte con suo testamento in favore di detto [208r] Convento. Fatto in San Miniato. Rogato Gherardo del fu ser Cione da San Miniato Notaio. Segue in detta carta un’altra cessione ed assegnazione fatta in tutto come sopra di due pezzi di terra con sue pertinenze poste in San Miniato e descritti de’ suoi vocaboli e confini lasciati per legato dal predetto Baldo al suddetto Convento, col patto però che il detto Fra’ Ghisello dovesse godere l’usufrutto de’ suddetti bene, sua vita natural durante. Fatto e Rogato come sopra. Ne segue un’altra cessione ed assegnazione fatta dal predetto ser Ghisello a Cecco del fu Jacopo, chiamato = Carta fede = da Montebicchieri del distretto di San Miniato ricevente per sé e per Giovanni suo fratello, d’un [208v] pezzo di terra posto ne’ suoi confini di Montebicchieri lugo detto “al Bagno”, descritto de’ suoi confini, lasciato per legato dal predetto testatore ser Baldo etc. Fatto e Rogato come sopra etc.
 
24
9 marzo 1366 Indizione IV
Testamento nuncupativo di donna Caterina vedova di ser Piero di Cecco da San Miniato col quale dispone della sua sepoltura presso la chiesa di San Jacopo di San Miniato, e dopo diversi più legati, fra i quali uno di varj pezzi di terra descritti ne’ suoi vocaboli e confini in favore della Cappella di San Giovanni posta nella suddetta chiesa coll’obbligo di non alienarli in alcun modo ma di servirsi del provento dei medesimi per celebrare annualmente [209r] in perpetuo la Festa di San Giovanni Battista e di Santa Caterina Vergine, ed inoltre un anniversario in suffragio della sua anima e de’ suoi parenti colla spesa di lire 5 per ciascuno dei suddetti obblighi, istituisce suo erede universale l’Opera della suddetta chiesa di San Jacopo, come poveri di Cristo, a solo intuito di pietà. Fatto in San Miniato etc. Rogato ser Tommaso di ser Andrea da San Miniato Giudice e Notaio.
 
25
1 luglio 1366 [1365] Indizione III
Offerta di sé e di tutti i suoi beni mobili ed immobili, come pure di ogni suo diritto ed azione, fatta da donna Becca vedova di Paolo [209v] di Castelfalfi del Distretto di San Miniato per rimedio dell’anima sua, nelle mani di R. Jacopo di ser Andrea da Siena dell’Ordine de’ Predicatori, Maestro in Sacra Teologia e Provinciale della Romana Provincia ricevente pel Convento de’ Frati di San Jacopo di San Miniato coll’obbligo dell’osservare d’alcuni annui patti, ivi descritti e segnatamente d’un anniversario nel giorno della di lei morte. Fatto e Rogato come sopra etc.
 
26
12 luglio 1367 [1366] Indizione IV
Testamento nuncupativo di Simone del fu Guarduccio da Sassoli del Contado una volta di Lucca, dimorante in San Miniato, col quale elegge la sua sepoltura nella chiesa del [210r] Convento di San Jacopo di San Miniato, lascia al detto Convento a titolo di legato diversi pezzi di terra ivi descritti ne’ suoi vocaboli e confini, ed istituisce suoi eredi universali Guarnieri e Luca suoi figli. Fatto in San Miniato. Rogato Pietro di ser Niccolò da Collegalli Giudice e Notaio, etc.
 
27
29 gennaio 1369 Indizione VII
Testamento nuncupativo di Giovanni del fu Vanni da San Miniato, dimorante nella Villa di Caselle nelle pendici di detto luogo, col quale ordina d’essere seppellito presso la chiesa di San Jacopo del medesimo luogo, coll’abito de’ Frati Predicatori dell’Ordine di San Domenico, e dopo varj legati [210v] tra i quali uno in favore della chiesa di San Michele di Caselle, lascia usufruttuaria di tutta la sua eredità donna Margherita figlia del fu Pietro da Roffia e mogli di detto testatore, finché per altro si mantenga nello stato vedovile, ed istituisce sua erede universale la detta chiesa col patto di non alienare giammai alcuni beni immobili di detta eredità ivi descritti, e di conservarli in memoria dei detti testatori, ed inoltre coll’onere di far celebrare ogni anno in perpetuo nella detta chiesa una festa solenne colle spese di Lire 5, ed i servirsi del restante di detta eredità per l’aumento della fabbrica della medesima chiesa. Fatto in San Miniato etc. Rogato Tommaso del fu [211r] ser Andrea da San Miniato Giudice e Notaio.
 
28
31 luglio 1370 [1369] Indizione VII
Testamento nuncupativo d’Jacopo del fu Pigliuccio da San Miniato col quale dispone d’esser seppellito presso la chiesa di San Jacopo di San Miniato, lascia a titolo di legato per rimedio dell’anima sua all’Opera di detta chiesa fiorini 200 d’oro, e dopo diversi altri legati ivi descritti  istituisce erede universale donna Mattea sua figlia con alcune condizioni espresse in detta carta etc. Fatto in San Miniato. Rogato Donato del fu ser Jacopo da San Miniato Giudice e Notaio etc.
 
[211v] 29
22 febbraio 1373 [1374] Indizione XII
Testamento nuncupativo di Pace, detto Ciafferi, del fu Jacopo da San Miniato col quale elegge la sua sepoltura presso la chiesa di San Jacopo di detto luogo, dispone che si debba prendere la somma di 3 fiorini d’oro per fare una sepoltura o monumento in detta chiesa per sé e per la sua famiglia, ordina a donna Pina sua moglie usufruttuaria di tutti i suoi beni che debba dare annualmente in perpetuo alla detta chiesa per il meno 5 lire per celebrare la festa di San Jacopo e dopo alcuni altri legati istituisce suoi eredi universali per ugual porzione Francesco e Miniato di lui fratelli e figli del fu Jacopo da Ceuli, ai quali eredi ingiunge parimenti l’obbligo di fare la detta festa dopo la morte della suddetta donna Pia [212r] con più un uffizio annuo di requiem nella medesima chiesa in di lui suffragio colla spesa di due fiorini etc. Fatto in San Miniato. Copiò Domenico di ser Andrea del fu Tommaso da San Miniato dall’imbreviature di ser Tommaso di ser Andrea di detto luogo Giudice e Notaio.
 
30
11 ottobre 1396 [1397] Indizione V
Testamento nuncupativo di Marco del fu Francesco d’Angiolo da San Miniato col quale dispone d’esser seppellito presso la chiesa di San Jacopo di detto luogo a cui lascia a titolo di legato la somma di 200 fiorini d’oro coll’obbligo di far costruire in detta chiesa una Cappella sotto il titolo di San Giovanni Battista assegnando per dote alla medesima [212v] tre pezzi di terra poste nelle pendici di San Miniato e descritti ne’ suoi vocaboli e confini, e dopo altri legati in favore di donna Gangia sua sorella ivi espressi, fra i quali uno d’un podere ivi parimente espresso ne’ suoi vocaboli e confini coll’onere di spendere annualmente fiorini 2 d’oro per un ufizio da farsi in detta chiesa in di lui pregio, istituisce erede universale donna Giovanna sua madre etc. Fatto in San Miniato etc. Rogato Giovanni di ser Pietro di Guccio da San Miniato Giudice e Notaio.
 
31
28 gennaio 1398 Indizione VII
Testamento nuncupativo di donna Caterina moglie del fu Manno di Guidone da San Miniato col quale elegge la [213r] sua sepoltura presso la chiesa di San Jacopo di detto luogo e dopo varj legati istituisce eredi universali
per egual porzione la detta chiesa e la Società del Beato Urbano della detta terra di San Miniato eretta nella medesima chiesa in suffragio della suddetta testatrice. Fatto in San Miniato etc. Rogato Tommaso del fu ser Andrea da San Miniato Giudice e Notaio.
 
32
16 giugno 1407 Indizione XV
Licenza accordata da Fra’ Angiolo del fu Marco da Chiusi, Guardiano del Convento di San Francesco di San Miniato e da altri frati di detto convento ivi nominati, ad istanza del Priore ed uomini della Società di Santa Maria Annunziata di detto luogo [213v] ai Padri della chiesa e convento di San Jacopo di San Miniato dell’Ordine de’ Predicatori di poter vendere due case unite insieme ed un pezzo di terre con sue pertinenze, il tutto posto fuori la Porta di Ser Ridolfo e descritto ne’ suoi vocaboli e confini, già lasciato per legato alla detta chiesa da ser Baldo del fu Baldo da San Miniato con suo testamento e richiesto dalla predetta Società ad oggetto d’ampliare lo spedale contiguo colle dette case, fabbricato in vantaggio de’ poveri, e di formare in esso un Oratorio per le divine Lodi. La detta facoltà fu per altro concessa da’ suddetti Frati di San Francesco, ai quali erano devoluti detti beni per disposizione testamentaria di detto Baldo nel solo caso che il predetto Convento di San Jacopo fosse venuto nella [214r] determinazione d’alienare contro la volontà del testatore, coll’obbligo di rinvestire il prezzo per poter continuare ad adempiere gli annui obblighi imposti in perpetuo dal detto testatore in suffragio della di lui anima. Fatto in San Miniato nel Capitolo della detta chiesa di San Francesco. Rogato Simone figlio di Tommaso da San Miniato Giudice e Notaio etc.
 
33
9 aprile 1443 Indizione VI
Sentenza proferita da Francesco del fu ser Michele Tucci da Vinci Giudice ed Assessore di Lorenzo di Niccolino Serigatti Vicario della terra di San Miniato ad istanza di ser Anselmo di ser [214v] Giovanni di detta terra, come Procuratore di donna Fiore vedova di Manni di Manetto di detto luogo, e alla presenza di messer Barbaba di messer Jacopo d’Arezzo Giudice ed Assessore del nobile uomo Lorenzo di Antonio Spinelli, colla quale dichiarò che gl’eredi di detto Manni e segnatamente Michele e Giulione suoi figli dovessero pagare la detta donna Fiore in vigore delle disposizioni testamentarie del loro padre la somma di 40 fiorini d’oro per restituzione di dote ed inoltre 20 fiorini d’oro lasciati ad essa a titolo di legato, aggiungendo per la suddetta somma alcuni beni mobili ivi descritti e condannando i detti eredi a tutte le spese etc. Dato in San Miniato nel Palazzo di Residenza di detto Vicario [215r] posto nella Rocca di Sotto etc. Rogato Piero del fu Andrea di Ciano da San Miniato Giudice e Notaio.
 
34
20 luglio 1450 Indizione
Carta corrosa in varj posti contenente una donazione “inter vivos” fatta da Frate Pier Francesco del fu Michele di ser Francesco Priore del Convento di San Jacopo di San Miniato dell’Ordine de’ Predicatori alla Cappella di San Pietro Martire posta nella chiesa di [San Jacopo di San Miniato] d’un podere con casa colonica, bestiame, posto in Magnana nella Val d’Ebola, e ciò perché si celebri in perpetuo una Messa a detto Altare in tutte le domeniche [215v] dell’anno e si faccia perpetuamente la Festa di detto Santo etc. Fatto nella Sagrestia di San Jacopo suddetto etc. Rogato Luca Beccalozzi [Beccalossi] fu Antonio di Filippo di Jacopo de’ Franchini da San Miniato Notaio etc.
 
35
19 maggio 1451
5 giugno 1452 Indizione XV
Testamento nuncupativo di donna Diore vedova del fu Manni di Manetto da San Miniato con il quale dopo varj legati ivi descritti istituisce suo erede universale l’Opera della Sagrestia di San Jacopo fuori della Porta di San Miniato con l’obbligo di fare ogni anno in perpetuo la Festa di San Tommaso ed un ufizio dei morti. Fatto in San Miniato [216r] etc. Rogato Pasqua di Melchiorre del fu Michele de’ Ruffelli da San Miniato Notaio.
 
36
14 giugno 1452 Indizione I
Cessione fatta da donna Tita figlia di Cambio da Calenzano e moglie di Pietro di Piero detto Petorlino da San Miniato con licenza di suo marito suo legittimo mondualdo in favore del Padre Pier Francesco del fu ser Michele da San Miniato Priore del Convento di San Jacopo dell’usufrutto lasciato da detto Tita da donna Fiore sua madre, con l’oneri descritti nello spoglio antecedente etc. Fatto.. Rogato Cristofano del fu [216v] ser Benedetto di Pietro degli Armaleoni da San Miniato Notaio etc.
 
37
13 maggio 1454 Indizione II
Donazione “inter vivos” di una casa posta in San Miniato nel Terziere di Fuor di Porta, nella Contrada di Cisterna, descritta nei propri confini e di tutti i diritti dotati dall’infrascritta donatrice, fatta per remedio dell’anima sua da donna Caterina figlia del fu Antonio di Menico da Monte Bicchieri, e moglie del fu Lando da San Miniato con consenso di suo legittimo mondualdo al Convento di San Jacopo e San Domenico fuori della [217r] Porta di San Miniato etc. Fatto in Sagrestia di detta chiesa. Rogato Benedetto del fu ser Jacopo di Lancillotti da San Miniato Notaio etc.
 
38
23 gennaio 1459 Indizione VIII
Donazione “inter vivos” fatta dall’esimio dottore di Medicina Maestro Giovanni del fu Maestro Antonio Chellini da San Miniato, cittadino fiorentino, in proprio e come erede ab intestato in solido di Tommaso suo figlio emancipato, al Convento di San Jacopo di San Miniato di tutti i mobili, panni, mercanzie, masserizie atte all’esercizio dell’Arte della lana, e i crediti e tutti i diritti spettanti ad [217v] esso donatore sopra una bottega ad uso dell’arte della lana posta in San Miniato e ciò all’oggetto di fabbricare un dormitorio per il detto Convento con certe condizioni ivi descritte etc. Fatto in Firenze nel Popolo di San Michele Visdomini. Rogato Piero di Carlo di Viva cittadino e notaio fiorentino etc.
 
39
19 maggio 1451 Indizione XIV
Donazione fatta da ser Giovanni di ser Piero de’ Borromei da San Miniato alla Cappella di Sant’Antonio posta nella chiesa di San Jacopo di San Miniato della somma di fiorini 20 d’oro, d’avere effetto dopo la morte di detto donatore etc [218r]. Fatto in San Miniato etc. Rogato Giovanni del fu ser Borromeo di ser Niccolò da San Miniato Notaio etc.
 
40
20 … 1461 Indizione IX
Donazione fatta da ser Nardo del fu Leonardo di ser Donato da San Miniato in proprio nome e di …. suo fratello carnale alla Cappella della SS. Vergine Annunziata posta nella chiesa di San Jacopo di San Miniato di staia 50 di grano all’anno etc. Fatto in San Miniato etc. Rogato Battista di Antonio di Filippo di Jacopo di Franchino da San Miniato Notaio.
 
[218v] 41
14 settembre 1469 Indizione II
Donazione fatta da Santi del fu Biagio di Frandro da San Miniato di tutti i suoi beni mobili ed immobili alla Cappella di San Pietro Martire posta nella chiesa di San Jacopo di San Miniato, con l’obbligo, che dopo la morte di detto donatore, sia celebrata ogni anno la festa di detto Santo, ed il giorno seguente sia fatto celebrare un ufizio dei morti e quindi in tutte le domeniche dell’anno ed un giorno la settimana sia celebrata una Messa per l’anima di detto donatore. Fatto in San Miniato etc. Rogato Filippo del fu Riccio di ser Michele di [219r] Filippo dei Roffia da San Miniato Notaio etc.
 
42
20 luglio 1470 Indizione III
Donazione “inter vivos” di un podere con casa, bestiame e pertinenze, posto in Val d’Ebola, corte di San Miniato, in luogo detto Mugnana, fatta da Fra Pietro Francesco di ser Michele di ser Francesco de’ Grifoni Priore del Convento di San Jacopo di San Miniato alla Cappella di San Pietro Martire, da avere effetto dopo la morte di detto donatore, coll’obbligo di far celebrare una Messa in tutte le domeniche dell’anno, fare la Festa di detto Santo e di tenere una lampada accesa all’Altare di detto Santo. [219v] Fatto in San Miniato etc. Rogato Simone di ser Bartolomeo da San Miniato Notaio.
 
43
15 maggio 1472 Indizione V
Fede dell’infrascritto notaro con la quale testifica che donna Caterina figlia del fu Piero di Tommaso, e moglio di Piero di Fabiano di Moro da San Miniato, con suo testamento de’ 10 maggio 1472 ordinò che i di lei eredi dovessero pagare in elemosina ai Frati di San Jacopo ogni anno un sestiero di pane cotto, 8 fiaschi di vino, due caci, e 55 soldi per conservare la carne e libbre 1. 1/2 di cera per celebrare l’ufizio per l’anima di detta testatrice ogni anno nel [220r] mese di novembre e per il quale lasciò ai detti frati Lire 60 di piccoli fiorini. Fatto e Rogato da Silvestro di Francesco di Silvestro degli Stefani da San Miniato Notaio.
 
44
12 Gennaio 1475 Indizione IX
Facoltà data da Francesco del fu ser Piero de’ Borromei ai figli ed eredi del fu ser Giovanni de’ Borromei di pagare i 20 fiorini a forma della disposizione del detto ser Giovanni a favore della Cappella di Sant’Antonio Vedi lo Spoglio 1461, 19 Maggio. Fatto in San Miniato etc. Rogato Michele del fu ser Michele di ser Francesco [220v] de’ Grifoni da San Miniato Notaio.
 
45
24 febbraio 1479 Indizione III
Testamento nuncupativo di donna Maddalena vedova figlia del fu Giovanni di Jacopo di Moccio e moglie del fu Antonio di ser Donato di ser Jacopo da San Miniato con il quale lascia alla Cappella dell’Annunziata del detto suo marito fiorini 30 di sigillo per comprare dei beni immobili, con i frutti dei quali si facciano celebrare delle Messe per la di lei anima in detta Cappella ogni anno. Quindi istituisce suoi eredi universali ser Donato di Antonio di ser Donato suo figlio, Giovanni e Francesco di Taduccio di Antonio [221r] di ser Antonio, e Angiolo, Giovanni e Francesco fratelli e figli di ser Cristoforo d’Antonio di ser Donato nipote di detta testatrice, tanto i primi due che gl’altri tre per una terzia porzione. Fatto in Firenze etc. Rogato Antonio di Parente di Antonio Cittadino e Notaio fiorentino.
 
46
24 febbraio 1479 Indizione XIII
Copia informe del suddetto testamento.
 
47
28 giugno 1479 Indizione XII
Testamento nuncupativo di donna Vangelista vedova del fu [221v] Lancillotto de’ Lancillotti da San Miniato e figlia del fu ser Simone di ser Tommaso de’ Mosconi da San Miniato con il quale, dopo alcuni legati ivi descritti, istituisce suo erede universale Martino suo figlio legittimo e naturale. Fatto in San Miniato etc. Rogato Pietro Maria di ser Giovanni di ser Anselmo de’ Gucci da San Miniato Notaio.
 
48
31 ottobre 1489 Indizione
Lodo proferito da Don Matteo di Domenico da Valorano Diogesi di Luni, Priore di Santa Maria Maddalena di Castel Franco Diogesi di Lucca, eletto arbitro dai frati di San Jacopo da San Miniato da una parte, e da [222r] Francesco di ser Antonio di ser Piero da detto luogo, con il quale si attribuisce e si aggiudica ai detti frati un pezzo di terra lavorativa con casa, posta nell’appendice di detta terra di San Miniato in luogo detto Robalosco, descritto nei propri confini. Rogato Lazaro del fu Niccolò d’Antonio da Firenze Notaio.
 
49
16 gennaio 1512 Indizione VI
Donazione “inter vivos” di tutti i beni mobili ed immobili, azioni etc fatta da ser Altomanno del fu Mariano di ser Benedetto de’ Parmaleoni [Pallaleoni, n.d.r.] da San Miniato a Francesco del fu Cipriano de’ Guiducci da Spicchio [222v] Cittadino Fiorentino, con le seguenti condizioni: che erede di tutti i beni donati sia Don Giovanni figlio legittimo e naturale di detto Altomanno, e di donna Pippa sua moglie, figlia del fu Cipriano di Simone de’ Guiducci da Spicchio, esistente nelle terre dei Veneziani e dei figli legittimi e natuali di detto Giovanni, e se fosse morto, o morisse senza figli legittimi e naturali, allora la detta donazione resti di pieno diritto al suddetto Francesco. Che la detta donazione non sia di pregiudizio ai diritti dotali di detta donna Pippa. Che quello nel quale perverrà questa donazione sia [223r] tenuto a far celebrare la festa dei Santi Innocenti, e di Sant’Ippolito nella chiesa di San Jacopo di San Miniato ed uno Ufizio dei Morti ogni anno, nelle quali debba spendere Lire 50. Che sia tenuto di proprio a formare un’eredità pel Monte delle Donzelle di Firenze della somma di Fiorini 150 per dote di donna Mea figlia di Lapo di ser Jacopo di ser Lapo da San Miniato per quando sposerà. Fatto nel Castello d’Empoli. Rogato Niccolò del fu ser Barnaba di Gherardo da Empoli Notaio.
 
[223v] 50
17 settembre 1540 Indizione XIII
Riconduzione livellare d’un podere con casa colonica e pertinenze, posto nei confini di Castel Falfi fatta da Domenico e Giovanni e figli di Pino di mariano e da Niccolò e Vincenzio fratelli e figli di Pellegrino di Mariano da Castel Falfi con il Convento di San Jacopo di San Miniato a tenore del primo contratto de’ 3 gennaio 1501 ivi citato etc. Fatto in San Miniato etc. Rogato Marco del fu Paolo di Cristofano de’ Rossi da San Giovanni Val d’Arno Superiore Notaio etc.
 
[224r] Pergamene aggiunte 1461-1517 fattone lo spoglio del 1885 da Di Casellani.
 
1 [51]
8 settembre 1461
Donazione fatta da Verdiano del fu Donato del fu Jacopo di San Miniato a favore della Cappella di Santa Maria dell’Annunziata posta nella chiesa di San Jacopo predetta di staia 15 di grano da portarsi ogni anno dopo la sua morte dai suoi eredi. Fatto in Firenze. Gabriel olim ser Nicholini nutorii Folchi trasse dai protocolli di suo padre ser Niccolò.
 
2 [52]
20 luglio 1470
Pier Francesco di ser Michele di ser Francesco Grifoni da San Miniato dell’Ordine dei Predicatori e presentemente priore del Convento di San Jacopo in San Miniato fa donazione “inter vivos” alla Cappella di San Pietro Martire posta nella chiesa di San Jacopo predetto di un podere etc posto a Mugnana in val d’Ebola, descritto nei suoi vari confini, coll’obbligo che debba in perpetuo celebrarsi dai frati di San Jacopo ogni domenica una Messa in detta Cappella, sia tenuta accesa una lampada e celebrata la festa di San Pietro Martire. Fatto nella [224v] Sagrestia di San Jacopo predetto. Luca Beccalossi quondam Antonii Phiilippi Jacopo de’ Franchinis  trasse dai registri di ser Simone.
 
3 [53]
7 aprile 1483
Il priore e frati di San Jacopo danno in affitto a Michele di altro Michele Grifoni il podere di Mugnana già precedentemente stato donato da Pier Francesco Grifoni e il predetto affittuario promette e si obbliga pagare ogni anno ai detti frati nel mese d’agosto certa quantità di grano. Segue l’approvazione per tale affitto fatta da Fra’ Mariano da Roma, Provinciale dell’Ordine di San Domenico. Rogato Jacopus olim ser Lapi ser Tomasi da San Miniato.
 
4 [54]
15 maggio 1498
Comparazione e transazione fatta fra Simone di Domenico da Firenze Provinciale e Sindaco del Convento di San Jacopo da una parte e Paolo, Domenico Carlo ed altri figli del fu Jacopo di ser Verdiano da San Miniato dall’altra, relativamente al pagamento di staia 15 di grano che il loro avo ser Verdiano [225r] aveva ordinato doversi pagare ogni anno dopo la sua morte al detto Convento di San Jacopo per dotazione di una Cappella detta della Nunziata posta nella chiesa dei frati di San Jacopo. Essendo avvenuto che per più anni non era stato soddisfatto tale obbligo, i suddetti Paolo, Domenico e Carlo concordano di pagare detto Convento perciò che potesse esservi di arretrato staia 90 di grano dentro 6 anni e di soddisfare in avvenire il legato delle staia 15 annualmente alla sua vera pendenza. Fatto in Firenze. Bonaccursus quondam Leonardi de’ Bonaccorsis trasse dai rogiti di ser Pietro da Vinci.
 
5 [55]
23 settembre 1499
Lettere citatorie di Fra’ Girolamo da Porcariis mediatore del Sacro Palazzo e delle cause apostoliche, relative ad una lite e questione fra il Convento e Frati di San Jacopo di San Miniato da una parte [225v] e Michele Grifoni, Matteo, Bartolomeo Carlo ed altri fratelli dall’altra a proposito di certi beni dati in affitto a detti Grifoni dai predetti frati. Date da Roma. Rogato Heronimj Purcarino dal cler. Coloniensis Diocesis.
 
6 [56]
18 gennaio 1500
Altra causa del suddetto Fra’ Girolamo relativa alla stessa causa vertente come sopra. Data come sopra. Rogato il suddetto.
 
7 [57]
Altra causa dello stesso relativa sempre alla medesima causa, ed altri atti relativi. Data come sopra. Rogato Johannes Schernutragen Notaio.
 
8 [58]
27 luglio 1502
Lettera monirotira dello stesso Fra’ Girolamo da Porcarij ed altri atti che si riferiscono [226r] alla causa precedente. Dato come sopra. Rogato il suddetto.
 
9 [59]
11 gennaio 1517
Fra’ Carlo del fu Mariotto Davanzati di Firenze, come sindaco e procuratore dei Frati e Convento di San Jacopo di San Miniato da una parte, e Jacopo del fu ser Michele di altro Michele Grifoni di San Miniato dall’altra, in proprio e come procuratore ed amministratore di Francesco suo figlio, canonico della chiesa maggiore di San Miniato dall’altra, nell’intendimento di por fine e termine a tutte le questioni che precedentemente erano insorte e vigevano fra i detti frati e la famiglia Grifoni, a causa di certi beni che questi ultimi avevano preso in affitto, dichiarano revocati e cessati in tutte le sue parti il primitivo atto di affitto e quindi coll’atto presente lo stesso [226v] Fra Carlo Davanzati nei nomi predetti dà in affitto nuovamente al detto Jacopo Grifoni, accettante e stipulante per sé e suoi eredi, il podere di Mugnana con appezzamenti di terra e sue pertinenze, col patto che detto affittuario debba ogni anno pagare nel mese d’agosto staia 60 di grano da portarsi e farsi avere libero da ogni spesa al detto convento e con altri patti ivi espressi. Fatto in Pisa nella Cancelleria dello Spedale Nuovo. Rogato Bartholomeus filius olim Honofri quondam Benedicti de Ganidis cittadino volterrano notaio. Segue sotto la data del 17 gennaio susseguente la ratifica di quanto sopra per parte di Francesco di Michele Grifoni, e quindi con successivo atto del 22 dello stesso mese ed anno i Frati del Convento di San Jacopo predetto, adunatisi regolarmente a capitolo, ratificano ed approvano anch’essi [227r] il suddetto livello. Tali atti sono fatti ai rogiti di Ser Bartolomeo del fu Pietro de Chaseriis notaro di San Miniato.

venerdì 14 agosto 2020

PIAZZA DEL SEMINARIO PRIMA DEL SEMINARIO - FINE XVII SECOLO

di Francesco Fiumalbi
 
Sommario:
IL SEMINARIO: BREVE NOTA STORICO-ARCHITETTONICA
L’ESTIMO TARDOSEICENTESCO
LA PIAZZA DELLA CITTADELLA 1370-1488
LA PIAZZA DELLA CITTADELLA 1488-1704
LE ABITAZIONI ALLA FINE DEL ‘600
IL DETTAGLIO DELL’ESTIMO
NOTE E RIFERIMENTI
 
Piazza del Seminario, ovvero Piazza della Repubblica a San Miniato è uno degli interni urbani più affascinanti che si possano ammirare in Toscana. Come tutte le altre parti della città, anche piazza del Seminario è il risultato di una stratificazione di interventi che si sono succeduti nel corso dei secoli.
 
La domanda a cui cercheremo di rispondere in questo post è la seguente: come si presentava la piazza prima della costruzione del Seminario?
 
IL SEMINARIO: BREVE NOTA STORICO-ARCHITETTONICA
Il Seminario come lo conosciamo oggi è il risultato di un processo edilizio durato alcuni secoli. Il tutto partì da una abitazione acquistata dal Vescovo Angelo Pichi nel 1650. Successivamente, il Vescovo Michele Cortigiani acquistò altre due abitazioni contermini, che collegò al giardino adiacente la Cattedrale, attraverso un sovrappasso. L'inaugurazione avvenne il 25 novembre del 1685, nel giorno dedicato a Santa Caterina d'Alessandria, a cui fu intitolato il collegio dei seminaristi (01). Circa vent’anni dopo, prese avvio l’intervento promosso dal Vescovo Francesco Poggi, iniziato nel 1704 (02) e concluso nel 1713 (03): il prelato acquistò tutti gli edifici che si affacciavano sulla piazza, lì demolì e costruì il nuovo istituto di formazione per i nuovi sacerdoti che andò a coprire l’intero perimetro della piazza e la sua facciata fu completamente decorata con le pitture di Francesco Chimenti. Altri interventi minori furono realizzati nel corso dell’800. Poi, negli anni ’30 del ‘900 –  durante il ministero episcopale del Vescovo Ugo Giubbi – la sopraelevazione dell’ultimo piano  e altri interventi significativi all’interno: la realizzazione della nuova cappella (con la pala dipinta da Ippolita Gargini Briccola in stile neogiottesco), la sistemazione della biblioteca, i nuovi dormitori, il laboratorio scientifico, etc. Questa, in estrema sintesi, è la storia dell’edificio.
 
Piazza della Repubblica o del Seminario a San Miniato
Foto di Francesco Fiumalbi
 
L’ESTIMO TARDOSEICENTESCO
Grazie ai registri dell’Estimo tardoseicentesco, conservati all’Archivio Storico del Comune di San Miniato, possiamo avere un’idea di come doveva presentarsi la piazza alla fine del XVII secolo, ovvero fra l’inaugurazione del Cortigiani (1685) e l’ampliamento del Poggi (1704-1713). L’Estimo era un grande registro dei beni immobili – terreni e fabbricati – su cui veniva pagata la cosiddetta “decima”. Era, né più né meno, un registro catastale. Tale sistema impositivo derivava dalla riforma fiscale operata durante il regime repubblicano di Girolamo Savonarola (1494-1498), che prevedeva la tassazione dei beni immobili e l’esclusione di imposizioni sulle attività produttive, commerciali e finanziarie (04). I beni venivano accampionati in appositi registri, organizzati per “luogo”: nel nostro caso il Comune di San Miniato, che apparteneva giurisdizionalmente al Quartiere di Santo Spirito di Firenze (era un po’ come se il territorio fosse diretta emanazione della città capoluogo). Infatti, nel frontespizio del registro troviamo Estimo di S. Spirito, n. 88, Comune di San Miniato, Podesteria di detto luogo (cioè Podesteria di San Miniato). Come nel moderno catasto, venivano registrati i cambi di proprietà – arroti o volture – e tutto l’estimo era soggetto periodicamente a revisioni e aggiornamenti. Per garantire il corretto e costante aggiornamento, tale prerogativa venne assegnata nel 1560 alla nuova magistratura dei Nove Conservatori. Nel nostro caso il registro non è datato, ma è assegnabile all'ultimo decennio del ‘600.
 
Veduta del Sinodo del 1707
Si nota il fabbricato del Seminario in costruzione
 
LA PIAZZA DELLA CITTADELLA 1370-1488
Dopo la conquista fiorentina del 1370, ma soprattutto dopo i vari tentativi di rivolta (specialmente quelli di Benedetto Mangiadori del 1397), San Miniato divenne un centro parzialmente militarizzato. In particolare, nella sua zona baricentrica, nella sede della Società di Giustizia furono installati gli uffici del Vicario fiorentino (odierna porzione occidentale del Palazzo Vescovile), con gli spazi necessari per ospitare vari ufficiali e un piccolo contingente armato. Fu chiusa al culto la Pieve dei SS. Maria e Genesio (l’attuale Cattedrale), furono abbattuti diversi edifici e venne realizzata un’ampia muraglia difensiva, comprendente tutto il perimetro della piazza. Il tutto venne a costituire una vera e propria fortificazione incuneata nel baricentro cittadino. Per dare un’idea, un documento relativo ad una sentenza del 1443 fu registrato nel Palazzo del Vicario posto nella Rocca di Sotto (05).
Fu così che la zona rimase pressoché militarizzata per circa un secolo, fino ai provvedimenti distensivi del 1488. E’ in questo periodo che la “piazza” principale di San Miniato, l’antica Platea di Santa Maria – così indicata negli Statuti del 1337 (1336), dove si svolgeva il mercato delle granaglie e da non confondere con l’odierna Piazza del Duomo – fu ribattezzata “Piazza della Cittadella”. Il nome deriva proprio dalla sua funzione militare, di presidio intercluso all'interno dello spazio urbano. Questa non è una prerogativa sanminiatese, infatti esistono anche altre “cittadelle” in Toscana. A Pisa, ad esempio, c’è la Cittadella, detta “Cittadella Vecchia” che fu realizzata intorno alla più antica Torre Ghibellina a partire dalla conquista fiorentina del 1406. Nel capoluogo pisano esiste anche la “Cittadella Nuova”, anch'essa realizzata dai Fiorentini a partire dal 1440 e corrispondente all'attuale Giardino Scotto. Anche Empoli aveva la sua “Cittadella” (06). A Siena, la cosiddetta Fortezza Medicea fu realizzata su una precedente struttura militare che veniva chiamata proprio “Cittadella”. Analoghe “cittadelle” le troviamo anche a Pistoia e Lucca.
 
LA PIAZZA DELLA CITTADELLA 1488-1704
A partire dai provvedimenti distensivi del 1488, San Miniato riacquistò una significativa “normalità” cittadina. Venne riaperta al culto la Pieve, venne istituito il Collegio dei Canonici (insediato nell'odierno Episcopio, per cui la sede del Vicario si spostò nell'odierno Miravalle), ma soprattutto venne meno la militarizzazione del baricentro urbano. E’ a partire da questo momento che anche la piazza principale dell’abitato, la “Piazza della Cittadella”, venne ad assumere una connotazione civile, contornata da abitazioni. Purtroppo, non disponiamo di documenti in tal senso, ma è un fatto acclarato che ai sanminiatesi fu consentito di costruire nuove abitazioni affacciate sulla piazza e addossate al circuito difensivo realizzato dopo il 1370. Questa la situazione documentata dall'Estimo tardoseicentesco: una serie di edifici residenziali, caratterizzati da attività commerciali a piano terra. Fu il Vescovo Poggi, agli inizi del ‘700, ad acquistare tutti i fabbricati civili che si affacciavano sulla piazza e che furono demoliti per costruire il nuovo e grande Seminario Vescovile. Dalle planimetrie del Seminario si osserva come ancora oggi la spina dorsale del complesso sia rappresentato da un muro molto spesso, corrispondente al circuito murario difensivo realizzato dopo il 1370. Il resto della costruzione, da un punto di vista compositivo, si presenta omogeneo e organizzato serialmente, per cui gli edifici preesistenti furono demoliti completamente. Il Vescovo, dunque, acquistò dal demanio anche la muraglia difensiva – che venne riutilizzata come dorsale strutturale – ma anche lo spazio della piazza, che ancora oggi appartiene alla Curia sanminiatese.
 
Piazza della Cittadella alla fine del ‘600
Schema di Francesco Fiumalbi
 
LE ABITAZIONI ALLA FINE DEL ‘600
Nell'Estimo tardoseicentesco sono indicate con precisione le abitazioni che si affacciavano sulla Piazza della Cittadella, l’odierna Piazza del Seminario. Sono indicate complessivamente 9 unità immobiliari, di cui 7 abitazioni, un’osteria e 6 botteghe:
- l’Osteria di Antonio di Giuseppe Scala da Milano;
- un’abitazione con bottega del medesimo Antonio Scala da Milano;
- un’ulteriore casa con bottega e annesso terreno edificabile (casalino) dello stesso Antonio Scala da Milano;
- una bottega appartenente agli eredi di Niccolò Tellucci;
- l’abitazione che fu di Giovanni Pasqualetti, acquistata dal Vescovo Cortigiani per ampliare il Seminario;
- una casa di Filippo Bondi gestiva l’osteria a La Scala;
- due abitazioni con botteghe del medesimo Filippo Bondi;
- una casa con bottega degli eredi di Lorenzo Buratti;
 
Sono indicati anche altre proprietà contermini, probabilmente terreni o spazi comunque non edificati, situati nelle vicinanze e indicati nelle descrizioni dei confini:
- beni di Niccolò e Carlo Ansaldi;
- beni di Vincenzo Portigiani;
- beni di Jacopo Roffia;
- beni degli eredi di Maria Mercati;
- beni di Francesco Bettini;
- beni di Giovan Battista Fiamminghi;
- beni degli eredi di Giovanni Piero da Empoli.
 
Non va comunque dimenticato che l’Estimo è incompleto: le famiglie sanminiatesi residenti a Firenze pagavano le tasse a Firenze, anche per quegli immobili che possedevano a San Miniato. Infatti, nell’Estimo sanminiatese non compaiono i principali edifici appartenenti alle famiglie nobiliari, ma solamente quelli di coloro che qui risedevano.
 
IL DETTAGLIO DELL’ESTIMO
Di seguito sono riportate le voci dell’Estimo in cui vengono indicati gli edifici che si affacciavano sulla Piazza della Cittadella:
 
Archivio Storico di San Miniato, 3844, Estimo, c. 96
Alessandro, Anton Mario, Liborio e Giovanni Battista di Niccolò d'Alessandro Tellucci
Campione di S. Miniato 991
Una bottega con una stanza sopra di essa posta in Santo Miniato in Piazza di Cittadella nel Popolo di S. Ginesio e S. Maria di detto luogo, al quale confina a p:mo [primo] detta Piazza 2° Francesco Bondi Oste alla Scala, 3° ms Antonio Scala con Xma [decima granducale] di  6 soldi e denari quattro
 
Archivio Storico di San Miniato, 3844, Estimo, c. 92
Antonio di Giuseppe Scala Milanese
[..]
Arroto 2645, n. 2
Una casa ad uso d'Osteria posta nella Città di S. Miniato in Piazza d.a [detta] di Cittadella nel Popolo di S. Ginesio e Maria di detto luogo alla quale confina a primo una anzi casa di Seminario di S. Miniato, 2° detta Piazza, 3° Cavaliere Niccolò e Carlo Ansaldi, 4° Mura di detta Città di infrascritta con decima di 13 soldi e 10 denari.
 
Arroto 2664, n. 22
Una casa fatta di nuovo con bottega e due stanze sopra posta in S. Miniato in su la Piazza di Cittadella popolo del Duomo alla quale confina il primo Messer Antonio, da due parti le mura castellane e Piazza infrascritta. Decima di soldi 4 e denari 18.
 
Arroto 2665, n. 17
Una casa con bottega et un casalino contiguo posto in S. Miniato in Piazza di Cittadella al popolo di S. Ginesio e Maria di detto luogo. Alle quali casa e casalino confina a primo Piazza, 2° Mr. Antonio Scala comp.re, 3° Mura Castellane, 4° Eredi di Gio. Piero Micheli infra. Decima di soldi 5.
 
Archivio Storico di San Miniato, 3844, Estimo, c. 100
Beni che furono di Giovanni di Francesco di Paquale Pasqualetti passa Seminario da Chierici di S. Miniato. Estimo S. Spirito n. partita a 116 dare a 30 aprile 1703 a 6 cavati da messer Filippo dei Bondi per la partita in…
 
Archivio Storico di San Miniato, 3844, Estimo, c. 120
Ms. Filippo di Filippo di Domenico di Bondo Bondi
Estimo di Santo Spirito n. 908
Una casa da cielo a terra posta nella Città di S. Miniato Popolo di S. Maria alla Cattedrale, et in luogo detto Piazza alla Cittadella et a confini primo Vincenzo Portigiani, 2° Jacopo Antonio Roffia, 3° Piazza, 4° Eredi di Mariano Mercatj
Due casette da cielo a terra con sue botteghe poste in detto Popolo e Piazza di Cittadella a primo Francesco di Domenico Bettinj, 2° Gio. Battista Fiamminghio, 3° Eredi di Gio. Piero di Niccolo da Empolio, 4° Piazza, con decima di 11 soldi e 2 denari di somma.
 
Archivio Storico di San Miniato, 3844, Estimo, c. 120 1/3
Giovanni Maria Caterina e Domenica di Lorenzo di... Buratti
Estimo di Santo Spirito n. 953
Una casa posta in S. Miniato nella piazza di Cittadella consistente in due stanze, cioè una bottega, et una stanza qual bottega non è appigionata.
E perché detta casa, e bottega, non si è trovata decimata si descrive perciò senza decima. Per servirsene p. uso…
Decimata di nuovo per la partita in c. 181 di n. 316. per Arroto 1696, n.82.
 
NOTE E RIFERIMENTI
(01) A. Danti, Vita di Monsignore Michel Carlo Visdomini Cortigiani, Patrizio Fiorentino, Vescovo di Samminiato, poi di Pistoja e di Prato, Stamperia Bernardo Paperini, Firenze, 1736, pp. 49-58.
(02) P. Richetti, Il vescovo Poggi a San Miniato: arte e devozione nel primo Settecento, in La chiesa del SS. Crocifisso a San Miniato, restauro e storia, a cura di M. A. Giusti e D. Matteoni, Umberto Allemandi & C, Torino, 1991, pag. 39.
(03) G. Piombanti, Guida della Città di San Miniato al Tedesco, Tip. Ristori, San Miniato, 1894, pp. 75-76.
(04) A. Contini, F. Martelli, Catasto, fiscalità e lotta politica nella Toscana nel XVIII secolo, in «Annali di Storia di Firenze», n. II, Firenze, 2007, pp. 150-183: 155-158.
(05) Archivio di Stato di Firenze, Archivio Diplomatico, San Miniato al Tedesco, San Jacopo (Domenicani), 1443, 9 aprile: Sentenza proferita da Francesco del fu ser Michele Tucci da Vinci Giudice ed Assessore di Lorenzo di Niccolino Serigatti Vicario della terra di San Miniato ad istanza di ser Anselmo di ser Giovanni di detta terra, come Procuratore di donna Fiore vedova di Manni di Manetto di detto luogo, e alla presenza di messer Barbaba di messer Jacopo d’Arezzo Giudice ed Assessore del nobile uomo Lorenzo di Antonio Spinelli, colla quale dichiarò che gl’eredi di detto Manni e segnatamente Michele e Giulione suoi figli dovessero pagare la detta donna Fiore in vigore delle disposizioni testamentarie del loro padre la somma di 40 fiorini d’oro per restituzione di dote ed inoltre 20 fiorini d’oro lasciati ad essa a titolo di legato, aggiungendo per la suddetta somma alcuni beni mobili ivi descritti e condannando i detti eredi a tutte le spese etc. Dato in San Miniato nel Palazzo di Residenza di detto Vicario posto nella Rocca di Sotto etc. Rogato Piero del fu Andrea di Ciano da San Miniato Giudice e Notaio. Tomo n. 48, Monasteri, Regio acquisto e particolari, Inventario 1913, 115, cc. 114r-115r.
(06) L. Lazzeri, Storia di Empoli: Con aggiunta di biografie dei più illustri cittadini empolesi, Tip. Monti, Empoli, 1873, pp. 12, 15, 18, 98, 102.
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