di Francesco
Fiumalbi
All’imbocco di Corso
Garibaldi, proprio davanti alla Piazza del Bastione, possiamo apprezzare il
fronte laterale di un edificio che si affaccia su Piazzetta del Fondo. Ne
abbiamo già parlato di questa costruzione, a proposito dell’iscrizione
realizzata durante il ventennio fascista [vedi il post “CREDERE OBBEDIRE COMBATTERE SU UNA
PARETE DI SAN MINIATO”].
In questo post
focalizzeremo l’attenzione su un elemento della medesima facciata, che si trova
esattamente accanto alla porta di accesso al balconcino. Si tratta di una
lastra di pietra molto speciale poiché contiene un’iscrizione e uno stemma.
Foto di
Francesco Fiumalbi
DOMENICO DI
PIERO
PUCCINI
V[ICARI]O L’ANNO 1616
Al centro
dell’iscrizione compare anche uno stemma, raffigurante un monte a sei cime su
cui si elevano tre spighe di grano. Corrisponde allo stemma della famiglia
fiorentina dei Puccini, in seguito attestata nel Sestiere di Santo Spirito nel
Gonfalone del Nicchio (la zona compresa tra Ponte Vecchio e Palazzo Pitti) (01).
Domenico di Pietro Piccini fu Vicario di San Miniato dal 21 agosto 1616 al 20
febbraio 1617, coadiuvato dal notaio Asdrubale Gonnelli da Loro Ciuffenna. Del
suo mandato rimangono due registri: uno con gli atti civili e uno con quelli
criminali (02). Tuttavia, al momento in cui visse, la famiglia non
doveva ancora essersi inurbata a Firenze. Lo stesso Domenico di Piero Puccini
lo ritroviamo a Prato, dove fra il 1591 e il 1597 risulta essere “Governatore”
e “Spedalingo” della locale Confraternita della Misericordia, che gestiva anche
un ospedale (03). Dunque sembra un personaggio ben inserito nella
società pratese del suo tempo. Apparteneva certamente ad un rango elevato,
tanto da ricoprire ruoli e incarichi politici di rilievo, come quello di
Vicario di San Miniato.
Foto di
Francesco Fiumalbi
Concentriamoci
sull’elemento di pietra. Di cosa si tratta? Quale significato dargli?
Innanzitutto, osserviamo che si tratta di un parallelepipedo disteso, lungo
circa 1 m e alto circa 20 cm. Ha tutta l’aria di essere un architrave. Una
porta o una finestra? Difficile dirlo, sicuramente si trattava di un’apertura
non molto ampia, non più di 70-75 cm di larghezza. Anche i due fori che si
trovano alle estremità fanno pensare alla presenza di elementi metallici di
collegamento con i piedritti o stipiti laterali, oppure, più verosimilmente, di
fori per l’alloggiamento di una grata (in questo caso sarebbe una finestra) o
di due ganci funzionali al posizionamento di un traverso reggitenda. In ogni
caso, era molto frequente “marchiare” e/o “firmare” un architrave da parte del
committente. Di esempi del genere ne troviamo anche a San Miniato. Dunque,
essendo il committente un vicario fiorentino, l’elemento proviene quasi
certamente dal Palazzo dei Vicari, ovvero dall’attuale complesso dell’Hotel
Miravalle. Ed effettivamente all’anno 1616 sono attestati interventi edilizi,
compatibili con la realizzazione di un nuovo architrave (04).
Probabilmente fu
rimosso dalla sua sede originaria durante uno dei numerosi interventi edilizi,
su tutti quello di ristrutturazione e di riadattamento a Sotto-Prefettura nella
seconda metà del XIX secolo. Inoltre, sfuggì alle distruzioni giacobine del
1799 e questo fa propendere per l’idea che la sua collocazione fosse
all’interno oppure in posizione elevata e inaccessibili, in un luogo comunque
riparato da eventuali razzie e furie devastatrici. Sicuramente, ad un certo
punto, è diventato un elemento di cui disfarsi, ma in una società povera di
risorse nulla va buttato e tutto può essere riutilizzato. E probabilmente fu
preso e reimpiegato per il muro che si vede adesso.
NOTE E RIFERIMENTI:
(01) Archivio di Stato di Firenze, Ceramelli
Papiani, fasc. 3880, fam. Puccini.
(02) Archivio Storico del Comune di San
Miniato, Archivio Preunitario, Fondo Vicariato di San Miniato, Atti Civili,
n. 246; Atti Criminali, n. 792.
(03) Archivio di Stato di Prato, Archivio
Storico dell’Ospedale della Misericordia e Dolce di Prato, Amministrazione
Ospedaliera, Ospedale della Misericordia e Dolce, Amministrazione dell’Ospedale
della Misericordia, Debitori e Creditori, n. 1595, Campione E,
(1592-1595); n. 1596, Campione giallo F (1596-1602); Libri Giornale, n.
1656, Giornale (1591 giu. 1 – 1592 mag. 31); n. 1657 , Giornale (1592 giu. 1 –
1593 mag. 31); n. 1658 , Giornale (1593 giu. 1 – 1594 giu. 30); n. 1659,
Giornale (1594 lug. 1 – 1595 giu. 30); n. 1660, Giornale (1595 lug. 1 – 1596
giu. 30); n. 1661, Giornale (1596 lug. 1 – 1597 giu. 30); n. 1662, Giornale
(1597 lug. 1 – 1598 giu. 30); Cassa, n. 2016, Entrata et Uscita (1592,
giu. – 1593, mag.); Registri dei socci per le stime del bestiame, n.
4540 (1597); Registri delle tele, n. 4909, (1591-1593); Registri dei
Baliatici, n. 5266, Baliatici (1594-1598).
(04) Archivio
Storico del Comune di San Miniato, Archivio Preunitario, Fondo Vicariato
di San Miniato, Deliberazioni dei rappresentanti del Vicariato, n. 1178
(1612 mag. 6 - 1654 ago. 25). Si ringrazia Christian Ristori per la
segnalazione.
Si dice a volte.....
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