ARCHIVIO
DOCUMENTARIO DIGITALE DI SAN MINIATO [ADDSM]
1059,
10 settembre, Giudicato del Marchese Goffredo “Il Barbuto” a
San Genesio
COMMENTO
[F. Fiumalbi]: Al
di là dell'oggetto vero e proprio dell'atto, un giudicato di
Goffredo “Il Barbuto” Duca di Lotaringia e Marchese di Toscana [che nel 1054 aveva sposato Beatrice di Bar, vedova di Bonifacio e madre di Matilde di Canossa],
questo documento è di nostro interesse in quanto fu stipulato nel
borgo di San Genesio. Come abbiamo visto nell'atto ADDSM – 1046, 1 dicembre
alla metà dell'XI secolo l'Imperatore Enrico III risulta attestato
più volte a San Genesio e, molto probabilmente, è proprio in questo
periodo che il castello di San Miniato viene scelto per ospitare una
sede dell'amministrazione imperiale. Non sembra un caso, quindi, che
Goffredo si trovi nella vicina San Genesio, in veste ufficiale,
facendo valere la sua autorità di rappresentante dell'Impero. Ma c'è
di più, come indicato nel documento, l'atto venne registrato a San
Genesio, specificando bene il luogo esatto: nella pubblica strada
vicino alla chiesa dei SS. Maria e Cristoforo. Si tratta della prima
attestazione documentaria relativa a questa chiesa. E' molto
interessante perché, vista anche la vicina presenza della Pieve di
San Genesio, l'esistenza di un'altra chiesa all'interno del borgo
suggerisce l'idea che il centro abitato avesse raggiunto una
dimensione e una articolazione significative. Questo edificio verrà
citato più volte nei due secoli successivi, e fu il luogo in cui
venne stipulata la cosiddetta “Lega di San Genesio” nel 1197.
Tuttavia, con la distruzione del borgo operata dai sanminiatesi nel
1248 di questo edificio se ne sono perse le tracce architettoniche,
anche se il titolo sopravvisse, almeno per qualche tempo, unito alla
chiesa dei SS. Giusto e Clemente a San Miniato.
Foto di Francesco
Fiumalbi
SPOGLIO
«Giudicato
di M. Gottifredo Duca e Marchese alla presenza di Faliperto giudice,
[...] e d'altri molti nella carta descritti nella lite versante tra
Don Pietro abate del Monastero di Santa Maria di Firenze e Ramberto
del fu Adolfo suo avvocato e tra Signorello diacono figlio di
Ramberto Vescovo contendente al detto abate la chiesa di San Martino
di Firenze con tutti i suoi beni, per il quale il detto Gottifredo
Duca e Marchese investì della Chiesa sopra il detto Don Pietro abate
e i suoi successori. Fatto nel borgo detto S. Genesio nella via
pubblica presso alla chiesa di S. Maria e S. Cristofano....».
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Il
documento originale è conservato presso l'Archivio di Stato di
Firenze, Diplomatico,
Firenze, S. Maria della Badia detta Badia Fiorentina, 1049, settembre
10.
Trascrizione del testo
contenuto in:
C.
Della Rena, Della
Serie degli Antichi Duchi e Marchesi di Toscana,
Parte II, Firenze, 1775, n. VIII, pp. 90-91.
Il
Duca e Marchese Goffredo conferma alla Badia Fiorentina il possesso
della vicina Chiesa di S. Martino. Anno 1059, 10 settembre
Num.
VIII, a car. 58.
Dum
in Dei nomine intus burgo qui dicitur S. Genesii in via publica prope
ecclesiam S. Marie & S. Christophori in judicio resedisset Domnus
Goctifredus Dux & Marchio ad causas audiendas ac deliberandas &
adessent cum eo Flaipertus judex Missus & Advocatus Dom.
lmperatoris, Adalbertus & item Albertus Rolandus, Sigifredus,
Teupertus, Signoretus judicibus, & Adam Notarius D. lmperatoris,
Teudigrimus Comes, & Waldo Vicecomes Lucensis, Hugo Vicecomes
Pisensis, Pagano filio bone memorie Rolandi, Pagano filio bone
memorie item Rolandi, Henrico de Sancto Miniate, Lamberto filio bone
memorie Particionis, Hughi filio bone memorie Gerni, Pandolfo filio
bone memorie Hugonis, Raineri filio bone memorie Ghenti, Ghetti filio
bone memorie Ioannis de loco Sagrimino, Dominilo Vulp[astri] filio
bone memorie Binti, & reliqui plures. Ibique in eorum veniens
presentiis Patris Abbas de ecclesia & monasterio S. Marie de
Fiorentia una cum Raimbertus Avocato suo,& filio bone memorie
Adolphi cepit dicere in eodem iudicio plures vices reclamavi ad vos
D. Gottifredus Dux & Marchio de Signorello Diacono filio Rambaldi
Episcopi, quod malo ordine contendunt mihi Petrus Abbas ecclesia &
monasterii jam d. S. Marie, cui vocabulum est b. S. Martini quam est
edificata infra civitate Fiorentia cum omni sua pertinentia &
jacentia: unde vos D. Gottifredus Dux & Marchio ex ... . parie
missos & apostolos transmisisiis, ut ad vestrum placitum
venisset, & ipse minime venire nolnit, propter hec deprecatus est
vos, ut propter Deum & anime D. Imperatoris vestreque mercede, ut
investigatis eum ad salvam querelam, donec iam d. Signorellus
Diaconus ad placitum veniet, & mihi quidem Petri Abbati de pr.
ecclesia legem & iustitiam exinde fatiat. Tunc ipse D.
Gottifredus Dux & Marchio fuste quam in fuis detinebat manibus
investivit jam d. P. Abbatem una cum Advocato suo de pr. ecclesia S.
Martini cum omni sua pertinentia & jacentia ad salvam querelam
usque dum pr. Signerello Diaconus ad placitum venisses, & legem &
justitiam exinde fecisset, & insuper jam d. D. Gottifredus Dux &
Marchio per fustem quem in suis detinebat manibus misis bannum D.
Imperatoris super jam d. P. Abbate, & pr. Advocato suo, &
super jam d. ecclesia cum suis pertinente in mancusos aureos duo
millia, ut nullos quilibet homo magna parvaque persona pr. Petrum vel
suos successoris, aut cui jam d. Petrus Abbas dederit, exinde
invertire presumat sine legali judicio. Qui vero fecerit pr. duo
millia mancusos aureos compositorum se agnoscat medietatem parti
Cornerae D. Imperatorie, medietatem parti pr. Abbatisuisque
succesforibus, & ad pars pr. ecclesia & monasterio S. Marie
ostendenda fieri juffìmus. Quidem & ego Leo Notariut D.
Imperatoris ex jussione pr. Gottifredi Dux & Marchio &
judicum admontione scripsi anno anno Domiacae Incarnationis MLIX.
quarto idus Septembris, Indictione XIII.
Albertus
imperialis judex interfuit.
Albertus
judex Sacri Palatii interfuit.
Ego
Flaipertut judex & Advocato Missus D. Imperatoris interfui.
Ego
Rolandus judex Sacri Palatii interfui,
Ego
Signorectus judex D. Regis interfui.
ALTRE
EDIZIONI E REGESTI
– L.
Schiaparelli, Le
carte del Monastero di S. Maria a Firenze (Badia),
Firenze, 1913, vol. I, n. 51, p. 132.
– C.
Manaresi, I
placiti del Regnum Italiae,
vol. III, Roma, 1960, n. 409, p. 249.
– N.
Rauty, Documenti
per la storia dei Conti Guidi in Toscana. Le origini e i primi secoli
887-1164,
Deputazione di Storia Patria per la Toscana, Documenti di Storia
Italiana, Serie II, Volume X, Leo S. Olschki Editore, Firenze, 2003,
n. 39, pp. 81-82.
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