Bernardi Maragonis, Vetus Chronicon Pisanum, in F. Bonaini (a cura di), Delle Istorie Pisane libri XVI, «Archivio Storico Italiano», Serie I, Vol. VI, parte II-A, frontespizio.
REGESTO
Di seguito è proposto il regesto completo delle notizie riportate da Bernardo Maragone e riguardanti San Miniato e il suo territorio:
L'AUTORE
A
partire dal XIX secolo, la storiografia ha assegnato a Bernardo Maragone
la paternità della cronaca denominata “Annales Pisani”. Lo
stesso autore è documentato a Pisa fra il 1142 e il 1186, in cui
ricoprì diverse cariche pubbliche, e specialmente fu eletto diverse
volte come giudice, occupandosi di diritto comune e commerciale.
L'OPERA
Bernarno
Maragone fu testimone diretto degli avvenimenti del suo tempo, che
trascrisse nella sua cronaca. Gli Annales
iniziano
dalla
Creazione di Adamo e vanno fino al 1184, anche se in modo articolato
e dettagliato solo a partire dal 1158. Dai contenuti non si può fare
a meno di notare come l'autore, descrivendone le vicende, parteggi
apertamente per la città di Pisa, segnalando anche l'apertura di
importanti cantieri come la fondazione del Battistero e della Torre
Campanaria, ma anche opere idrauliche e costruzioni militari.
L'ORIGINALE
La
copia più antica del manoscritto, in lingua latina, è conservata a
Parigi, presso la Bibliothéque
de l'Arsenal,
Historique, 1110, cc. 14r-88v, che però termina la narrazione nel
1174. Simile appare una copia cinquecentesca conservata presso
l'Archivio di Stato di Pisa, Archivio
Roncioni,
mss. 344 e 352; Archivio Capitolare di Pisa, codice C.105.
IL
TERRITORIO SANMINIATESE
All'interno
degli Annales
Pisani
sono contenute interessanti notizie che riguardano il territorio
sanminiatese, e che vanno a completare ed integrare le notizie
deducibili da alcuni documenti del XII secolo, andando ad inquadrare
e a descrivere il contesto in cui vennero prodotti, ovvero nel
periodo di Federico I “Barbarossa”.
Bernardo
Maragone riporta la notizia della dieta convocata nel 1160 a San
Genesio da Guelfo VI (zio di Federico I “Barbarossa”, già duca
di Toscana e infeudato dei beni di Matilde di Canossa) per discutere
della doppia elezione dei papi Alessandro III e Vittore IV, ma in
realtà un sottaciuto tentativo di riappacificare le varie città
toscane, ovvero Pisa, Pistoia, Siena, Lucca, Firenze ed altri delle
Marche [01/07].
Quattro
anni più tardi, nel 1164, il legato imperiale Rainaldo di Dassel
convocò una nuova dieta presso San Genesio che vide la
partecipazione di tutti i rappresentanti delle città toscane [02/07],
anche se l'assemblea venne interrotta dalla sopraggiunta notizia
della morte, avvenuta a Lucca, dell'antipapa Vittore IV, protetto
dall'Imperatore Federico I “Barbarossa”. Maragone afferma che fu
proprio Rainaldo, arrivato da San Genesio a Lucca, a far eleggere il
nuovo antipapa Pasquale III [03/07].
Nello
stesso anno Rainaldo di Dassel fu sostituito nella carica di legato
per la Tuscia da Cristiano di Buch, Arcivescovo di Magonza, e meglio
noto come Cristiano di Magonza. Il nuovo legato si trovò ad operare
in un contesto assai complicato, in cui gli interessi delle singole
città si muovevano entro un quadro molto fluido. Bernardo Maragone
riporta la notizia di un nuova assemblea convocata nel gennaio del
1172 da Cristiano di Magonza presso San Genesio, nel tentativo di
riavvicinare Lucca e Genova da una parte e Pisa e Firenze dall'altra.
L'incontro si concluse con la messa al banno di Pisa. A seguito di
questo grave episodio i Sanminiatesi, giurarono la propria alleanza
con Pisa e Firenze, anche perché l'indebolimento della posizione
delle due città, avrebbe danneggiato anche San Miniato per gli
importanti rapporti di natura commerciale [04/07].
Del giuramento rimane anche l'atto: VEDI ADDSM
1172,
05 maggio - ASFi - San Miniato,
TRASCRIZIONE
e COMMENTO.
Nel
successivo mese di luglio 1172, Cristiano di Magonza convocò una
nuova assemblea presso San Genesio, con l'apparente motivo di tentare
una nuova riconciliazione. In realtà fu l'espediente per catturare
ed imprigionare i consoli di Pisa e Firenze, che furono incatenati e
incarcerati [05/07].
Scoppiò
un vero e proprio conflitto bellico, e come riporta Bernardo
Maragone, vide tra le altre cose la distruzione del castello di
Ventrignano, tenuto dai Della Gherardesca, e che si trovava nei
pressi di Montebicchieri [06/07].
Tuttavia
lo scontro armato coinvolse anche il centro abitato e il castello di
San Miniato, che solamente nel 1174 fu restituito a seguito della
pacificazione delle città toscane imposta da Federico Barbarossa, a
cui contribuì l'accordo fra Cristiano di Magonza e il conte Macario [07/07].
REGESTO
Di
seguito è proposto il regesto completo delle notizie riportate da
Bernardo Maragone e riguardanti San Miniato e il suo territorio:
BIBLIOGRAFIA
Per
chi desidera approfondire:
– M.
L. Ceccarelli Lemut, Bernardo
Maragone “provisor” e cronista di Pisa nel XII secolo,
in M. L. Ceccarelli Lemut, Medioevo
Pisano. Chiesa, famiglie, territorio,
Pacini Editore, Pisa, 2005, pp. 121-146.
– F.
Salvestrini,
Il Nido dell’Aquila. San Miniato al Tedesco dai Vicari dell’Impero
al Vicariato Fiorentino del Valdarno Inferiore (secc. XI-XIV),
in A. Malvolti e G. Pinto (a cura di),
Il Valdarno Inferiore terra di confine nel medioevo (secoli XI-XV),
Leo S. Olschki Editore, Firenze, 2008, pp. 239-243.
– F.
Sanvestrini, San
Genesio. La comunità e la pieve fra il VI e il XIII secolo,
in F. Salvestrini e F. Cantini, Vico
Wallari – San Genesio. Ricerca storica e indagini archeologiche su
una comunità del Medio Valdarno Inferiore fra alto e pieno medioevo,
Firenze University Press, 2010, pp. 60-66.
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