domenica 25 novembre 2018

ADDSM - 763, 17 APRILE - PIEVE DI SAN GENESIO



ARCHIVIO DOCUMENTARIO DIGITALE DI SAN MINIATO [ADDSM]
763, 27 aprile – Pieve di San Genesio

SPOGLIO «Ratperto Prete figlio del fu Ansifredo, essendo stato ordinato Rettore nella Chiesa Pieve di S. Genesio di Vico Walari da Peredeo Vescovo di Lucca, promette di sempre servire alla medesima Chiesa, di celebrarvi i Divini Uffizj tanto il giorno, che di notte, di farvi la luminaria ec. come ancora di prestare fedele obbedienza al suddetto Vescovo, sotto pena di 200. soldi d’oro, nell’Anno 763. Arch. Arcivesc. +I.57».
  
Il sito archeologico di San Genesio
Foto di Francesco Fiumalbi

Il documento originale è conservato presso l'Archivio Arcivescovile di Lucca, Fondo Diplomatico Antico, † I.57.

Trascrizione del testo contenuto in:
D. Barsocchini, Memorie e Documenti per servire all'Istoria del Ducato di Lucca, Tomo IV, parte I, Francesco Bertini Tipografo Ducale, Lucca, 1818, Appendice, doc. I, pp. 3-4.

In Dei nomine. Regnante Domnus nostro Desiderio Rege, Anno Regni ejus septimo; & filii ejus Domno nostro Adelchis Rege, anno regni ejus quarto, quinto decimo Calendas Maias, Indictione prima. Manifestum est mihi Ratpert Presbitero filio quondam Ansifridi, quia petivi & rogavi te Dominus & venerabilis Peredeo in Dei nomine Episcopo, ut me Rectorem ordinare juribiris in casa Ecclesie Sancti Genesi, in loco & Plebe ad Vico Walari, & pro tua misericordia me audire dignatus es. Proinde repromitto & mans (pro manus), mea facio tibi, ut die vite mee omnia quoliber res adquirere potuero per quoliber ordine, volo ut sit in potestate suprascripte Ecclesie, & vite mee ividem semper habitare, & officio ecclesiastico legibus & luminaria facere promitto die noctuque, omni tempore, & legibus nostri sancte & canonice tibi oboedire, & servire; & in omnibus voluntate facere promitto. Et nunquam contra te agere debeam, nec cum tuo inimico me adunare, aut consiliare contra te presumam. Nec aliqua peculiari vel subtractione de quolibet res in alio loco faciam. Et omnes res eidem Ecclesie pertenente in omnibus meliorare promitto. Et si hec omnia suprascripta Capitula ad me adimpleta & conservata non fuerint, & in aliquo ex inde ad me disruptum & adimpletum non fuerit, spondeo tibi esse componiturus in auro soledos ducenti, & hanc paginam in sua maneat firmitate. Et pro confirmarione Osprandum Diaconum scribere rogavi. Actum Luca.
+ Ego Ratpert Presbiter in anc promissioni paginam a me facta sicut supra legitur manus mea subscripsi & confirmavi.
Signum + manus Maurici Presbiteri testis.
+ Ego Liusprand VV. Presbiter rogatus a Ratpert Presbitero in hoc quod superius legitur me testis subscripsi.
+ Ego Soldulo Presbiter rogatus…. Presbiter in hanc paginam me testis supscripsi.
+ Ego Homulo Clericus rogatus…. ert Presbitero in anc pagina me testi supscripsi.
…. oli Clerici …. testis.
Ego Osprandus Diaconus post tradita complevi & dedi.


COMMENTO (a cura di Francesco Fiumalbi)
Il documento rappresenta la seconda attestazione documentaria relativa alla Pieve di San Genesio, dopo l’atto del 5 luglio 715, una sorta di “resoconto” dell’assise per dipanare la controversia sorta fra le diocesi di Siena e di Arezzo.
Da un punto di vista tipologico siamo di fronte ad una Cartula promissionis, ovvero ad un atto che contiene la “promessa” fatta al Vescovo di Lucca Peredeo dal presbitero Ratpert del fu Ansifridi, il primo pievano di San Genesio di cui è noto il nome.
Dall’atto si apprende che, dopo la richiesta del sacerdote al presule lucchese, questi era stato nominato “rettore” della chiesa di San Genesio, che viene qualificata per la prima volta come “pieve”. Probabilmente era “pieve” già da prima, ma questo è il primo documento che lo attesta.
Nulla sappiamo del presbitero Ratpert, se non che promise di governare la chiesa a lui affidata, secondo la disciplina canonica e di occuparsi dei divini offici, tanto di giorno quanto di notte. Non solo, Ratpert compie anche un vero e proprio giuramento di fedeltà al Vescovo Peredeo, tanto da promettere di non agire contro il presule e di non avere rapporti con i suoi nemici (Et nunquam contra te agere debeam, nec cum tuo inimico me adunare, aut consiliare contra te presumam. Nec aliqua peculiari vel subtractione de quolibet res in alio loco faciam). D’altra parte, la pieve di San Genesio, posta in località Vico Wallari, era molto distante dalla sede vescovile lucchese e si trovava in un’area di confine fra l’area fiorentina e quella volterrana, dunque soggetta ad influenze e condizioni non sempre controllabili da Lucca.


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