martedì 11 dicembre 2012

DICEMBRE - I MESI DI PIETRO BAGNOLI

a cura di Anna Orsi


Idillio tratto da "POESIE VARIE" di Pietro Bagnoli, Can. Samminiatese, Prof. di Lettere Greche e Latine nella R. Università di Pisa, Antonio Canesi, Tomo II, Samminiato, 1834: GLI ULTIMI SEI MESI DELL'ANNO - Idilli, pp. 181-183.

Dicembre a San Miniato
Foto di Giuseppe Chelli


IL PRIMO
DI DICEMBRE

I.
Già sulla via, per cui s'incalza e preme
Giorno con giorno, e mai non si raggiunge,
Colà siam giunti, ove si tocca insieme
Più presso a sé, quel eh'è da sé più lunghe,
E in sé rivolto, le sue parti estreme
Alle sue prima il pieno Anno congiunge,
Simile ad angue, che con larga spira,
Per mordersi la coda, in sé s'aggira.

II.
Tal s'inanella rivolgendo l'Anno
Al primier che verrà l'ultimo mese.
L'operose donzelle or che faranno,
Ad alcun'opra ogni di primo intese?
Da farsi è la maggior. Da lor saranno
D'ogni bene al Dator le grazie rese
D'esser con sana e salva vita e lieta
Del cammino annual giunte alla meta.

III.
Schierarsi a coppia a coppia in lieto moto,
D'abito oneste, in sé raccolto il guardo;
Recando offerte, come va devoto
Duplice stuol seguace allo stendardo.
Sorge da ogni altra abitazion remoto,
Che solo a sé richiama ogni riguardo,
Un picciol tempio in un romito colle,
Che da gli altri si parte, e più s'estolle.

IV.
Il mostran da lontan vecchi cipressi,
Che divisi gli sorgon d'ambo i lati,
E muovon riverenza in chi s'appressi,
Quai segni a porsi in sacro loco usati,
Ed imagin devota hanno in se stessi,
Con appuntate cime al Ciel levati.
Giunte alla sacra porta, i nuovi loro
Lauri sostituiro al vecchio alloro.

V.
Entràr nel tempio, e furo i doni offerti
Di fronde e fior sottratti al tristo inverno.
Oggi vengono a fine i vecchi serti,
Tutto oggi si rinfiora il tempio interno,
Segno dei nuovi dì che siano aperti.
Oggi rendean le grazie in coro alterno.
Sia lode a Te, che reggi l'anno e doni
Il frutto ai mesi, Autor delle stagioni.

VI.
Tu l'Anno schiudi a Lui, che sulla porta
Stando del tempo, da due facce vede,
E col passato all'avvenir conforta
Chi nel corso vital rivolge il piede.
Per te bella pietà non è mai morta,
Ed i cuori agli estinti serban fede.
Risvegli Tu la prima mammoletta,
Nunzia gentil della stagion diletta.

VII.
Spunta per Te la verginella rosa
A rallegrar le Ninfe ed i pastori,
Di Colombe sen va coppia vezzosa
Nei prati a esercitar li fidi amori.
Spica novella il crin cinge alla sposa,
Sguazzan le Ninfe nei salubri umori,
E succede al tepor della pura onda
Il caldo animator che il suol feconda.

VIII.
Di bei grappol si fa pingue la vigna,
Mescon Ninfe a garzon caccia giuliva,
Sopra ogni frutto che nei campi alligna
Vien salutata alfin la casta oliva.
Tutto sei Tu, Mente immortal benigna,
che doni al Mondo onde si pasca e viva.
Deh! Fa' Tu ancor che dagli estremi giorni
l'Anno, che lieto và, lieto ritorni.


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