41/49 [1486] Ancora sui confini della Selva di
Camporena
1486
[…] E nel principio del seguente anno [1486,
n.d.r.] insorsero nuove difficultà sopra i confini della Pietra, e di
Camporena, perché tanto i S. Miniatesi, che i nostri pretendevano
d'essere in pacifico possesso, e così mentre da uno si faceva un'atto di
possesso, l'altro lo chiamava molestia, e però il dì 30 di Marzo venne a
reclamare a' Signori Priori un'Ambasciadore S. Miniatese, ed a
quest'effetto furono deputati sei a vedere, e terminare dette differenze, e
furono il Cavaliere e Conte Francesco Useppi, Messer Bernardino di Messer
Mariotto Ridolfi, Ser Dando di Taddeo Dandi, Damiano di Messer Bernado Gamucci,
Iacopo da Picchena, e Ser Pietro di Gio: Nori, acciò con i deputati de' S.
Miniatesi potessero convenire all'accesso del luogo, e perché questo
negozio si ritardava, però fra questi due Comuni ci furono molte gare, come si
vedono le lettere che si scrivevano, e molte altre provvisioni, di modoché
bisognò che la Repubblica ci mandasse un Commessario, che fu Pietro d'Angelo
Vettori, quale sentite le ragioni d'ambe le parti decidesse, e lodasse ogni
differenza, e perché allora non ebbe fine la causa fu da Messer Bernardino
Ridolfi Ambasciadore alla Repubblica, per questo affare, compromessa
coll'Ambasciadore di S. Miniato in
Messer Domenico Bonsi Avvocato Fiorentino, e fu ratificato da' Signori Priori
nel medesimo giorno, che la Repubblica mandò un suo Corriere a far sapere la
pace seguita tra il Papa, ed il Re Ferdinando. La causa de' confini predetti si
tirava avanti fervorosamente, eleggendosi più persone alla difesa delle
ragioni, poiché dalla parte avversa si mostrava la cessione delle ragioni
dell'Oratorio di S. Leonardo fatta da Iacopo di Tullio, ed Armaleone de Rossi
non veri Padroni, e confermata dal Vicario del Vescovo di Volterra, in vergogna
del nostro Comune, il che non poteva fare perché questo Oratorio, col suo
Spedale è stato sempre, e di presente si possiede, e si crea, ed elegge dal
Pubblico il suo Spedalingo, e Ministro, siccome il dì 11 di Febbraio lo diedero
al governo, e custodia di Ser Lazzero da Empoli per tutto il tempo di vita sua […].
G. V. Coppi, Annali, memorie ed huomini
illustri di Sangimignano. Ove si dimostrano le Leghe e Guerre della Repubbliche
Toscane, Stamperia Cesare e Francesco Bindi, Firenze, 1695, Aggiunta di
Memorie, pp. 374-375.
G. V. Coppi, Annali, memorie ed Huomini illustri di Sangimignano. Ove si dimostrano le Leghe e Guerra delle Repubbliche Toscane, Firenze, 1695, frontespizio.
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