01 [1281] Ridolfo Vicario Imperiale da
San Miniato muove guerra contro Lucca e Firenze
Fu adunque creato nuovo pontefice
Martino quarto, di nazione francese: il quale fu tanto congiunto al re Carlo,
che gli pareva si convenisse fare verso di lui ogni cosa per dovuto. Da questa
intima congiunzione e dalla presenza del re , il quale subitamente dopo la
creazione del papa era venuto a rallegrarsi con lui, presero animo le città di
Toscana che avevano tenuto le parti regali , di ritornare di nuovo alla
divozione sua. I primi furono i Fiorentini e i Lucchesi, che si scopersero
contro al luogotenente dello imperadore Ridolfo , il quale di consentimento del
papa era stato mandato in Toscana, come cosa renduta allo imperio, poi che il
re Carlo era suto privato del vicariato. Essendosi levati i Fiorentini e
Lucchesi, com' è detto, il luogotenente dello imperadore cominciò a protestare
e dinunziare gravissime pene. Di poi, veduto che de' suoi minacci poca stima n'
era fatta , mise insieme le sue genti tedesche: e da Santo Miniato, il quale luogo nella prima giunta aveva eletto per
sua residenza, mosse guerra ai Fiorentini e Lucchesi. Questo movimento eccitò
di nuovo le parzialità, le quali parevano già sopite. E pertanto non molto poi
i Fiorentini e Lucchesi, messe le loro genti insieme, andarono a campo a Pescia
in quel di Lucca, perché gli uomini di quella terra pareva inclinassero alla
parte ghibellina; e durante la ossidione, quegli di dentro cominciarono a
praticare accordo. I Fiorentini inclinavano alla parte più dolce, e davano
udienza alle petizioni loro : ma ripresi da' Lucchesi, i quali dicevano loro,
che egli erano mescolati dell'una parte e l'altra, e non erano partigiani
guelfi come solevano essere, posero silenzio a ogni pratica d' accordo. Donde
segui, che, levato ogni speranza d'averla a patti, finalmente la vinsero, e
presa la disfecero.
L.
Bruni, Istoria fiorentina di Leonardo
Aretino tradotta in volgare da Donato Acciajuoli, Felice Le Monnier,
Firenze, 1861, pp. 139-140.
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