15 [1384] Una compagnia di Francesi passa da San Miniato
L'anno di poi un'altra compagnia di
Francesi, passate l’Alpi, pel medesimo cammino che l’altra, venne in Italia in supplemento
e favore del duca d' Angiò. Era capitano di quella gente uno Enghiramo
francese, signore potente a casa sua e famoso nell' arte militare: e passava
questo esercito il numero
di dodici mila cavalli. Costoro,
giunti a Milano, furono sovvenuti di danari e vittuvaglia da messer Bernabò e
ricreati del lungo cammino: di poi, partiti del Milanese, non vennero per la
via consueta per Lombardia e per la Marca, ma volgendo alla mano destra, pel
Piacentino e quello di Lucca passarono in Toscana. I Fiorentini , benché fusse
dato loro buone parole, nientedimeno fecero levare le robe del contado e
portare nella città. I Francesi, partiti di quel di Lucca, entrarono in su'
terreni de' Fiorentini, e fermaronsi col campo presso a Samminiato; e nonostante che avessero offerto di passare pacificamente,
nondimeno predarono tutto il paese, e non s’astennero dal combattere luoghi
ancora ben forti. In somma, partiti da Santo
Miniato, in sei giorni (che avrebbono potuto fare in un dì quel cammino) si
condussero a Staggia, e messo a sacco tutto il contado, passarono in quel di
Siena: dove finalmente condotti, cominciarono a sparlare del popolo fiorentino
e a minacciare, se non fussi dato loro danari, di fare dell' altre cose. I
Fiorentini, guardando colle genti d'armi la terra, facevano poca stima di loro
minacci.
L.
Bruni, Istoria fiorentina di Leonardo
Aretino tradotta in volgare da Donato Acciajuoli, Felice Le Monnier,
Firenze, 1861, p. 498.
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