03 [1313] Scontri con Arrigo VII e morte dell’imperatore
Per questa cagione, nel principio del
seguente anno i Fiorentini mandarono le genti a Lucca, e commisero loro che vi stessero
tanto in loro ajuto quanto la guerra durasse in quegli luoghi. I Lucchesi
riceverono molti danni in quel tempo: perocché, oltre alle continue correrie
che erano fatte in sul loro, perderono alcune castella che furono tolte da' nimici.
I Samminiatesi ancora sentirono
simili danni. Essendo già in ordine l'esercito e l’armata al tempo diputato, l’imperadore
mandò innanzi alla sua partita settanta navigli di Genovesi, acciocché
s'unissero coli armata del re Federigo. Lui, partendo da Pisa circa a’ di
cinque d'agosto, entrò in cammino non molto sano della persona, e venne per il
contado di Santo Miniato e di
Firenze, e passando sotto le mura di Siena , si posò col campo a Monteaperto, luogo
celebrato per la rotta de' Fiorentini. Quivi aggravando nel male, andò al bagno
a Macereto; e non pigliando conforto di quelle acque, si partì e fermossi col
campo a Buonconvento. In questo luogo crescendo la malattia, pochi dì poi che
fu giunto, si morì nel mezzo del corso delle cose grandi.
L.
Bruni, Istoria fiorentina di Leonardo
Aretino tradotta in volgare da Donato Acciajuoli, Felice Le Monnier,
Firenze, 1861, p. 231.
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