SOMMARIO DEL LIBRO:
In questa pagina è proposto la trascrizione del frontespizio e della dedica a Gio. Pietro Tellucci, contenuti nella pubblicazione curata da Antonio Maria Vannucchi, dal titolo Ragionamento storico al nobil giovane Gio. Battista Gucci gentiluomo samminiatese sopra la nobiltà della sua patria e della sua famiglia, edito presso la stamperia fiorentina di Gaetano Albizzini, nel 1758, pp. 1-8.
AVVERTENZA: Il
carattere azzurro nelle parentesi quadre segnala il numero della
pagina.
RAGIONAMENTO
STORICO
AL NOBIL GIOVANE
GIO. BATISTA GUCCI
GENTILUOMO SAMMINIATESE
SOPRA
LA
NOBILTA' DELLA SUA PATRIA
E
DELLA SUA FAMIGLlA
dall'autore dedicato
ALL'ILLUSTRISSIMO
SIGNORE
GIO. PIETRO TELLUCCI
GENTILUOMO
SAMMINIATESE
E
AVVOCATO
DEL COLLEGIO DE' NOBILI FIORENTINI
IN FIRENZE. MDCCLVIII.
NELLA
STAMPERIA DI GAETANO ALBIZZINI.
Con
licenza de' Superiori.
[03]
ILLUSTRISSIM0 SIGNORE
Due sono le ragioni che mi (h)anno, per cosi dire , violentato a dedicare a VS. ILLUSTRISSIMA questo mio, qualunque sia, Istorico Ragionamento. La prima si è, che contenendo esse le glorie sempre ammirabili [04] di Samminiato, dovevasi indirizzare a Lei principalmente, che nasce da una delle più antiche famiglie di quella Città, e che ha recato alla Patria con le sue onorate fatiche maggior lustro, e decoro. La seconda, che essendo da me stato composto con idea di risvegliare sentimenti di onore, e di virtù in un Giovane Nobile suo Concittadino, non li potevo proporre originale da imitare più confacente all'intento, della degna sua Persona, versata in ogni genere di erudizione, che cominciò fin dall'età di venti anni a esercitare pubblicamente la professione Legale nella Curia Fiorentina, e continua ancora dopo sei lustri già compiti a esercitarla in qualità di Avvocato, e di Giudice con ammirazione, e plauso universale. Provano ad evidenza (senza curare il di più. Che potrebbe dirsi) l'antichità della sua ragguardevole Prosapia quel Dreaccio di Telluccio, che nelli Statuti compilati a tempo di Repubblica nel 1337 si trova descritto alla Rubr. 44 del Libro IV nel primo Catalogo de' Magnati, che erano [05] tali anco per lo avanti; quel famoso Costa di Matteo, che nel 1470 fu condottiere dell'esercito Samminiatese contro i Lucchesi, e quel prode Cosimo d'altro Matteo, che nel 1520 fu Capitano della Rocca per la parte Guelfa, da' quali per linea retta discende VS. Illustrissima. La confermano i monumenti antichissimi, che esistono ancora nella Cattedrale di Samminiato, dove è l'Altare di S. Carlo Borromeo, con sepoltura di Casa Tellucci, di cui per la sua antichità non si è potuto fra le scritture di quel Capitolo ritrovare memoria alcuna; nella Chiesa vecchia de' Padri Domenicani, dove si vede scolpito circa l'anno 1300 lo Stamma gentilizio, faciente un Leone rosso rampante in sbarra bianca, e campo d'oro, colla seguente Inscrizione: Nicolaus Alexandri, Nicolai, Cosmae, Mattei, Costae de Telluccis vetustum cum stemate sepulchrum restaurandum curavit; nella Chiesa Prioria di S. Lorenzo a Nocicchio, dove è la Cappella sotto il titolo di S. Leonardo; e nella Chiesa Prioria di S. Andrea a Botinaccio, dove è un altare con arme, [06] e Cappella sotto il titolo di S. Lorenzo, e S. Antonio, ambedue d'juspadronato della sua famiglia, la prima fondata da quel Dreaccio di Telluccio di sopra menzionato, e la seconda ereditata da Alessandro di Mariano Ciorbi da Empoli nel 1542 e ambedue da VS. Illustrissima ultimamente conferite al Sig. Abate Leopoldo, figlio del Sig. Capitano Niccola Tellucci di Lei fratello, che nello scorso mese d'Ottobre morì pieno di gloria al servizio del Re di Napoli, e delle due Sicilie. E finalmente ne fanno eterna testimonianza i Parentadi contratti in diverse occasioni con le Nobilissime Famiglie Borromei, Ciccioni, Buonaparte, Mocci, Fiaminghi, Malegonnelle, e Forestani, che si giustificano con autentici documenti. Provano altresì la rarità del suo gran talento, coltivato con i più severi, e più geniali studj, e arricchito di mille erudite universali notizie, le tante belle produzioni letterarie, e i tanti dottissimi Consulti, che in ogni tempo ha pubblicato per mezzo delle stampe sull'esempio de' due gloriosi suoi antenati Gio. Batista di Cosimo Tellucci, che [07] nel 1496 fu pubblico Lettore di Filosofia nell'Università di Padova, e Niccolò suo fratello nel 1499. Lettore di Medicina in quella di Pisa, i quali vivono ancora immortali ne i monumenti delle più celebri Accademie d'Italia. Meritatamente pertanto fu VS. Illustrissima con benigno dispaccio del dì 7 Gennaio 1758 eletto fra le altre sue pubbliche incombenze in difensore universale di tutte le Cause de' Ceppi di Prato, con una totale independenza da ogni altro Ministro superiore, e con l'autorevole direzione de' tre Professori, che in Firenze, Prato, e Livorno agiscono per il Luogo Pio, specialmente protetto dal nostro Augustissimo Sovrano, il quale destinandola a un tale impiego con facoltà sì illimitate, e con decorosa provvisione mostrò chiaramente di riconoscere in Lei profondità di sapere, unita a quel prudente discernimento, necessario nel maneggio de' pubblici affari, che non suole in molti combinarsi insieme sì facilmente. Quindi è. Che avendo io scelto un soggetto di sì rare qualità fornito, [08] affinché serva di norma, e di esempio al gentilissimo Candidato, a cui è rivolto il mio Ragionamento, son sicuro di riuscire felicemente nell'impresa, una volta che procuri soltanto di seguitare le vestigia da Lei impresse nel sentiero dell'onore, e della virtù, come io lo consiglio a fare vivamente, nel tempo stesso che ho avuto il vantaggio di dare al mondo una sincera riprova di quella stima, che conservo, e conserverò mai sempre per il merito grande di VS. Illustrissima, a cui fo mio pregio umiliarmi ossequiosamente.
Antonio
Maria Vannucchi, Ragionamento
storico al nobil giovane Gio. Battista Gucci gentiluomo samminiatese
sopra la nobiltà della sua patria e della sua famiglia,
Stamperia Gaetano Albizzini, Firenze 1758, frontespizio.
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