sabato 28 settembre 2019

ADDSM - 1209, 29 OTTOBRE - IMPERATORE OTTONE IV A SAN MINIATO

ARCHIVIO DOCUMENTARIO DIGITALE DI SAN MINIATO [ADDSM]
1209, 29 ottobre, l’Imperatore Ottone IV di Brunswick a San Miniato
In  questa pagina è proposta la trascrizione e il commento dell'atto rilasciato dall'Imperatore Ottone IV di Brunswick alla città di Siena il 29 ottobre 1209.

L’ORIGINALE. Il documento originale è conservato presso l’Archivio di Stato di Siena, Fondo Diplomatico, Diplomatico Riformagioni Balzana, Pergamena 009 – 1209 ottobre 29, casella 32. Il documento è visualizzabile on-line al seguente link >>>.

SPOGLIO. [Regesto ASSi] Ottone IV, volendo punire i ribelli e premiare i fedeli, riceve i Senesi suoi devoti sotto la sua protezione e rimette loro tutti i tributi non pagati dalla morte dell'imperatore Enrico VI fino a quel giorno. [J. F. Boehmer] Otto IV nimmt die von Siena wieder in seine gnade, erlässt ihnen alle seit dem tode Kaiser Heinrichs nicht geleisteten zahlungen und befreit sie vom ersatze inzwischen angerichteten schadens. San Miniato 1209 oct. 29. [G. Tommasi] (Ottone IV) si condusse da Chiuci a S. Miniato, dove a 27. Di Ottobre per mezzo degli Ambasciadori Sanesi, che lo havevan sempre seguitato, ricevè la Repubblica, e tutta la città nella pienezza della grazia sua, e promesse relassarle tutte le gravezze, e tributi soliti pagarsi agli Imperadori, ed in tutto liberarla, pur che mandassero seco in Puglia sua gente contro a Federigo: e pagassero i feudi decorsi dalla morte di Arrigo VI fin a quel giorno; e fù l’uno, e l’altro partito accettato.

COMMENTO a cura di Francesco Fiumalbi
Il 4 ottobre 1209, a Roma, il Papa incoronò Imperatore Ottone di Brunswick [1175-1218]. Costui  era il rivale “guelfo” di Federico II per il trono del Regno di Sicilia, lo stesso Federico che lo priverà della corona imperiale con l’elezione a Re dei Romani (1211).
Il documento proposto in questa pagina, datato 29 ottobre 1209, si inserisce nei giorni immediatamente successivi alla sua incoronazione. Proprio la controversia per il Regno di Sicilia determinò lo scoppio dello scontro con Papa Innocenzo III, fautore di Federico II. Il novello Imperatore occupò militarmente vasti territori della Chiesa (fra cui Montefiascone, Viterbo, Perugia e Orvieto) ed aggredì il Regno di Sicilia in Puglia e in Campania. Fin dai primi giorni, dunque, l’Imperatore cercò di trovare sostegno nelle città della Toscana, in particolare con Siena e Pisa (indirettamente anche con Volterra), per poter realizzare il suo disegno politico e riunire l’Italia Meridionale con il resto dell’Impero. Tuttavia, questa sua attività politica e militare gli varrà l’inimicizia di Papa Innocenzo III, che lo scomunicherà il 18 novembre 1210, segnandone il declino.

L’atto presenta motivo di interesse poiché fu redatto presso San Miniato. Nel testo viene indicato solamente il nome del centro abitato, San Miniato, senza ulteriori indicazioni. Per cui non sappiamo se il termine utilizzato, apud (vicino, presso), indichi l’effettiva presenza di Ottone IV all’interno del castello che, a partire dal 1160-63 con l’intervento di Federico I Barbarossa, era diventato il centro dell’amministrazione imperiale per la Toscana. Tuttavia, ulteriori documenti, ci informano che Ottone rimase effettivamente a San Miniato almeno fino al 4 novembre 1209, mentre il 6 novembre successivo si era spostato a Fucecchio. Tale circostanza è significativa, poiché alla morte del Barbarossa, San Miniato aderì alla Lega di San Genesio (1197) e probabilmente, per un certo periodo, poté godere di una relativa autonomia. Il passaggio e la sosta dell’Imperatore da San Miniato segnò, dopo oltre un decennio, un netto riavvicinamento alla Corona. Verosimilmente, Ottone si preoccupò di riattivare la funzione amministrativa e militare del castello sanminiatese, in modo da raccordare con più efficacia la sua politica nella regione. Di questo ne è testimonianza l'accordo sancito con i Senesi (14 dicembre 1209), i quali si obbligarono a pagare un censo annuo alla Corona da pagare entro 15 giorni dopo la Pasqua presso il castello di San Miniato. Tuttavia, la necessità di favorire gli alleati Pisani – che disponevano di una flotta navale capace di effettuare una spedizione in Sicilia – costringerà l’Imperatore a sacrificare l’autonomia dei sanminiatesi.

Grazie alla serie di documenti pervenuti siamo in grado di seguire gli spostamenti di Ottone dopo la sua incoronazione: il 4 ottobre è a Roma, il 12 ottobre è a Montefiascone, il 21 ottobre è a Siena, il 25 ottobre a Poggibonsi, il 27 ottobre è a Castelfiorentino, il 28 è nuovamente a Poggibonsi, il 29 è a San Miniato fino al 4 novembre, fra il 6 e l’8 novembre è a Fucecchio e a partire dal 16 novembre è attestato a Lucca. Il 20 novembre è a Pisa, il 3 dicembre a Firenze, il 12 dicembre a Foligno.

Fonti e riferimenti bibliografici. G. Tommasi, Dell’Historie di Siena, Parte I, Venezia, 1625, p. 198; F. Salvestrini, Il nido dell’aquila. San Miniato al Tedesco dai Vicari dell’Impero al Vicariato Fiorentino del Valdarno Inferiore (secc. XI-XIV), in Il Valdarno Inferiore terra di confine nel Medioevo (Secoli XI-XV), a cura di A. Malvolti e G. Pinto, Atti del convegno di studi 30 settembre – 2 ottobre 2005, Deputazione di Storia Patria per la Toscana, Leo S. Olschki Editore, Firenze, 2008, p. 245.
TRASCRIZIONE. Il testo del documento proposto di seguito è tratto da J. F. Boehmer, Acta Imperii selecta. Urkunden Deutscher Konige und Kaiser mit einem anhange von reichssachen, Innsbruck, 1870 n. 1068, pp. 764-765.

Otto quartus divina favente clementia Romanorum imperator et semper augustus. Imperatorie maiestatis nostre serenitas, sicut rebelles quosque debita animadversione ducit puniendos, ita devotos et fideles suos consueta benignitatis sue clementia iudicat respiciendos. Quapropter notum facimus universis imperii nostri fidelibus presentibus et futuris, quod nos inspecta ferventi devotione, quam fideles nostri cives Senenses circa sublimitatis nostre obsequia constanter se exibent exhibituros, ad instautem ipsorum postulationem universos et singulos in plenitudinem gracie nostre recepimus, pie et clementer remittentes singulis et universis omne tributum sive tributa annualia et debita, quecumque retinuerunt et non solverunt a tempore mortis antecessoris nostri Heinrici illustrissimi Romanorom imperatoris divi augusti usque nunc, et omnes exactiones, iniurias, molestias, maleficia et dapna facta sive illata ubique vel quibuscumque personis. Statuentes itaque imperiali decernimus auctoritate, quatinus predicti fideles nostri cives Senenses non teneantur in toto vel in parte inde alicui vel aliquibus personis de iure vel de facto aut aliquo alio modo respondere; volumus enim et sanccimus, ut inde sint in perpetuum liberi et absoluti. Ad cuius rei certam in posterum evidentiam presentem paginam inde conscriptam maiestatis nostre sigillo iussimus communiri.
Datum apud Sanctum Miniatem, anno dominice incarnationis MCCVIIII., indictione XIII., IIII. kalendas novembris.

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San Miniato
Foto di Francesco Fiumalbi

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