A Corazzano, lungo via
Zara, nello spazio fra il Teatro Quaranthana e la Farmacia, si trova una
epigrafe dedicata ai Caduti della Prima Guerra Mondiale.
L’iscrizione,
originariamente, si trovava all’interno dell’edificio della vecchia Casa del
fascio costruita negli anni ‘30. Il fabbricato, nel Secondo Dopoguerra cambiò destinazione
molte volte: divenne Casa del Popolo, Scuola Elementare, Stazione dei
Carabinieri fino all’attuale struttura teatrale e sede della casa editrice
Titivillus. Fu proprio al momento della riconversione a teatro, nella seconda
metà degli anni ’90, che l’epigrafe fu collocata all’esterno, nella posizione
attuale.
Foto di
Francesco Fiumalbi
La lastra è sormontata
da una cornice aperta al centro, dove è collocato il simbolico elmetto Adrian
mod. 16, con due baionette intrecciate sorrette dal soggolo dell’elmetto. Nella
parte inferiore due mensole indicano i termini della Grande Guerra: 1915 e
1918. Al centro una piccola nicchia, con un portacandele (o portalampada) a
mensola. Rispetto al testo, ai lati dell’epigrafe sono presenti due ampi spazi
vuoti. Notiamo che sono presenti dei piccoli fori, ovvero dei piccoli punti di
connessione fra gli originari elementi decorati e la lastra di supporto.
Probabilmente, considerando anche l’originaria funzione dell’edificio, potevano
trovarsi due fasci littori in bronzo. Infatti, negli anni ’30 era ormai
completata l’identificazione del regime con lo Stato.
Foto di
Francesco Fiumalbi
Sulla lapide
commemorativa sono indicati i nomi di nove caduti originari di Corazzano.
Occorre ricordare che nell’intero territorio comunale di San Miniato, si
contarono oltre 500 caduti. Rispetto al manifesto realizzato dal Canonico Galli
Angelini in occasione dell’inaugurazione del Faro votivo nel 1928, manca il
nome di Francesco Scali. Al momento non conosciamo il motivo di tale
esclusione.
In ogni caso, l’epigrafe
di Corazzano è una delle ultime realizzazioni in memoria dei Caduti della
Grande Guerra. Infatti, maggior parte delle epigrafi e dei monumenti sparsi nel
territorio comunale fu realizzata negli anni ’20, mentre nel caso di Corazzano
siamo alla metà degli anni ’30. Per questo motivo sono presenti elementi significativi come l'elmetto e le due baionette, ma soprattutto la nicchia porta lume. Questo dettaglio richiama alla religione laica della Patria, che trovava il suo nucleo proprio nel culto dei Caduti.
Di seguito il testo dell’iscrizione.
(cliccando sui
nominativi è possibile consultare le pagine personali dedicate a ciascuno)
IL POPOLO DI
CORAZZANO
COSTRUIVA
QUESTO EDIFICIO
DEDICANDOLO
ALLA MEMORIA DEI SUOI EROICI CADUTI
CHE NELLA
GRANDE GUERRA DI REDENZIONE
COLL’OLOCAUSTO
DELLA PROPRIA VITA
APRIRONO IL
CAMMINO ALLA GLORIOSA RINASCITA DELLA PATRIA
Foto di
Francesco Fiumalbi
Particolare della nicchia porta lume
Foto di Francesco Fiumalbi
Foto di Francesco Fiumalbi
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