di Francesco Fiumalbi
Piazza Grifoni rappresenta uno luogo particolare. E’ un piccolo spazio aperto, antistante il palazzo dell’omonima potente famiglia. La sua dimensione appare moltiplicata nelle impressioni, in contrasto con le strette via Carducci, via IV Novembre e via Borgonuovo da cui vi si giunge. Non è possibile tirare dritto, lo sguardo ci conduce automaticamente in direzione del palazzo.
Da qualche giorno, lo spazio vuoto è stato riempito da una curiosa presenza. Una sfera di un colore rosso accesso, a tratti lucente, in netto contrasto con i toni sommessi dell’interno urbano entro cui si trova.
Foto tratta da www.msx2.it
La sfera è lì, immobile e silenziosa. Posata sopra un piano color bianco, inclinato secondo il profilo della piazza, pare che stia per scivolare via, travolgendo tutto quello che le si para davanti. Eppure è immobile, in un innaturale stato di quiete. Non può passare inosservata, invita ad avvicinarsi, a cercare di capire i meccanismi di quella statica insostenibile che la contraddistingue.
Foto tratta da www.msx2.it
La “sfera rossa”, opera degli architetti Marco Stacchini e Michele Simonetti, è un segnale per la mostra “Processo a Gesù, un testo per una mostra” allestita all’interno del Palazzo Grifoni dall’Associazione UCAI di San Miniato, in collaborazione con la Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato. Questo evento rientra nell’ambito della LXIV Festa del Teatro di San Miniato, che in questa edizione intende rendere omaggio a Diego Fabbri, il grande drammaturgo forlivese, già presente con “Al Dio Ignoto” al Dramma Popolare di San Miniato nel 1980(1), di cui ricorre il trentennale della morte. Omaggio che culminerà con le rappresentazioni teatrali “Processo a Gesù” e “Il Prato” presso Piazza del Duomo, rispettivamente dal 16 al 19 luglio e dal 26 al 27 luglio 2010.
(Per info: http://www.drammapopolare.it/index.jsp)
La mostra di cui sopra, introdotta dall’installazione artistica, raccoglie le opere derivate da studi e bozzetti eseguiti dopo la lettura dell’opera teatrale di Diego Fabbri. Le opere esposte sono state realizzate da: Arakelyan Narek, Bianconi Patrizia, Billeri Carla, A. Càssaro Tiziano, D’Amia Giorgio, Francesca Alma, Giannoni Franco, Lanci Amedeo, Lotti Dilvo, Macchi Luca, Marchese Marika, Mori Sauro, Prattichizzo Fernando, Tapinassi Annarita, Tinghi Paolo, Valentini Stefania.
In questo contesto la sfera rappresenta la vicenda umana, e insieme divina, di Cristo, da sempre discussa, posta continuamente sotto processo. Ogni volta sembra che stia per capitolare giù, nel limbo delle macchinazioni, e invece è sempre lì, ferma, immobile, nonostante l’equilibrio precario in cui molti uomini tentano invano di relegarla. Quella statica insostenibile, che solo i difensori di Gesù Cristo possono sopportare. “Il Processo a Gesù, come scriveva Ferdinando Castelli, si trasforma prima in processo a Gesù, e poi in processo a ognuno di noi: alle nostre scelte e alla nostra vita”.(2)
Foto tratta da www.msx2.it
Perché gli autori hanno scelto quale elemento caratterizzante proprio una sfera rossa?
Oltre al contenuto ontologico del simbolo sferico, ovvero che non ha spigoli, o punti preferenziali, quindi che non si presta alle interpretazioni, la sfera rossa assume, in questo caso, anche un altro significato…
Per conoscere la chiave di questo interrogativo, occorre visitare la mostra, oppure assistere alla rappresentazione teatrale “Processo a Gesù”, in scena dal 16 al 19 luglio presso Piazza del Duomo.
Si ringrazia Marco Stacchini per il contributo nella stesura di questo articolo.
(1) http://www.drammapopolare.it/archivio.jsp?id=40
(2) Mons. Carlo Ciattini, “Torna Processo a Gesù” in “La Domenica” nel settimanale regionale “Toscana Oggi” n. 26, anno XXVII, 11 luglio 2010.
Buongiorno Francesco,
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