Rodolfo Graziani
[Filettino, 1882 – Roma, 1955] fu una delle personalità di maggior spicco durante
il periodo fascista. Dopo aver combattuto durante la Prima Guerra Mondiale,
aderì al fascismo e fu protagonista di tutte le guerre coloniali intraprese dal
regime: la riconquista Libia (1921-1931), l’invasione dell’Etiopia (1935-1936)
e la repressione in Abissinia (1935-1937). Fu Vice Governatore della Tripolitania
e della Cirenaica (1930-1934), Governatore della Somalia (1935-1936), Viceré d’Etiopia
(1936-1937), Maresciallo d’Italia e Marchese di Neghelli (1936), poi Capo di
Stato Maggiore del Regio Esercito (1939-1941), Governatore della Libia
(1940-1941), nonché Ministro della Guerra durante la Repubblica Sociale
Italiana. I suoi metodi violenti e brutali, le spietate azioni di massacro e di
sterminio condotte durante le dure repressioni contro le popolazioni civili dei
territori africani, gli valsero l’appellativo di “Macellaio d’Etiopia”. E
proprio per cercare di stemperare il clima di tensione venutosi a creare in
Africa Orientale a causa dell’operato del viceré, nel 1938 Mussolini richiamò Graziani
in Italia, dove rimase fino alla fine del 1939, in parte emarginato dal regime,
fino alla sua nomina a Capo di Stato Maggiore che ne segnò la riabilitazione.
Rodolfo
Graziani
Immagine
tratta da Wikipedia
Rodolfo Graziani fu a
San Miniato il 28 giugno 1939. Al momento si ignorano le ragioni di questa sua
breve visita, tuttavia è assai probabile che Graziani prendesse parte ad una
delle numerose iniziative fasciste che si svolsero durante la 1°
Mostra delle Attività Empolesi (8 giugno – 2 luglio 1939) a cui presenziarono
numerosi gerarchi fascisti. In ogni caso i sanminiatesi accolsero benevolmente la presenza del "Macellaio". D'altra parte, anche volendo, non avrebbero potuto fare diversamente. Va poi ricordato che la martellante propaganda del regime esaltava in ogni modo le "vittorie" del regime, celando o ridimensionando gli episodi spiacevoli e drammatici che potevano compromettere l'immagine del fascismo. All'epoca Graziani veniva presentato come un "eroe nazionale" e non certo come un sanguinario gerarca di un regime razzista e imperialista, che si era macchiato di atrocità e crimini di guerra.
Della rapida sosta sanminiatese si ha riscontro da un breve articolo del settimanale diocesano «La Domenica», Anno III, n. 27 del 2 luglio 1939. Di seguito il testo:
Della rapida sosta sanminiatese si ha riscontro da un breve articolo del settimanale diocesano «La Domenica», Anno III, n. 27 del 2 luglio 1939. Di seguito il testo:
Il Maresciallo d’Italia
S. E. Graziani
Nella nostra città
Giovedì
mattina giunse nella nostra Città il Maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani.
Dopo
una visita alla Cattedrale, l’illustre ospite si recava all’Albergo Miravalle,
sostandovi brevemente.
Esprimendo
la sua ammirazione per le bellezze naturali e panoramiche di S. Miniato e
promettendo una sosta più lunga, il Marchese di Neghelli ripartiva alla volta
di Firenze, fatto segno alle più vive acclamazioni delle persone che si
trovavano in piazza del Duomo.
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