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La piccola cappella di
Sant'Agata, detta "alla Badia", è una piccola costruzione romanica, d'impianto
ottagonale, eretta sul retro della più conosciuta chiesa abbaziale di San Paolo a Ripa
d'Arno. Si tratta di un edificio, costruito per volontà dei monaci a cavallo
fra XI e XII secolo, che richiama nelle forme (specialmente riguardo la
copertura a piramide ottagonale) l'originaria edicola della tomba di Cristo,
presso la celebre basilica gerosolimitana. Per questo motivo, l'edificio
potrebbe configurarsi come elemento saliente di un'area cimiteriale, da
identificarsi nel retro della chiesa di San Paolo. La cappella era collegata al
resto dell'abbazia attraverso altri edifici, poi demoliti a seguito delle distruzioni
durante la Seconda Guerra Mondiale, e attualmente si configura come una
costruzione isolata.
Ancora nelle forme, quella
di Sant'Agata è stata messa in relazione con la chiesa pisana del Santo
Sepolcro, costruita fra il 1130 e il 1140 e attribuita all'architetto
Diotisalvi, anche se per struttura e decorazione, rappresentano esperienze
architettoniche diverse. Secondo la tradizione, la chiesa sarebbe stata eretta dopo
il "sacco di Palermo" del 1063, richiamando nella sua intitolazione la
patrona di Catania, venerata in tutto il territorio siciliano. Tuttavia il culto di Sant'Agata a Pisa è attestato, per la prima volta, nella bolla papale di Onorio II del 21 luglio 1126.
La parte inferiore è
costituita da otto specchiature definite da paraste, disposte a formare
l'ottagono basamentale, su cui si aprono archi a tutto sesto. Quello frontale
accoglie l'apertura d'ingresso, quello tergale risulta tamponato, mentre i sei
laterali, tre per parte, sono scanditi da trifore. Le colonnine e i capitelli marmorei
delle aperture, sormontate da un oculo per lato, sembrano costituire elementi di
recupero, datati anteriormente all'edificio, che invece è contraddistinto da
una fitta tessitura in laterizi. Il coronamento dell'ottagono basamentale è
costituito da una sequenza di archetti ciechi, sormontati da una sottilissima
gronda sovrastata dalla piramide di copertura. Alla sommità si trova un piccola
croce metallica, secondo il modello denominato "croce patriarcale",
variante della cosiddetta "croce ortodossa", assai diffusa nella
cultura bizantina.
Bibliografia di riferimento
Cristiani Testi M. L.,
Arte medievale a Pisa tra Oriente e
Occidente, CNR, Pisa, 2005, pp. 233-235.
Cristiani
Testi M. L., Corpus della scultura
altomedievale. La Diocesi di Pisa, Fondazione Centro Studi sull’Alto
Medioevo, Spoleto, 2011, pp. 82-89.
Paliaga F. e Renzoni
S., Chiese di Pisa. Guida alla conoscenza
del patrimonio artistico, vol. 1, ETS, Pisa, 1991, p. 6.
M. Scalzo, Sant'Agata a Pisa, in V. Volta (a cura di), Rotonde d'Italia. Analisi tipologica della pianta centrale, Jaca Book, Milano, 2008, pp. 110-114.
M. Scalzo, Sant'Agata a Pisa, in V. Volta (a cura di), Rotonde d'Italia. Analisi tipologica della pianta centrale, Jaca Book, Milano, 2008, pp. 110-114.
Pisa,
Cappella di Sant'Agata alla Badia
Foto di Francesco
Fiumalbi
Pisa,
Cappella di Sant'Agata alla Badia, frontale
Foto di Francesco
Fiumalbi
Pisa,
Cappella di Sant'Agata alla Badia, specchiatura laterale
Foto di Francesco
Fiumalbi
Pisa,
Cappella di Sant'Agata alla Badia
Foto di Francesco
Fiumalbi
Pisa,
Cappella di Sant'Agata alla Badia
Foto di Francesco
Fiumalbi
Pisa,
Cappella di Sant'Agata alla Badia, capitello marmoreo
Foto di Francesco
Fiumalbi
Pisa,
Cappella di Sant'Agata alla Badia, capitello marmoreo
Foto di Francesco
Fiumalbi
Pisa, Cappella di Sant'Agata alla Badia, "croce patriarcale"
Foto di Francesco Fiumalbi
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