di Alessio Guardini e Francesco
Fiumalbi
Nel 1329 i frati dell'Ordine dei Predicatori di San Domenico
fecero il loro ingresso a San Miniato, prendendo possesso della chiesa
parrocchiale dedicata ai SS. Jacopo e Lucia. Nel giro di circa 70 anni,
l'edificio fu letteralmente ricostruito, assumendo la dimensione odierna, e
decorato con pitture e opere d'arte sacra. Durante i secoli successivi i Domenicani
concentrarono le risorse sull'ampliamento della fabbrica conventuale,
realizzando il chiostro e gli altri ambienti annessi. Fra '600 e '700 ulteriori
lavori riguardarono la chiesa, con i nuovi altari e la sopraelevazione della
copertura, che permise al Bamberini di dipingere lo straordinario ciclo di
affreschi sulla vita di San Domenico. In tutti questi secoli la facciata rimase
incompiuta, così come la vediamo oggi. Non mancarono modifiche: per alloggiare
un'edicola e ampliare la finestra, furono tagliate alcune di quelle mensole in
laterizio pensate come sostegno di un paramento in pietra. L'unico elemento
originale è il portale in pietra arenaria, mentre la lunetta è stata realizzata
negli anni '60 del secolo scorso da Antonio Luigi Gajoni.
Chiesa dei SS. Jacopo e Lucia, detta di San Domenico
San Miniato, Piazza del Popolo
Il recente incontro incentrato su Piazza del Popolo (nell'ambito
del Workshop organizzato dall'Ass. Architettura e Territorio "Lanfranco
Benvenuti", col patrocinio del Comune di San Miniato), ha promosso nella
cittadinanza sanminiatese un ampio dibattito sulla piazza e non solo. Fra i
vari aspetti trattati, è emersa anche la necessità di valorizzare la facciata
della chiesa dei SS. Jacopo e Lucia, detta di San Domenico, che ha risvegliato
in noi una domanda che ci eravamo posti da tempo: come sarebbe potuta essere la
facciata della chiesa se fosse stata finita?
Un po' per gioco, e un po' per curiosità, abbiamo cominciato ad
analizzare la facciata da un punto di vista geometrico-compositivo. Il gioco è
andato avanti, e alla fine ne è nato un progetto. Sogno, fantasia?
Siamo perfettamente consapevoli che un intervento del genere, nel
2012, sia assolutamente improponibile, per svariati motivi che non stiamo qui
ad elencare. E' una provocazione, un gioco, un esercizio di composizione. Ma è
anche un sogno, quello di immaginare la facciata cercando di mettersi nei panni
di un architetto del '400, e di interpretare il desiderio dei Domenicani e dei
Sanminiatesi. Non è mai stato trovato negli archivi un disegno, uno schema, un
qualcosa che rimandi ad un progetto per questa facciata. Quello che trovate di
seguito, quindi, è il risultato di un mix di fantasia e di imitazione di svariati
modelli, come il Battistero di San Giovanni, le chiese di San Miniato al Monte
e di Santa Maria Novella a Firenze, la Collegiata di Sant'Andrea di Empoli, e
altre. D'altra parte, come testimoniano le opere d'arte sacra presenti
all'interno della chiesa e nei locali annessi, il centro culturale di
riferimento per i domenicani sanminiatesi è sempre stato Firenze, dove a
partire dal 1219 era stata fondata una comunità di Frati Predicatori presso la
chiesetta di Santa Maria delle Vigne, poi Santa Maria Novella. Da qui la scelta
delle linee, e dei materiali: il verde di Prato e il bianco di Carrara,
affiancati dalla pietra arenaria con cui è stato realizzato il portale. Il
disegno che vedrete non è simmetrico, infatti contempla due possibili soluzioni
compositive.
Ci piacerebbe far sognare i sanminiatesi, anche solo per un attimo.
In fondo sognare non costa niente...
Schemi compositivi per la facciata della chiesa
dei SS. Jacopo e Lucia detta di San Domenico
Disegno di Alessio Guardini e Francesco Fiumalbi
Ipotesi di ricostruzione per la facciata della chiesa
dei SS. Jacopo e Lucia detta di San Domenico
Disegno di Alessio Guardini e Francesco Fiumalbi
Dopo la facciata, basta fare qualche lavoretto interno e San Miniato avrà il suo Politeama! Attenti a rifare la piazza secondo l'esigenze del teatro.
RispondiEliminaSognare oggi, è considerato un lusso, ma ne vale la pena,credo.Ho guardato i disegni ed in quello conclusivo mi convince di più la parte sinistra. La destra ricorda troppo l'inferriata e il timpano la Collegiata d'Empoli.Non sono ipotesi facili, perchè occorre conoscenza e immaginazione,due ingredienti sempre più rari,ma indispensabili per un gioco così serio!
RispondiEliminaMolto interessante, proposta progettuale abbastanza attinente a quello che sarebbe potuto essere. Non so se è stato già fatto ma si potrebbe proporre almeno la proiezione delle possibili facciate sulla facciata attuale stessa; così fu fatto dal comune di Firenze per San Lorenzo. Peccato manchino disegni di un progetto effettivo. Non vedo neanche niente di così scandaloso nell'ipotesi di completamento moderno della facciata. In realtà sarebbe un completamento eseguito a distanza di qualche secolo; andrebbe fatto con il dovuto studio filologico e con materiali provenienti dalle cave toscane storiche, magari eseguito secondo i parametri dell'archeologia sperimentale per diventare diventare un progetto di ricostruzione ed esecuzione di un cantiere medievale con tutte le problematiche del caso. Sarebbe esso stesso fonte di ricerca e studio portando nella realtà effettiva del lavoro, problematiche spesso solo ipotizzate dagli storici. Avremo un laboratorio di storia, architettura, progettazione di epoca medievale vivo e reale. In Europa non sono cose nuove in Italia sì.
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