giovedì 9 febbraio 2017

IL REGESTO DEI DOCUMENTI DEL CONVENTO DEI FRATI UMILIATI DI CIGOLI CONSERVATI ALL’ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE

a cura di Francesco Fiumalbi

Sommario del post:
INTRODUZIONE
GLI UMILIATI A CIGOLI
I DOCUMENTI DEGLI UMILIATI NELL’ARCHIVIO DEI MEDICI
DALLA PROPOSITURA DEGLI UMILIATI…
…ALLA PROPOSITURA “COMMENDATARIA”
GLI ALTRI DOCUMENTI DI CIGOLI CONSERVATI ALL’ARCHIVIO DI STATO
REGESTO DELLE PERGAMENE DEGLI UMILIATI

INTRODUZIONE
Presso l'Archivio di Stato di Firenze sono conservati numerosi documenti appartenenti ad istituzioni sanminiatesi. Grazie alla vasta catalogazione e al regesto operato nei primi anni del secolo scorso, abbiamo preziose informazioni circa la consistenza e i contenuti di migliaia di documenti medievali lì conservati. Si tratta per la maggior parte di atti molto antichi, che riguardano anche le comunità conventuali e monastiche che un tempo erano presenti a San Miniato e nel suo territorio e che vennero soppresse o che comunque pervennero alla cessazione nel corso dei secoli. Fra questi troviamo anche quelli del Convento dei Frati Umiliati, costituito presso la chiesa di San Michele di Cigoli e l’annesso santuario mariano. Si tratta di 25 documenti redatti in un arco temporale che va dal 1334 al 1496.

GLI UMILIATI A CIGOLI
Questo regesto, la cui trascrizione è proposta più avanti, è stato molto utile alla storiografia sanminiatese per chiarire anche le modalità e le tempistiche dell’arrivo degli Umiliati presso la chiesa di Cigoli, dove rimasero insediati dal 1339 al 1571, quando furono soppressi da Papa Pio V.
Infatti, per la prima volta, in questo documento viene messa in relazione la presenza dei frati di quell’ordine a Cigoli con l’istituzione di un convento, negli stessi anni, nella chiesa di San Martino a Faognana, alla periferia nord-occidentale di San Miniato. In entrambi i luoghi si crearono le condizioni, formalmente diverse nella loro natura, ma soprattutto aspettative simili, per l’arrivo di una comunità dell’Ordo Humiliatorum, e segnatamente per l'indotto economico solitamente generato da tale congregazione, particolarmente dedica all’industria della lana. I due conventi, di San Miniato e di Cigoli, derivarono entrambi dalla “casa madre” toscana, ovvero dal convento istituito presso la chiesa di San Salvatore in Ognissanti di Firenze, in una zona all'epoca periferica, letteralmente trasformata dalle attività legate alla lavorazione della lana.

La chiesa di Cigoli
Foto di Francesco Fiumalbi

I DOCUMENTI DEGLI UMILIATI DI CIGOLI NELL’ARCHIVIO DEI MEDICI
Dall’introduzione al regesto apprendiamo che i documenti riguardanti gli Umiliati di Cigoli pervennero all’Archivio Diplomatico (istituito il 24 dicembre 1778) con versamento effettuato dalla Segreteria Vecchia di Stato nel 1780. In tale archivio erano conservati i documenti che erano appartenuti al Cardinale Leopoldo de’ Medici [Firenze, 1617-1675] e di cui, con ogni probabilità, si servì anche il nipote Cardinale Francesco Maria de’ Medici [Firenze, 1660-1711] che fu il titolare della prepositura di Cigoli dal 1686 al 1709. A questo punto sorge la domanda: come erano finiti i documenti degli Umiliati di Cigoli nell’archivio dei Medici? Per rispondere occorre delineare la situazione un po’ “particolare” della chiesa di Cigoli, anche se casi simili non erano poi così rari.

DALLA PREPOSITURA DEGLI UMILIATI…
Inizialmente il complesso ecclesiastico di Cigoli (oggi riunito in un'unica chiesa, dedicata a San Giovanni) era suddiviso in due strutture distinte, seppur fisicamente adiacenti: la chiesa di San Michele (parrocchiale vera e propria) e la chiesa di Santa Maria, dove era conservata la venerata immagine della Madre dei Bimbi e la cui gestione era affidata ad un’apposita compagnia laica. A seguito di alcune vicissitudini – la cui ricostruzione è stata trattata da Paolo Morelli nel suo articolo Per una storia delle istituzioni parrocchiali nel basso medioevo: la Propositura di S. Maria e S. Michele di Cigoli e la Pieve di S. Giovanni di Fabbrica, in «Bollettino Storico Pisano», n. 51, 1982, pp. 33-65 – gli Umiliati ricevettero il patronato sulla chiesa di San Michele che, fino agli anni ’30 del XIV secolo, era stata di libera collazione, ovvero il rettore era scelto dai parrocchiani stessi e poi confermato dal Vescovo di Lucca. Quasi contemporaneamente, ebbero in dono anche l’immagine sacra della Madre dei Bimbi. In ragione di ciò, gli Umiliati crearono la “Prepositura”, legata all’istituzione di una figura, il “preposto”, carica attribuita ad un confratello del medesimo ordine religioso. A questa figura non era demandata solamente la “cura delle anime” (ovvero le normali funzioni parrocchiali), ma anche la gestione del santuario mariano, l’amministrazione del convento e, con ogni probabilità, anche l’organizzazione delle attività economiche che a Cigoli venivano svolte e il relativo governo patrimoniale e finanziario. In realtà, durante i primi anni, la carica di “preposto” era distinta da quella del “rettore”. Il preposto si comportava come avevano fatto i parrocchiani: sottoponeva al vescovo il nominativo di un rettore gradito, che il presule poteva confermare o respingere. Questa circostanza si protrasse fino al 1383, quando il Vescovo di Lucca Antonio da Riparia unificò i due ruoli. Per chi desiderasse approfondire, si rimanda al citato articolo di Paolo Morelli.
Grazie ai documenti conservati nel fondo Diplomatico, conosciamo i nomi di alcuni di questi preposti: Fra Giovanni del fu Corso da Firenze (attestato in tre atti, dal 1341 al 1373), Fra Lorenzo Butini da Firenze (menzionato in sette atti, dal 1384 al 1388), Fra Pietro del fu Michele di Firenze (un atto, datato 1453) e Fra Agostino di Firenze (una menzione, 1476).

…ALLA PREPOSITURA “COMMENDATARIA”
Sul finire del '400 la Prepositura di Cigoli divenne commendataria, ovvero concessa dal Pontefice ad alti prelati sotto forma di commenda, alla stregua di un beneficio ecclesiastico. Cariche di questo tipo erano molto ambite, in virtù dei privilegi e dei benefici (economici) assicurati da tale titolo. Allo stato attuale degli studi si ignorano le ragioni di tale cambiamento, forse dipeso sia dalla decadenza degli Umiliati che dal cospicuo ammontare delle rendite della chiesa. Il primo commendatario documentato sembra essere il Cardinale Gian Giacomo Schiaffinato, Vescovo di Parma, che fece rinuncia a favore di suo nipote Girolamo, chierico milanese, come risulta dall'atto del 9 luglio 1494 descritto nel regesto proposto più avanti.
Al momento della soppressione dell’Ordo Humiliatorum, sancita da Pio V nel 1571, la Propositura già “commendataria”, fu unita a quella della chiesa pisana di San Torpé. Il primo di questa nuova fase fu Mons. Pietro Usimbardi, “preposto” di Cigoli dal 1571, il quale nel 1586 venne consacrato Vescovo di Colle Val d’Elsa. Le commende di questo tipo potevano essere sommate fra loro, andando a costituire importanti fonti di rendita. Inoltre, il titolare – di norma un cardinale, un vescovo o comunque un alto prelato – poteva anche delegare l’esercizio diretto delle funzioni (come la cura delle anime o la gestione del patrimonio) ad un presbitero sottoposto, a cui era assegnato un censo o comunque una sorta di “stipendio”, ricavato da parte delle rendite che costituivano il beneficio stesso. Nel caso di Cigoli, a complicare ulteriormente il quadro della situazione, troviamo anche il “pievano”, con le veci di rettore, carica che derivava dall’annessione della vecchia Pieve di San Saturnino di Fabbrica.
Tornando alle pergamene tre-quattrocentesche degli Umiliati di Cigoli, queste furono conservate per secoli poiché attestavano l’effettiva proprietà degli immobili (case, annessi, terreni, rendite, usufrutti, etc) che costituivano il patrimonio della Prepositura, le cui rendite andavano a formare il beneficio ecclesiastico spettante al preposto. Ecco il motivo per cui tali atti passarono di mano, dagli Umiliati fino al Cardinale Leopoldo de’ Medici e da questi, forse, al nipote Card. Francesco Maria, che fu commendatario della Prepositura di Cigoli, come abbiamo visto in precedenza, fra il 1686 al 1709. La Prepositura “commendataria” rimase in essere fino al 1789 [per ulteriori dettagli si veda F. M. Galli Angelini, Cigoli e il suo santuario, S. Miniato, 1911, rist. Edizioni Ponte Blu, 1989, pp. 46-59].

La chiesa di Cigoli
Foto di Francesco Fiumalbi

GLI ALTRI DOCUMENTI DI CIGOLI CONSERVATI ALL’ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE
I documenti del regesto proposto di seguito non sono gli unici atti relativi a Cigoli e alla sua prepositura conservati presso l’Archivio di Stato di Firenze.
L'ATTO DI ISTITUZIONE DEL CONVENTO DI CIGOLI Nel fondo “Diplomatico”, nelle cartapecore afferenti alla commenda di Santa Caterina detta de' Covi, è conservato l'atto con cui il capitolo del Convento degli Umiliati, posto presso la chiesa fiorentina di Ognissanti, deliberò di accogliere favorevolmente la supplica della comunità di Cigoli, al fine di erigere un nuovo convento presso la chiesa di San Michele. Il documento è datato 6 febbraio 1338 (1339 secondo lo stile moderno).
LE CARTE DI FRANCESCO MARIA DE’ MEDICI. Nel fondo denominato “Miscellanea Medicea”, nella scatola n. 202, Scrittoio delle possessioni del Principe Francesco Maria de’ Medici, nel 1° fascicolo sono conservate due carte denominate Ricordi per la prepositura di Cigoli (cc. 173-174, giugno 1680) e altre due carte contenenti il Saldo con i lavoratori della Prepositura di Cigoli per tutto giugno 1680 (cc. 175-176, giugno 1680). Nella filza n. 2, invece sono contenuti i Saldi de’ lavoratori delle Fattorie d’Empoli, Cigoli e Vico Pisano fatti per tutto giugno 1681 (cc. 91-98, 30 giugno 1681) e la Copia di un’iscrizione celebrativa riguardante l’unione della Propositura di San Torpé a quella di Cigoli avvenuta nel 1579 (cc. 105-106, anno 1681). Nella filza 3 si trovano le carte contenenti il Ristretto dei saldi fattisi per tutto questo giorno con i lavoratori della Prepositura di Cigoli con la differenza del saldo antecedente 1681 (cc. 142-143, 30 giugno 1682).
LE NOTE DEI BENI DEI SECOLI XV-XVI. Nel medesimo fondo “Miscellanea Medicea”, nel registro n. 351 contenente le Scritture e negozii attenenti Materie Ecclesiastiche, sono conservate diverse carte a proposito di Note dei beni della propositura dei SS. Maria e Michele a Cigoli, della diocesi di Lucca (cc. 289-311, secc. XV-XVI) e probabilmente attinenti al passaggio della Propositura dagli Umiliati a Pietro Usimbardi, primo proposto di nomina pontificia.

REGESTO DELLE PERGAMENE DEGLI UMILIATI
Di seguito è proposta la trascrizione del regesto contenuto nel tomo 7 dello spoglio (Inventario 1913, 73), al paragrafo 2, cc. 89r-96v. Laddove sono presenti immagini digitali relativi ai documenti, sono proposti i relativi links alle pagine del sito dell'Archivio di Stato di Firenze.

[089r]

Propositura di Cigoli
@81.

NB. V'è uno spoglio duplicato di queste cartapecore nel Volume intitolato: Cartapecore Medicee Laiche

[089v][090v] bianche

[091r]

Propositura di Cigoli

Tra i foglj del Cardinale Leopoldo esistenti nell'Archivio della vecchia segreteria di Stato fu ritrovato un fascetto di Cartapecore del decimo quarto e decimo quinto secolo, appartenenti all'Ordine dei Padri Umiliati in N. di 25, concernenti per lo più Legati o Donazioni fatte da varie devote persone in loro favore, ed acquisti fatti in tempi diversi dal Convento di Cigoli dell'istesso Ordine.
Questi Frati venuti in Toscana nel 1230 dalla Lombardia, per cagion del Lanificio, si stabilirono subito a S. Donato a Torri o sia in Polverosa, indi passarono ad abitare in S. Lucia sul Prato e in ultimo nel Convento di Ognissanti.
Questo Monastero edificato circa il mille fu prima abitato dai Canonici Regolari di S. Maria di Porto di Ravenna dell'Ordine di S. Agostino dei quali si può veder Cornaro T. V. Eccles. Venet. p. 157, & Eliot T. II, pag. 47. Nel 1229 il Vescovo Ardingo, essendo quel convento andato quasi in rovina, chiamò il Proposto degli Umiliati di Alessandria di Lombardia, e glielo concesse acciò fosse edificato e ridotto al primiero splendore. Nel 1251 Giovanni Mangiadori mantenendo la promessa che aveva fatto Filippo Fontana suo predecessore, gli traslatò da S. Donato a S. Lucia di S. Eusebio all'istanze del popolo fiorentino, il quale si lamentava che esercitando essi il Lanificio abitassero tanto lontano dalla Città.
Per le volontarie oblazioni dei fedeli, s'impossessarono di molti beni del Val d'Arno di Sotto e nominatamente in Pontormo, in S. Miniato e in Cigoli ove avevano un assai capace convento per residenza di loro medesimi.
Nel 1335 essendo vacante la chiesa di S. Martino di Fagognana vicino a S. Miniato, per morte di Prete Bernardino rettore della medesima, che era di Patronato dei Parrocchiani, i Patroni compromessero l'elezione del [091v] rettore in Frate Bene del fu Lapo Benini Proposto del Convento di Ognissanti di Firenze, che elesse Fra Ridolfo del fu Giovanni dei Giugni religioso del medesimo monastero, e avendo F. Ridolfo accettata questa elezione fu presentato al Proposto della Collegiata di S. Miniato per essere approvato e investito della chiesa suddetta.
I Parrocchiani non contenti di questo donarono al Proposto dei Frati Umiliati d'Ognissanti di Firenze l'iuspatronato di questa Chiesa, e per ottener ciò canonicamente, fecero la loro istanza al Cardinale Giovanni Gaetano Orsini Legato Apostolico e costituirono loro sindaco e procuratore Piero del fu Tosi dei Bertaldi di Signa Canonico Fiorentino, e il Cardinale ne commise la cognizione a Felice Vescovo di Fiesole, quale esaminata la volontà di Ugo Proposto di S. Miniato, e del suo Capitolo e dei Parrocchiani, concesse di potersi trasferire il patronato della chiesa di S. Martino di Fagognana negli Umiliati come realmente successe.
Circa ai tempi medesimi quest'Ordine si stabilì in Cigoli in un convento annesso alla chiesa [092r] di S. Maria, e Michele che fu denominata Propositura, sebbene si trovi fino del 1490 in circa data in Commenda al Cardinale Giovanni Jacopo Schiattinati, che la risegna in favore di suo nipote,
Le cartepecore, delle quali sarà esposto brevemente il contenuto, appartenevano alla Propositura di Cigoli.

1
5 febbraio 1334
L'anno XVII di Giovanni XXII
Breve di Giovanni Gaetano Orsini Cardinale Diacono, come Legato delle Sede Apostolica, diretto al Pievano di S. Martino di Palaja, in cui alle istanze di Bindo Rettore della Chiesa di S. Michele di Cigoli, che gli espone come l'oblazione dei fedeli fatte all'immagine di Maria Vergine della sua chiesa sono da alcuni distratte e convertite in usi proprj, ne incarica il detto Pievano ad ammonire costoro che desistano e rendino conto del distratto, altrimenti gli freni con le censure. Manca il rogito del notaio. [fatto a Orvieto]

2
24 settembre 1341
Jacopo del fu Guido da S. Miniato [092v] vende a F. Giovanni dell'Ordine degli Umiliati una casa posta nel Castello di Cigoli per prezzo di £ 30 con promessere di liberare da ogni molestia di detto F. Giovanni in caso di coisione (?). Roga Jacopo di Corrado da Ceuli Notaio. [fatto nella casa di Iacopo del fu Bindo da S. Miniato, in S. Miniato]

3
4 maggio 1349
Testamento di Meo del fu Bindo di Cigoli, in cui fa varj legati alla chiesa di S. Michele e alla Confraternita di Cigoli. Notisi che ancora non vi erano entrati i Padri Umiliati. Roga Piero di Tuccio da Ceuli notaio. [fatto nella casa del testatore, in Cigoli]

4
29 novembre 1351 e 8 gennaio 1352
Due contratti nel primo dei quali un tal Filippo del fu Corrado da S. Martino a Fagognana vende in perpetuo a Giovanni di Piero di Cigoli e suoi eredi un pezzo di terra nei suoi confini per prezzo di fiorini 15 d'oro.
Nel secondo il detto Giovanni di Piero dona il suddetto pezzo di terra a Frate Giovanni del fu Corso di Firenze Proposto del Convento degli Umiliati di Cigoli. Roga Piero di Gherardo da S. Miniato notaio. [fatto nel palazzo dei Dodici, in contrada della Pieve, in S. Miniato; nel convento dei frati Umiliati, in Cigoli]

5
9 ottobre 1360
Testamento di Puccino del fu Federigo da Cigoli, in cui fa varj [093r] legati alla chiesa di S. Michele e alla società dei Battuti, e alla Confraternita di S. Maria. Roga Domenico del fu ser Cambio da S. Miniato notaio.[fatto sotto il portico della casa della chiesa di S. Stefano, in S. Miniato]

6
9 settembre 1373
Contratto in cui Jacopo di Cristofano da Cigoli come procuratore di donna Lena figlia di Matteo e moglie di Tommaso di Lapo Ciacchi del Popolo di S. Piero Scheraggio vende a Fra Giovanni di fu Corso di Firenze, Proposto di Cigoli, un pezzo di terra nei suoi veri vocaboli e confini per prezzo di fiorini 94 d'oro. Roga Angelo del fu ser Cecco del fu ser Guglielo da Loro [Loro Ciufenna?] notaio. [fatto nella chiesa di S. Michele, in Cigoli; sulla terra venduta, nella curia di Cigoli]

7
20 febbraio 1379
Istrumento di permuta in virtù del quale Vanni del fu Chevvolo da Cigoli permuta con il Convento degli Umiliati del luogo medesimo, un pezzo di terra con due di esso convento descritti nei suoi veri vocaboli e confini, e oltre a questo riceve fiorini 10 d'oro per il miglioramento. Roga Gherardo di Giovanni Zosi da Bacchereto notaio. [fatto davanti alla chiesa di S. Maria, in Cigoli]

8
29 giugno 1383
Breve di Antonio Vescovo di Lucca con cui concede 40 giorni di indulgenza in perpetuo alla chiesa di Cigoli per alcune feste ivi enunciate. Manca il rogito del notaio. [fatto nel castello di Montopoli]

[093v] 9
26 Aprile 1384
Frate Lorenzo Proposto degli Umiliati di Cigoli fa un contratto di permuta con Francesco del fu Jacopo da Cigoli d'alcuni pezzi di terra nei suoi veri nomi e confini con altri pezzi di terra i quali essendo stati stimati di un prezzo molto superiore, esso Francesco permutante si dichiara di donare il sopra più alla chiesa di Cigoli. Roga Bartolomeo di Ser Niccolò da Castelfiorentino notaio. [fatto nel castello di Cigoli]

10
8 maggio 1386
Nuccio del fu Berto di Cigoli comprò alcuni beni, che erano della chiesa di S. Michele di Cigoli da Barduccio Cherichini e Compagni Sindaci e Ufiziali del Comune di Firenze per il prezzo di fiorini 200 d'oro, pagati al detto Comune, come per istrumento rogato per mano di Ser. Michele Bandelli notaio fiorentino sotto il 19 dicembre 1377 indizione I. Laonde volendo detto Nuccio restituire a detta chiesa i predetti beni attesa una causa riforma fatta in Firenze, la quale permette a chiunque voglia restituire i beni comprati dalle chiese in occasione di guerra il poterlo fare, e che debbano i nomi dei restitutori essere [094r] imborsati per riavere il prezzo, purché gl'ecclesiastici ai quali si faceva la restituzione pagassero il 10 per 100.
Volendo dunque il suddetto Nuccio goder del benefizio di detta riforma, restituisce al Notaio che gli accetta in nome della chiesa con animo di riaver dal detto Comune i fiorini 200 d'oro, e per tal atto costituisce suoi procuratori Fra. Lorenzo Butini Proposto della suddetta chiesa di S. Michele, e Fra Domenico Gufoni di Firenze dell'Ordine degli Umiliati per fare imborsare detto Nuccio e per fargli rendere i fiorini 200. Roga Giovanni di Ser. Pietro di Guccio da S. Miniato notaio. [fatto nell'abitazione di Forciore di Niccolò, in contrada Fuoriporta, in S. Miniato]

11
15 febbraio 1387
Bernardo del fu Canneto di S. Miniato vende a Fra Lorenzo Butini di Cigoli, Proposto della Chiesa di S. Michele, un pezzo di terra per il prezzo di 2 fiorini d'oro, intendendo di donare tutto ciò che il detto pezzo di terra valesse di più. Roga Matteo del fu Giovanni da S. Gimignano notaio. [fatto nel castello di Cigoli]

12
9 novembre 1387
Contratto in virtù del quale Balduccio di Carduccio da Leporia [Leporaia?] vende a Fra Lorenzo Butini un pezzo di terra per prezzo di fiorini 6 d'oro. [fatto nel castello di Cigoli, roga Nuto del fu ser Guccio da Castel S. Giovanni]

[094v] 13
22 giugno 1388
Istrumento di vendita da cui apparisce come Niccolò di Brancuccio e Guiccio del fu Domenico da Cigoli vendono a Fra Lorenzo Butini Proposto un pezzo di terra per prezzo di 20 fiorini d'oro, intendendo detti venditori donare tutto quello che potesse valer di più il suddetto pezzo di terra. Roga Matteo di Giovanni da S. Gimignano notaio. [fatto nel castello di Cigoli]

14
9 agosto 1388
Contratto per cui Causo di Lello e Bartolommeo suo figlio vendono a Fra Lorenzo Butini Proposto dell’ordine degli Umiliati una casa posta nel Castello di Cigoli per fiorini 10. Roga Luca del fu Ser. Giovanni [di Lacomio] da Bucine notaio. [fatto nella casa del podestà, nel castello di Cigoli]

15
20 settembre 1388
Pietro e Michele e Giovanni del fu Ciardello da Cigoli vendono a Fra Lorenzo Butini una casa posta in detto Castello per prezzo di 20 fiorini d’oro di Firenze, intendendo detti venditori di donare tutto quel che potesse valer di più la detta casa. [fatto nella casa del comune, nel castello di Cigoli, roga Luca del fu ser Giovanni Lacomi da Bucine notaio]

16
5 agosto 1408
Donna Caterina e moglie di Drea Pagniucci di Cigoli, e figlio di Guido di Bindo col consenso del marito, fa il suo testamento, e lascia alcuni legati alla chiesa di S. Michele di Cigoli. Roga Lorenzo di Ser Giovacchino Zini da Montopoli notaio.

[095r] 17
11 luglio 1426
Istrumento di vendita per cui apparisce come il convento e capitolo degli Umiliati vendono l’usufrutto di più case e di una torre dove stanno i Gabellieri per esigere la gabella per il Comune di Firenze a Lorenzo di Michele di Zanobi di Firenze, durante la sua vita e quella di Alberto suo figlio, per prezzo di fiorini 100 d’oro. Il detto convento fa la vendita soprascritta per restituire la quantità di denaro preso a mutuo da Giovanni Barbadori (Mangiadori?) di Firenze, e da Domenico di Ser Nuccio di S. Miniato. Copia Giovanni di Ser Piero di Fiano da S. Miniato dall’imbreviat. di detto Ser Piero suo Padre.

18
24 settembre 1449
Passo di Michele di S. Miniato si fa oblato degli Umiliati e gli fa donazione di tutto il suo. Roga Taddeo di Giusto di ser Taddeo da Barbialla notaio.

19
18 dicembre 1453
Contratto di vendita che fa Messer Domenico di Tommaso Priore della chiesa di S. Pietro di Marcignana di un pezzo di terra a Fra Pietro del fu Michele di Firenze Proposto di Cigoli per il prezzo di fiorini 3 d'oro. Roga Taddeo di Giusto di ser Taddeo da Barbialla notaio.

[095v] 20
23 febbraio 1468
Carta di procura da cui apparisce come Domenico di Piero di Ciardello da Cigoli commesso degl'Umiliati fa suo procuratore Fra Agostino di Lorenzo da Firenze frate di detto convento a comparire avanti al Gonfaloniere e Signore della Repubblica fiorentina e davanti a qualsiasi giudice competente, anche al Sommo Pontefice, per causa di certa sua lite con Piera moglie di ser Bino di Giovanni Landi, e ser Piero suo figlio. Roga Giovanni di ser Anselmo di ser Giovanni da S. Miniato.

21
6 aprile 1474
Istrumento di donazione mediante il quale Francesca di Cecco di Vanni da Cigoli dona irrevocabilmente alla chiesa di S. Michele di Cigoli una casa con terreno posta nel detto castello con riservarsi per tutta la vita l'usufrutto. Roga Francesco di Duccio di Bruno di Castel del Pogi (?) di Val d'Ambra

22
22 agosto 1476
Fra Agostino di Firenze, Proposto di Cigoli, dà in affitto a Niccolò di Biagio da Cigoli un casolare con sue pertinenze con obbligo di pagare annualmente nel mese di agosto, staia 6 di buon grano. Roga Michele notaio.

[096r] 23
7 ottobre 1487
Confessione di Lorenzo di Manetto di Andrea da Balconevisi, Vicariato di S. Miniato, di aver ricevuto da Andreone di Pallerone della Lunigiana, la dote di £ 25 per Maria sua miglie. Roga Pietro di ser Muzio di Piero Lupo da S. Gimignano.

24
9 luglio 1494
Lettere apostoliche emanate da Cristofano Bordoni Vescovo di Cortona, Giudice delegato da Papa Alessandro VI, e dirette all'Arcivescovo di Firenze e al Vescovo di Lucca o suoi vicarj, in cui gli ordina che diano l'investitura della Propositura di S. Maria di Cigoli e della chiesa parrocchiale di S. Michele di Montecuccoli Diocesi di Firenze e Lucca, a Girolamo Schiaffinati chierico milanese, ottenuta in commenda dal suddetto Papa per libera risegna fatta da Giovanni Jacopo Cardinale prete suo zio, il qual Cardinale asserisce di averla anch'esso avuta in commenda. Roga Decozio d'Acquerello chierico della Diocesi di Narni notaio.

25
26 agosto 1496

Istrumento di permuta che fa Zeffira del fu Magnifico Giovanni di Lodovico e moglie del Magnifico Sig. Galeotto Marchese di Fosdinovo con Niccolò di Biagio di Duccio di Cigoli e con Andrea suo figlio di 4 pezzi di terra lavorativa [096v] nei suoi vocaboli e confini, ricevendone in contraccambio una casa, un casolare, e più pezzi di terra. Qual casolare, e stajora due di terra di Noccolò aveva comprati dai Frati di Cigoli con obbligo di dare ogni anno a detti frati staja 13 di grano fino alla soluzione del prezzo, e la permuta con il medesimo onere. Roga Benedetto di ser Lodovico di Ser Francesco di ser Ugolino Grifoni da S. Miniato notaio.

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