a cura di Francesco
Fiumalbi
Sommario
del post:
INTRODUZIONE
GLI
UMILIATI A CIGOLI
I
DOCUMENTI DEGLI UMILIATI NELL’ARCHIVIO DEI MEDICI
DALLA
PROPOSITURA DEGLI UMILIATI…
…ALLA
PROPOSITURA “COMMENDATARIA”
GLI
ALTRI DOCUMENTI DI CIGOLI CONSERVATI ALL’ARCHIVIO DI STATO
REGESTO
DELLE PERGAMENE DEGLI UMILIATI
INTRODUZIONE
Presso
l'Archivio di Stato di Firenze sono conservati numerosi documenti appartenenti
ad istituzioni sanminiatesi. Grazie alla vasta catalogazione e al regesto
operato nei primi anni del secolo scorso, abbiamo preziose informazioni circa
la consistenza e i contenuti di migliaia di documenti medievali lì conservati.
Si tratta per la maggior parte di atti molto antichi, che riguardano anche le
comunità conventuali e monastiche che un tempo erano presenti a San Miniato e
nel suo territorio e che vennero soppresse o che comunque pervennero alla
cessazione nel corso dei secoli. Fra questi troviamo anche quelli del Convento
dei Frati Umiliati, costituito presso la chiesa di San Michele di Cigoli e
l’annesso santuario mariano. Si tratta di 25 documenti redatti in un arco
temporale che va dal 1334 al 1496.
GLI UMILIATI A CIGOLI
Questo
regesto, la cui trascrizione è proposta più avanti, è stato molto utile alla
storiografia sanminiatese per chiarire anche le modalità e le tempistiche
dell’arrivo degli Umiliati presso la chiesa di Cigoli, dove rimasero insediati
dal 1339 al 1571, quando furono soppressi da Papa
Pio V.
Infatti,
per la prima volta, in questo documento viene messa in relazione la presenza
dei frati di quell’ordine a Cigoli con l’istituzione di un convento, negli
stessi anni, nella chiesa di San Martino a Faognana, alla periferia
nord-occidentale di San Miniato. In entrambi i luoghi si crearono le
condizioni, formalmente diverse nella loro natura, ma soprattutto aspettative
simili, per l’arrivo di una comunità dell’Ordo
Humiliatorum, e segnatamente per l'indotto economico solitamente generato
da tale congregazione, particolarmente dedica all’industria della lana. I due
conventi, di San Miniato e di Cigoli, derivarono entrambi dalla “casa madre”
toscana, ovvero dal convento istituito presso la chiesa di San Salvatore in Ognissanti
di Firenze, in una
zona all'epoca periferica, letteralmente trasformata dalle attività legate alla
lavorazione della lana.
La chiesa di Cigoli
Foto di Francesco Fiumalbi
I DOCUMENTI DEGLI
UMILIATI DI CIGOLI NELL’ARCHIVIO DEI MEDICI
Dall’introduzione
al regesto apprendiamo che i documenti riguardanti gli Umiliati di Cigoli
pervennero all’Archivio Diplomatico (istituito
il 24 dicembre 1778) con versamento effettuato dalla Segreteria Vecchia di Stato nel 1780. In tale archivio erano
conservati i documenti che erano appartenuti al Cardinale Leopoldo de’ Medici [Firenze, 1617-1675] e di cui, con
ogni probabilità, si servì anche il nipote Cardinale Francesco Maria de’ Medici [Firenze, 1660-1711] che fu il
titolare della prepositura di Cigoli dal 1686 al 1709. A questo punto sorge la
domanda: come erano finiti i documenti degli Umiliati di Cigoli nell’archivio
dei Medici? Per rispondere occorre delineare la situazione un po’ “particolare”
della chiesa di Cigoli, anche se casi simili non erano poi così rari.
DALLA PREPOSITURA DEGLI
UMILIATI…
Inizialmente
il complesso ecclesiastico di Cigoli (oggi riunito in un'unica chiesa, dedicata
a San Giovanni) era suddiviso in due strutture distinte, seppur fisicamente
adiacenti: la chiesa di San Michele (parrocchiale vera e propria) e la chiesa
di Santa Maria, dove era conservata la venerata immagine della Madre dei Bimbi
e la cui gestione era affidata ad un’apposita compagnia laica. A seguito di
alcune vicissitudini – la cui ricostruzione è stata trattata da Paolo Morelli
nel suo articolo Per una storia delle istituzioni parrocchiali nel basso
medioevo: la Propositura di S. Maria e S. Michele di Cigoli e la Pieve di S.
Giovanni di Fabbrica, in «Bollettino Storico
Pisano», n. 51, 1982, pp. 33-65 – gli Umiliati ricevettero il patronato
sulla chiesa di San Michele che, fino agli anni ’30 del XIV secolo, era stata
di libera collazione, ovvero il rettore era scelto dai parrocchiani stessi e
poi confermato dal Vescovo di Lucca. Quasi contemporaneamente, ebbero in dono
anche l’immagine sacra della Madre dei Bimbi. In ragione di ciò, gli Umiliati
crearono la “Prepositura”, legata all’istituzione di una figura, il “preposto”,
carica attribuita ad un confratello del medesimo ordine religioso. A questa
figura non era demandata solamente la “cura delle anime” (ovvero le normali
funzioni parrocchiali), ma anche la gestione del santuario mariano,
l’amministrazione del convento e, con ogni probabilità, anche l’organizzazione
delle attività economiche che a Cigoli venivano svolte e il relativo governo
patrimoniale e finanziario. In realtà, durante i primi anni, la carica di
“preposto” era distinta da quella del “rettore”. Il preposto si comportava come
avevano fatto i parrocchiani: sottoponeva al vescovo il nominativo di un
rettore gradito, che il presule poteva confermare o respingere. Questa
circostanza si protrasse fino al 1383, quando il Vescovo di Lucca Antonio da
Riparia unificò i due ruoli. Per chi desiderasse approfondire, si rimanda al
citato articolo di Paolo Morelli.
Grazie
ai documenti conservati nel fondo Diplomatico, conosciamo i nomi di alcuni di
questi preposti: Fra Giovanni del fu Corso da Firenze (attestato in tre atti,
dal 1341 al 1373), Fra Lorenzo Butini da Firenze (menzionato in sette atti, dal
1384 al 1388), Fra Pietro del fu Michele di Firenze (un atto, datato 1453) e
Fra Agostino di Firenze (una menzione, 1476).
…ALLA PREPOSITURA
“COMMENDATARIA”
Sul
finire del '400 la Prepositura di Cigoli divenne commendataria, ovvero concessa
dal Pontefice ad alti prelati sotto forma di commenda, alla stregua di un
beneficio ecclesiastico. Cariche di questo tipo erano molto ambite, in virtù
dei privilegi e dei benefici (economici) assicurati da tale titolo. Allo stato
attuale degli studi si ignorano le ragioni di tale cambiamento, forse dipeso
sia dalla decadenza degli Umiliati che dal cospicuo ammontare delle rendite
della chiesa. Il primo commendatario documentato sembra essere il Cardinale Gian Giacomo Schiaffinato, Vescovo di Parma, che fece rinuncia a favore di
suo nipote Girolamo, chierico milanese, come risulta dall'atto del 9 luglio
1494 descritto nel regesto proposto più avanti.
Al
momento della soppressione dell’Ordo
Humiliatorum, sancita da Pio V nel 1571, la Propositura già
“commendataria”, fu unita a quella della chiesa pisana di San Torpé. Il primo
di questa nuova fase fu Mons. Pietro Usimbardi, “preposto” di Cigoli dal 1571, il quale nel 1586 venne
consacrato Vescovo di Colle Val d’Elsa. Le commende di questo tipo potevano
essere sommate fra loro, andando a costituire importanti fonti di rendita.
Inoltre, il titolare – di norma un cardinale, un vescovo o comunque un alto
prelato – poteva anche delegare l’esercizio diretto delle funzioni (come la
cura delle anime o la gestione del patrimonio) ad un presbitero sottoposto, a cui
era assegnato un censo o comunque una sorta di “stipendio”, ricavato da parte
delle rendite che costituivano il beneficio stesso. Nel caso di Cigoli, a
complicare ulteriormente il quadro della situazione, troviamo anche il “pievano”,
con le veci di rettore, carica che derivava dall’annessione della vecchia Pieve
di San Saturnino di Fabbrica.
Tornando
alle pergamene tre-quattrocentesche degli Umiliati di Cigoli, queste furono
conservate per secoli poiché attestavano l’effettiva proprietà degli immobili
(case, annessi, terreni, rendite, usufrutti, etc) che costituivano il
patrimonio della Prepositura, le cui rendite andavano a formare il beneficio
ecclesiastico spettante al preposto. Ecco il motivo per cui tali atti passarono
di mano, dagli Umiliati fino al Cardinale Leopoldo de’ Medici e da questi,
forse, al nipote Card. Francesco Maria, che fu commendatario della Prepositura
di Cigoli, come abbiamo visto in precedenza, fra il 1686 al 1709. La
Prepositura “commendataria” rimase in essere fino al 1789 [per ulteriori
dettagli si veda F. M. Galli Angelini, Cigoli e il suo santuario, S.
Miniato, 1911, rist. Edizioni Ponte Blu, 1989, pp. 46-59].
La chiesa di Cigoli
Foto di Francesco Fiumalbi
GLI ALTRI DOCUMENTI DI
CIGOLI CONSERVATI ALL’ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE
I
documenti del regesto proposto di seguito non sono gli unici atti relativi a
Cigoli e alla sua prepositura conservati presso l’Archivio di Stato di Firenze.
L'ATTO
DI ISTITUZIONE DEL CONVENTO DI CIGOLI
Nel fondo “Diplomatico”, nelle cartapecore afferenti alla commenda di Santa
Caterina detta de' Covi, è conservato l'atto con cui il capitolo del Convento
degli Umiliati, posto presso la chiesa fiorentina di Ognissanti, deliberò di
accogliere favorevolmente la supplica della comunità di Cigoli, al fine di erigere
un nuovo convento presso la chiesa di San Michele. Il documento è datato 6
febbraio 1338 (1339 secondo lo stile moderno).
LE
CARTE DI FRANCESCO MARIA DE’ MEDICI.
Nel fondo denominato “Miscellanea Medicea”, nella scatola n. 202, Scrittoio delle possessioni del Principe
Francesco Maria de’ Medici, nel 1° fascicolo sono conservate due carte
denominate Ricordi per la prepositura di
Cigoli (cc. 173-174, giugno 1680) e altre due carte contenenti il Saldo con i lavoratori della Prepositura di
Cigoli per tutto giugno 1680 (cc. 175-176, giugno 1680). Nella filza n. 2,
invece sono contenuti i Saldi de’
lavoratori delle Fattorie d’Empoli, Cigoli e Vico Pisano fatti per tutto giugno
1681 (cc. 91-98, 30 giugno 1681) e la Copia
di un’iscrizione celebrativa riguardante l’unione della Propositura di San
Torpé a quella di Cigoli avvenuta nel 1579 (cc. 105-106, anno 1681). Nella
filza 3 si trovano le carte contenenti il Ristretto
dei saldi fattisi per tutto questo giorno con i lavoratori della Prepositura di
Cigoli con la differenza del saldo antecedente 1681 (cc. 142-143, 30 giugno
1682).
LE
NOTE DEI BENI DEI SECOLI XV-XVI.
Nel medesimo fondo “Miscellanea Medicea”, nel registro n. 351 contenente le Scritture e negozii attenenti Materie
Ecclesiastiche, sono conservate diverse carte a proposito di Note dei beni della propositura dei SS.
Maria e Michele a Cigoli, della diocesi di Lucca (cc. 289-311, secc.
XV-XVI) e probabilmente attinenti al passaggio della Propositura dagli Umiliati
a Pietro Usimbardi, primo proposto di nomina pontificia.
REGESTO
DELLE PERGAMENE DEGLI UMILIATI
Di
seguito è proposta la trascrizione del regesto contenuto nel tomo 7 dello
spoglio (Inventario 1913, 73), al paragrafo 2, cc. 89r-96v. Laddove sono
presenti immagini digitali relativi ai documenti, sono proposti i relativi
links alle pagine del sito dell'Archivio di Stato di Firenze.
[089r]
Propositura
di Cigoli
@81.
NB.
V'è uno spoglio duplicato di queste cartapecore nel Volume intitolato:
Cartapecore Medicee Laiche
[089v] – [090v] bianche
[091r]
Propositura
di Cigoli
Tra
i foglj del Cardinale Leopoldo esistenti nell'Archivio della vecchia segreteria
di Stato fu ritrovato un fascetto di Cartapecore del decimo quarto e decimo
quinto secolo, appartenenti all'Ordine dei Padri Umiliati in N. di 25, concernenti
per lo più Legati o Donazioni fatte da varie devote persone in loro favore, ed
acquisti fatti in tempi diversi dal Convento di Cigoli dell'istesso Ordine.
Questi
Frati venuti in Toscana nel 1230 dalla Lombardia, per cagion del Lanificio, si
stabilirono subito a S. Donato a Torri o sia in Polverosa, indi passarono ad
abitare in S. Lucia sul Prato e in ultimo nel Convento di Ognissanti.
Questo
Monastero edificato circa il mille fu prima abitato dai Canonici Regolari di S.
Maria di Porto di Ravenna dell'Ordine di S. Agostino dei quali si può veder
Cornaro T. V. Eccles. Venet. p. 157, & Eliot T. II, pag. 47. Nel 1229 il
Vescovo Ardingo, essendo quel convento andato quasi in rovina, chiamò il
Proposto degli Umiliati di Alessandria di Lombardia, e glielo concesse acciò
fosse edificato e ridotto al primiero splendore. Nel 1251 Giovanni Mangiadori
mantenendo la promessa che aveva fatto Filippo Fontana suo predecessore, gli
traslatò da S. Donato a S. Lucia di S. Eusebio all'istanze del popolo
fiorentino, il quale si lamentava che esercitando essi il Lanificio abitassero
tanto lontano dalla Città.
Per
le volontarie oblazioni dei fedeli, s'impossessarono di molti beni del Val
d'Arno di Sotto e nominatamente in Pontormo, in S. Miniato e in Cigoli ove
avevano un assai capace convento per residenza di loro medesimi.
Nel
1335 essendo vacante la chiesa di S. Martino di Fagognana vicino a S. Miniato,
per morte di Prete Bernardino rettore della medesima, che era di Patronato dei
Parrocchiani, i Patroni compromessero l'elezione del [091v] rettore in Frate Bene del fu Lapo
Benini Proposto del Convento di Ognissanti di Firenze, che elesse Fra Ridolfo
del fu Giovanni dei Giugni religioso del medesimo monastero, e avendo F.
Ridolfo accettata questa elezione fu presentato al Proposto della Collegiata di
S. Miniato per essere approvato e investito della chiesa suddetta.
I
Parrocchiani non contenti di questo donarono al Proposto dei Frati Umiliati
d'Ognissanti di Firenze l'iuspatronato di questa Chiesa, e per ottener ciò
canonicamente, fecero la loro istanza al Cardinale Giovanni Gaetano Orsini
Legato Apostolico e costituirono loro sindaco e procuratore Piero del fu Tosi
dei Bertaldi di Signa Canonico Fiorentino, e il Cardinale ne commise la
cognizione a Felice Vescovo di Fiesole, quale esaminata la volontà di Ugo
Proposto di S. Miniato, e del suo Capitolo e dei Parrocchiani, concesse di
potersi trasferire il patronato della chiesa di S. Martino di Fagognana negli
Umiliati come realmente successe.
Circa
ai tempi medesimi quest'Ordine si stabilì in Cigoli in un convento annesso alla
chiesa [092r] di S. Maria, e Michele che fu
denominata Propositura, sebbene si trovi fino del 1490 in circa data in
Commenda al Cardinale Giovanni Jacopo Schiattinati, che la risegna in favore di
suo nipote,
Le
cartepecore, delle quali sarà esposto brevemente il contenuto, appartenevano
alla Propositura di Cigoli.
1
5 febbraio 1334
L'anno
XVII di Giovanni XXII
Breve
di Giovanni Gaetano Orsini Cardinale Diacono, come Legato delle Sede
Apostolica, diretto al Pievano di S. Martino di Palaja, in cui alle istanze di
Bindo Rettore della Chiesa di S. Michele di Cigoli, che gli espone come
l'oblazione dei fedeli fatte all'immagine di Maria Vergine della sua chiesa
sono da alcuni distratte e convertite in usi proprj, ne incarica il detto
Pievano ad ammonire costoro che desistano e rendino conto del distratto,
altrimenti gli freni con le censure. Manca il rogito del notaio. [fatto a Orvieto]
2
24 settembre 1341
Jacopo
del fu Guido da S. Miniato [092v] vende
a F. Giovanni dell'Ordine degli Umiliati una casa posta nel Castello di Cigoli
per prezzo di £ 30 con promessere di liberare da ogni molestia di detto F.
Giovanni in caso di coisione (?). Roga Jacopo di Corrado da Ceuli
Notaio. [fatto nella casa di Iacopo del fu Bindo da S. Miniato, in S.
Miniato]
3
4 maggio 1349
Testamento
di Meo del fu Bindo di Cigoli, in cui fa varj legati alla chiesa di S. Michele
e alla Confraternita di Cigoli. Notisi che ancora non vi erano entrati i Padri
Umiliati. Roga Piero di Tuccio da Ceuli notaio. [fatto nella casa del testatore, in
Cigoli]
4
29 novembre 1351 e 8 gennaio 1352
Due
contratti nel primo dei quali un tal Filippo del fu Corrado da S. Martino a
Fagognana vende in perpetuo a Giovanni di Piero di Cigoli e suoi eredi un pezzo
di terra nei suoi confini per prezzo di fiorini 15 d'oro.
Nel
secondo il detto Giovanni di Piero dona il suddetto pezzo di terra a Frate
Giovanni del fu Corso di Firenze Proposto del Convento degli Umiliati di
Cigoli. Roga Piero di Gherardo da S. Miniato notaio. [fatto nel palazzo dei Dodici, in contrada
della Pieve, in S. Miniato; nel convento dei frati Umiliati, in Cigoli]
5
9 ottobre 1360
Testamento
di Puccino del fu Federigo da Cigoli, in cui fa varj [093r] legati alla chiesa di S. Michele e
alla società dei Battuti, e alla Confraternita di S. Maria. Roga Domenico del
fu ser Cambio da S. Miniato notaio.[fatto sotto il portico della casa della
chiesa di S. Stefano, in S. Miniato]
6
9 settembre 1373
Contratto
in cui Jacopo di Cristofano da Cigoli come procuratore di donna Lena figlia di
Matteo e moglie di Tommaso di Lapo Ciacchi del Popolo di S. Piero Scheraggio
vende a Fra Giovanni di fu Corso di Firenze, Proposto di Cigoli, un pezzo di
terra nei suoi veri vocaboli e confini per prezzo di fiorini 94 d'oro. Roga
Angelo del fu ser Cecco del fu ser Guglielo da Loro [Loro Ciufenna?] notaio. [fatto
nella chiesa di S. Michele, in Cigoli; sulla terra venduta, nella curia di
Cigoli]
7
20 febbraio 1379
Istrumento
di permuta in virtù del quale Vanni del fu Chevvolo da Cigoli permuta con il
Convento degli Umiliati del luogo medesimo, un pezzo di terra con due di esso
convento descritti nei suoi veri vocaboli e confini, e oltre a questo riceve
fiorini 10 d'oro per il miglioramento. Roga Gherardo di Giovanni Zosi da
Bacchereto notaio.
[fatto davanti alla chiesa di S. Maria, in Cigoli]
8
29 giugno 1383
Breve
di Antonio Vescovo di Lucca con cui concede 40 giorni di indulgenza in perpetuo
alla chiesa di Cigoli per alcune feste ivi enunciate. Manca il rogito del
notaio. [fatto nel
castello di Montopoli]
[093v] 9
26 Aprile 1384
Frate
Lorenzo Proposto degli Umiliati di Cigoli fa un contratto di permuta con
Francesco del fu Jacopo da Cigoli d'alcuni pezzi di terra nei suoi veri nomi e
confini con altri pezzi di terra i quali essendo stati stimati di un prezzo
molto superiore, esso Francesco permutante si dichiara di donare il sopra più
alla chiesa di Cigoli. Roga Bartolomeo di Ser Niccolò da Castelfiorentino
notaio. [fatto nel
castello di Cigoli]
10
8 maggio 1386
Nuccio
del fu Berto di Cigoli comprò alcuni beni, che erano della chiesa di S. Michele
di Cigoli da Barduccio Cherichini e Compagni Sindaci e Ufiziali del Comune di
Firenze per il prezzo di fiorini 200 d'oro, pagati al detto Comune, come per
istrumento rogato per mano di Ser. Michele Bandelli notaio fiorentino sotto il
19 dicembre 1377 indizione I. Laonde volendo detto Nuccio restituire a detta chiesa
i predetti beni attesa una causa riforma fatta in Firenze, la quale permette a
chiunque voglia restituire i beni comprati dalle chiese in occasione di guerra
il poterlo fare, e che debbano i nomi dei restitutori essere [094r] imborsati per riavere il prezzo,
purché gl'ecclesiastici ai quali si faceva la restituzione pagassero il 10 per
100.
Volendo
dunque il suddetto Nuccio goder del benefizio di detta riforma, restituisce al
Notaio che gli accetta in nome della chiesa con animo di riaver dal detto Comune
i fiorini 200 d'oro, e per tal atto costituisce suoi procuratori Fra. Lorenzo
Butini Proposto della suddetta chiesa di S. Michele, e Fra Domenico Gufoni di
Firenze dell'Ordine degli Umiliati per fare imborsare detto Nuccio e per fargli
rendere i fiorini 200. Roga Giovanni di Ser. Pietro di Guccio da S. Miniato
notaio. [fatto
nell'abitazione di Forciore di Niccolò, in contrada Fuoriporta, in S. Miniato]
11
15 febbraio 1387
Bernardo
del fu Canneto di S. Miniato vende a Fra Lorenzo Butini di Cigoli, Proposto
della Chiesa di S. Michele, un pezzo di terra per il prezzo di 2 fiorini d'oro,
intendendo di donare tutto ciò che il detto pezzo di terra valesse di più. Roga
Matteo del fu Giovanni da S. Gimignano notaio. [fatto nel castello di Cigoli]
12
9 novembre 1387
Contratto
in virtù del quale Balduccio di Carduccio da Leporia [Leporaia?] vende a Fra Lorenzo
Butini un pezzo di terra per prezzo di fiorini 6 d'oro. [fatto nel castello
di Cigoli, roga Nuto del fu ser Guccio da Castel S. Giovanni]
[094v] 13
22 giugno 1388
Istrumento
di vendita da cui apparisce come Niccolò di Brancuccio e Guiccio del fu
Domenico da Cigoli vendono a Fra Lorenzo Butini Proposto un pezzo di terra per
prezzo di 20 fiorini d'oro, intendendo detti venditori donare tutto quello che
potesse valer di più il suddetto pezzo di terra. Roga Matteo di Giovanni da S.
Gimignano notaio.
[fatto nel castello di Cigoli]
14
9 agosto 1388
Contratto
per cui Causo di Lello e Bartolommeo suo figlio vendono a Fra Lorenzo Butini
Proposto dell’ordine degli Umiliati una casa posta nel Castello di Cigoli per
fiorini 10. Roga Luca del fu Ser. Giovanni [di Lacomio] da Bucine notaio. [fatto nella casa
del podestà, nel castello di Cigoli]
15
20 settembre 1388
Pietro
e Michele e Giovanni del fu Ciardello da Cigoli vendono a Fra Lorenzo Butini
una casa posta in detto Castello per prezzo di 20 fiorini d’oro di Firenze,
intendendo detti venditori di donare tutto quel che potesse valer di più la
detta casa. [fatto
nella casa del comune, nel castello di Cigoli, roga Luca del fu ser Giovanni
Lacomi da Bucine notaio]
16
5 agosto 1408
Donna
Caterina e moglie di Drea Pagniucci di Cigoli, e figlio di Guido di Bindo col
consenso del marito, fa il suo testamento, e lascia alcuni legati alla chiesa
di S. Michele di Cigoli. Roga Lorenzo di Ser Giovacchino Zini da Montopoli
notaio.
[095r] 17
11 luglio 1426
Istrumento
di vendita per cui apparisce come il convento e capitolo degli Umiliati vendono
l’usufrutto di più case e di una torre dove stanno i Gabellieri per esigere la
gabella per il Comune di Firenze a Lorenzo di Michele di Zanobi di Firenze,
durante la sua vita e quella di Alberto suo figlio, per prezzo di fiorini 100
d’oro. Il detto convento fa la vendita soprascritta per restituire la quantità
di denaro preso a mutuo da Giovanni Barbadori (Mangiadori?)
di Firenze, e da Domenico di Ser Nuccio di S. Miniato. Copia Giovanni di Ser
Piero di Fiano da S. Miniato dall’imbreviat. di detto Ser Piero suo Padre.
18
24 settembre 1449
Passo
di Michele di S. Miniato si fa oblato degli Umiliati e gli fa donazione di
tutto il suo. Roga Taddeo di Giusto di ser Taddeo da Barbialla notaio.
19
18 dicembre 1453
Contratto
di vendita che fa Messer Domenico di Tommaso Priore della chiesa di S. Pietro
di Marcignana di un pezzo di terra a Fra Pietro del fu Michele di Firenze
Proposto di Cigoli per il prezzo di fiorini 3 d'oro. Roga Taddeo di Giusto di
ser Taddeo da Barbialla notaio.
[095v] 20
23 febbraio 1468
Carta
di procura da cui apparisce come Domenico di Piero di Ciardello da Cigoli
commesso degl'Umiliati fa suo procuratore Fra Agostino di Lorenzo da Firenze
frate di detto convento a comparire avanti al Gonfaloniere e Signore della
Repubblica fiorentina e davanti a qualsiasi giudice competente, anche al Sommo
Pontefice, per causa di certa sua lite con Piera moglie di ser Bino di Giovanni
Landi, e ser Piero suo figlio. Roga Giovanni di ser Anselmo di ser Giovanni da
S. Miniato.
21
6 aprile 1474
Istrumento
di donazione mediante il quale Francesca di Cecco di Vanni da Cigoli dona
irrevocabilmente alla chiesa di S. Michele di Cigoli una casa con terreno posta
nel detto castello con riservarsi per tutta la vita l'usufrutto. Roga Francesco
di Duccio di Bruno di Castel del Pogi (?)
di Val d'Ambra
22
22 agosto 1476
Fra
Agostino di Firenze, Proposto di Cigoli, dà in affitto a Niccolò di Biagio da
Cigoli un casolare con sue pertinenze con obbligo di pagare annualmente nel
mese di agosto, staia 6 di buon grano. Roga Michele notaio.
[096r] 23
7 ottobre 1487
Confessione
di Lorenzo di Manetto di Andrea da Balconevisi, Vicariato di S. Miniato, di
aver ricevuto da Andreone di Pallerone della Lunigiana, la dote di £ 25 per
Maria sua miglie. Roga Pietro di ser Muzio di Piero Lupo da S. Gimignano.
24
9 luglio 1494
Lettere
apostoliche emanate da Cristofano Bordoni Vescovo di Cortona, Giudice delegato
da Papa Alessandro VI, e dirette all'Arcivescovo di Firenze e al Vescovo di
Lucca o suoi vicarj, in cui gli ordina che diano l'investitura della
Propositura di S. Maria di Cigoli e della chiesa parrocchiale di S. Michele di
Montecuccoli Diocesi di Firenze e Lucca, a Girolamo Schiaffinati chierico
milanese, ottenuta in commenda dal suddetto Papa per libera risegna fatta da
Giovanni Jacopo Cardinale prete suo zio, il qual Cardinale asserisce di averla
anch'esso avuta in commenda. Roga Decozio d'Acquerello chierico della Diocesi
di Narni notaio.
25
26 agosto 1496
Istrumento
di permuta che fa Zeffira del fu Magnifico Giovanni di Lodovico e moglie del
Magnifico Sig. Galeotto Marchese di Fosdinovo con Niccolò di Biagio di Duccio
di Cigoli e con Andrea suo figlio di 4 pezzi di terra lavorativa [096v] nei suoi vocaboli e confini,
ricevendone in contraccambio una casa, un casolare, e più pezzi di terra. Qual
casolare, e stajora due di terra di Noccolò aveva comprati dai Frati di Cigoli
con obbligo di dare ogni anno a detti frati staja 13 di grano fino alla
soluzione del prezzo, e la permuta con il medesimo onere. Roga Benedetto di ser
Lodovico di Ser Francesco di ser Ugolino Grifoni da S. Miniato notaio.
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