di Francesco Fiumalbi
Lunedì 10 novembre 2014 è stato un giorno speciale, di quelli “storici”, da ricordare. Finalmente, dopo 167 anni dalla costruzione della linea Pisa-Firenze, è entrato in funzione il sottoattraversamento della ferrovia lungo via Trento, la strada che da secoli mette in comunicazione la via Tosco Romagnola Est (già via Pisana) e La Scala con l'abitato di Isola.
Lunedì 10 novembre 2014 è stato un giorno speciale, di quelli “storici”, da ricordare. Finalmente, dopo 167 anni dalla costruzione della linea Pisa-Firenze, è entrato in funzione il sottoattraversamento della ferrovia lungo via Trento, la strada che da secoli mette in comunicazione la via Tosco Romagnola Est (già via Pisana) e La Scala con l'abitato di Isola.
Il
momento del taglio del nastro
Foto
di Edi Gori
Diciamo
la verità, quando il 20 giugno del 1847 fu inaugurato il tratto
Pontedera-Empoli della Strada Ferrata “Leopolda” il disagio non
doveva essere stato particolarmente accusato dalla popolazione. Da
una parte i treni erano pochi e dall'altra la vita delle persone era
molto più “lenta”, al massimo ci si spostava col barroccio.
Tuttavia, a partire dagli anni '60, con la motorizzazione di massa,
con la costruzione del ponte sull'Elsa fra Isola e Marcignana nel
1968 e con l'intensificarsi del traffico ferroviario, la situazione
era diventata praticamente insostenibile.
Come
dimenticare, poi, che al passaggio a livello era legata la curiosa
figura del “casellante”, un addetto delle FS che aveva il compito
di azionare manualmente l'apertura o la chiusura delle sbarre. Non
era un lavoro facile, richiedeva prudenza e attenzione, nonché un
grande livello di sopportazione perché, non di rado, si beccava gli
insulti dagli automobilisti più impazienti. “Casellante?!?! Che ti
sei addormentato?? Ci si mòve??”. A volte il casellante usciva
dalla sua cabina e diceva “Parte ora da San Miniato!” oppure
“Arriva da Empoli, ora è al Terrafino!”. E in questo modo
l'automobilista si faceva un'idea di quanto mancasse e si metteva
l'animo in pace.
Poi
la figura del casellante sparì, superata dalla tecnologia.
L'impianto fu automatizzato, comandato dalla centrale operativa di
Empoli, cosicché gli automobilisti non sapevano più con chi
prendersela o da chi avere informazioni. Aspettare o tornare
indietro? Da quel momento le imprecazioni, talvolta colorite, non
hanno più abbandonato il passaggio a livello.
Oggigiorno,
bloccare il traffico, a volte anche per decine di minuti, lungo una
strada provinciale (SP. n. 40) di collegamento fra centri abitati, è
considerato insopportabile. E Isola era tornata quasi ad essere
un'isola per davvero, ovvero quasi isolata dal resto del territorio
comunale. O perlomeno, percepita come tale. Si era arrivati al punto
che molte persone preferivano passare attraverso percorsi
alternativi: allungare da Marcignana e Ponte a Elsa, passare per
Roffia e Ontraino, o prendere la stretta via Capocavallo. Da oggi,
vivaddio, non è più così.
Di
un sottopasso o di un sovrappasso se ne parlava già negli anni '80
del XX secolo. Poi, all'inizio del nuovo millennio arrivò il
progetto del sottoattraversamento, che fu sancito dalla convenzione
n. 79, fra Rete Ferroviaria Italiana e Provincia di Pisa, alla data
del 4 maggio 2009, che impegnava RFI a realizzare l'opera.
Dopo
una serie di vicissitudini e inattesi ritardi e blocchi al cantiere,
finalmente il 10 novembre 2014 è stato inaugurato il
sottoattraversamento.
Di
seguito alcune immagini, ormai “storiche” del passaggio a livello
e l'ordinanza della Provincia di Pisa n. 89 del 6 novembre 2014 con
la quale è stata disposta l'apertura della nuova viabilità.
Il
passaggio a livello a Isola
Foto
di Francesco Fiumalbi
Un
treno in transito al passaggio a livello a Isola
Foto
di Francesco Fiumalbi
Il
passaggio a livello a Isola in notturna
Foto
di Francesco Fiumalbi
Un
treno in transito al passaggio a livello a Isola in notturna
Foto
di Francesco Fiumalbi
Volevo ricordare che per anni fu casellante in questo passaggio a livello, e successivamente a quello del Terrafino, Eligio Toccafondi, mio suocero, deceduto ormai 22 anni fa ancora in giovane età. Eligio era una persona molto gioviale e sicuramente qualcuno si ricorderà di lui.
RispondiEliminaLuca Serini