di
Francesco Fiumalbi
Conclusi
i lavori di restauro alla torre campanaria della Cattedrale di San
Miniato, impropriamente detta “Torre di Matilde”, i cui risultati
sono stati presentati nello scorso mese di ottobre [VEDI IL VIDEO DELLA PRESENTAZIONE],
finalmente lo storico edificio è stato reso visitabile, e aperto al
pubblico in occasione dell'annuale Mostra Mercato Nazionale del
Tartufo Bianco di San Miniato [15-16-22-23-29-30 novembre e 6-7
dicembre 2014, con orario Sabato 10-13, 14-17, Domenica 14-17].
Immancabilmente, come molti
sanminiatesi, anch'io sono salito sulla torre e in questo post
desidero condividere le impressioni che ho avuto, nonostante le
condizioni meteorologiche certamente sfavorevoli. In questo primo
fine settimana è praticamente piovuto sempre, speriamo che i
prossimi siano migliori.
Il Campanile della Cattedrale di San
Miniato
Foto di Francesco Fiumalbi
Foto di Francesco Fiumalbi
Premetto che sulla torre ero già
salito nel 2005, quando, giovane praticamente geometra presso lo
studio dell'Ing. Sergio Gronchi e dell'Arch. Silvia Lensi, partecipai
ad alcuni sopralluoghi preliminari al progetto di restauro, progetto
che di lì a poco avrebbe mosso i primi passi. Dico questo perché
fino ad oggi portavo con me un certo tipo di ricordo della torre,
delle sue strutture murarie fortemente degradate, dei suoi precari
collegamenti verticali. Un ricordo che albergava nella mia mente, ma
che adesso appartiene al passato e, anzi, mi fa meglio comprendere il
duro e complesso lavoro di restauro e consolidamento che è stato
portato a termine. Insomma il ricordo di un edificio bellissimo, ma
gravemente “malato”, a cui oggi si affianca l'immagine di una
struttura affascinante e ricca di storia, completamente recuperata e
addirittura visitabile. Ammetto di essere profondamente debitore
dell'Ing. Gronchi e dell'Arch. Lensi perché, durante quel periodo di
praticantato, mi hanno trasmesso, oltre alla loro grande
professionalità, anche l'amore e l'attenzione per l'architettura
storica. Ci tengo a dirlo perché se di lì a pochi mesi presi la
decisione di iscrivermi alla Facoltà di Architettura lo devo proprio
ad esperienze come questa del Campanile.
Ma adesso veniamo alla visita.
Ma adesso veniamo alla visita.
L'accesso “turistico” alla Torre
avviene dal cosiddetto “Sdrucciolo del SS. Crocifisso”, ovvero da
quella stradella lastricata che collega Piazza del Duomo con il
Santuario del SS. Crocifisso. C'è anche un ingresso dalla
Cattedrale, ma è un collegamento di servizio.
Le prime rampe di scale sono quelle
originarie e procedono per uno stretto incavo, ricavato all'interno
dei possenti muri perimetrali della torre. Il rumore della piazza,
delle persone che in questi giorni affollano San Miniato, piano piano
si attenua fino a scomparire. I gradini avanzano ripidi e,
oltrepassato un piccolo piano intermedio, quasi di colpo, ci si
ritrova all'interno di un vasto locale che si estende per l'intera
superficie della torre. Siamo al primo livello. Sembra impossibile,
ma siamo esattamente sopra il coro della Cattedrale, dietro l'Altar
Maggiore e la Cattedra del Vescovo, a circa 13-14 metri di altezza
dalla quota del pavimento della chiesa. E' una stanza molto grande,
circa 6x8 metri, alta circa 9 (cioè circa tre piani di una normale
abitazione). C'è solo una piccola apertura verso l'esterno e
l'illuminazione è garantita da un apposito impianto. Da una parte fa
bella mostra di sé un grande arco di scarico realizzato,
probabilmente, intorno alla seconda metà del '600. Al di sotto,
quasi invisibile, c'è una piccola porticciola. Ricordo che è
proprio da questa minuscola apertura, ovviamente non aperta al
pubblico, che si accede nel sottotetto della Cattedrale e quindi è
utile per svolgere le normali operazioni di manutenzione al tetto e
ai bellissimi controsoffitti lignei.
Il
percorso di salita prosegue attraverso una scala in pietra a mensola,
originaria e ripidissima (i gradini sono alti circa 30 cm!), e
prosegue, per la parte conclusiva, con una porzione metallica in
sostituzione della precedente in legno. Sono molti i gradini che
occorrono per superare i 9 metri del primo livello, ma quasi non ci
se ne accorge perché la curiosità di salire è tanta e prende,
inevitabilmente, il sopravvento. Si arriva quindi al secondo livello,
ovvero alla cella campanaria, il cui piano di calpestio è ad una
quota di circa 22-23 metri dalla piazza (praticamente come un palazzo
di 7 piani!).
E'
davvero emozionante poter osservare così da vicino la dimensione e
la bellezza delle campane! Di queste ci eravamo già occupati nel
post LE CAMPANE DELLA CATTEDRALE DI SAN MINIATO.
Sono strumenti apparentemente semplici, ma con dimensioni
monumentali, come si conviene ad una Cattedrale, e il cui suono
richiama l'attenzione a distanza di svariati chilometri. Per dare
un'idea della grandezza, il cosiddetto “Campanone”, la campana
dalle dimensioni maggiori, sfiora il metro e mezzo di diametro e pesa
svariate tonnellate. Ciò fa comprendere il complesso lavoro
strutturale che è stato realizzato per consolidare la struttura e
garantire la funzionalità delle campane. Un robusto castello
metallico, che è il risultato di complessa fase di analisi e di
progettazione strutturale, sostiene il peso delle campane e ne
attutisce le oscillazioni. E' davvero un bell'esempio di moderna
ingegneria al servizio di una struttura storica, basti pensare che
prima di questo intervento le campane erano sostenute direttamente
dalla muratura portante della struttura.
Si sale ancora e si raggiunge il
terzo livello della torre. Come nel primo livello, anche in questo
caso si tratta di un grande ambiente chiuso, che copre l'intera
superficie della pianta, per un'altezza di circa 7 metri. Non vi sono
aperture perimetrali e l'illuminazione è garantita da un apposito
impianto. Qui è situato il meccanismo che regola il funzionamento dei
due giganteschi orologi, quello orientale e quello occidentale. La
copertura è a volta con lunette. Essendo tutto chiuso, non si ha
affatto l'impressione di stare ad una quota di 27-28 metri dalla
piazza, cioè pari all'altezza di un palazzo di 9 piani!
Infine l'ultima rampa di scale,
anch'essa metallica, che conduce al coronamento della torre, a cui si
accede tramite una bellissima terrazza panoramica. Ed è qui che si
prende coscienza del percorso verticale che è stato appena svolto.
Siamo a circa 34-35 metri da terra! Quindi come se si fosse sul tetto
di un edificio di 11-12 piani! La cosa fa veramente impressione.
La Rocca è lì, apparentemente
vicinissima, sembra quasi di poterla accarezzare allungando una mano!
Invece è distante quasi 200 metri! Per dare un'idea dell'altezza, il
terrazzo del campanile è quasi allo stesso livello del prato della
Rocca! Poco più sotto il Santuario del SS. Crocifisso.
Poi lo sguardo viene come rapito dal
panorama circostante, ad oriente e poi verso sud. E' diverso da
quello che si può ammirare stando in Rocca, perché il campanile si
trova in pieno centro urbano. Da una parte si apre la vista sulla
parte orientale di San Miniato. Dalla torre si domina tutto l'abitato
e, in epoca medievale, si poteva facilmente controllare chi
transitava dalla strada, da Piazza XX Settembre (per intenderci
dall'Ospedale) fino a Piazza Buonaparte e poi su in Santo Stefano! E'
un'immagine bellissima! Come un quadro pittoresco!
Oltre, lo sguardo spazia verso
l'infinito mare ondoso composto dalla miriade di colline che separano
la Valdelsa dalla Valdera, e poi ancora il Volterrano e il Senese.
Purtroppo, quando sono salito, stava iniziando a piovere e tutto il
panorama era avvolto da una foschia molto accentuata. Comunque, verso
sud, più o meno il panorama è lo stesso di quello che si può
godere dalla Rocca.
La sorpresa più grande, invece, è
verso occidente. In quella direzione siamo esattamente allineati con
il tetto della Cattedrale! Si può osservare la sua dimensione, la
sua articolazione volumetrica con la navata centrale e le due
laterali, si può apprezzare la connessione fra corpo della chiesa
con la sua facciata. Un'immagine insolita, bellissima, suggestiva! E
poi oltre... la Piazza del Duomo, il Palazzo Vescovile, il palazzo
dell'Hotel Miravalle. Verso sud si coglie un ampio scorcio di Piazza
del Seminario, mentre verso ovest si riconosce Piazza del Popolo, la
chiesa di San Domenico, la zona di San Martino da una parte, e verso
le colline dall'altra. Si vedono sbucare i campanili della Nunziatina
e di Santa Chiara, quasi a marcare il territorio.
Io personalmente sono rimasto come
“rapito” da una vista così bella e, al tempo stesso, inedita,
insolita e sconosciuta. Se non fosse stato per i goccioloni di
pioggia, che ormai mi stavano cominciando ad inzuppare, sarei rimasto
sulla terrazza del campanile per qualche ora.
Che dire, un'esperienza da fare e
rifare. Il desiderio e la curiosità fanno certamente venire meno la
fatica del salire. Alla fine è come fare 12 piani di scale senza
ascensore, ma, io personalmente, non me ne sono accorto. Per fare un
paragone, è molto ma molto più faticoso salire sulla Torre del
Mangia a Siena o sulla Cupola del Brunelleschi a Firenze.
Il panorama che si gode dalla torre
è unico, non è uguale a quello della Rocca. Si, le colline che
coronano la vista a sud sono le stesse, ma quello che cambia è il
rapporto con l'abitato, che nel caso della Rocca è distante, mentre
sul Campanile ci siamo praticamente dentro. E poi si può apprezzare
la bellezza e la dimensione delle campane!
Io mi sento davvero di ringraziare
la Diocesi di San Miniato, il Vescovo Fausto Tardelli, e tutti coloro
che a vario titolo si sono adoperati per il restauro del Campanile
della Cattedrale, perché non hanno solo consolidato e recuperato un
monumento importantissimo, ma lo hanno letteralmente aperto e donato
alla Città! Quindi, davvero, GRAZIE.
E, allora, che dire... il mio
consiglio è semplice: non fatevi scappare l'occasione! Durante i
fine settimana della Mostra Mercato del Tartufo, ritagliatevi un'ora
e salite sul Campanile. Non ve ne pentirete!
La Rocca e il Santuario del SS.
Crocifisso visti dal Campanile
Foto di Francesco Fiumalbi
La parte orientale di San Miniato,
lo Sciòa, visto dal Campanile
Foto di Francesco Fiumalbi
Il tetto della Cattedrale, il
Palazzo Vescovile, il Seminario,
e l'Hotel Miravalle visti dalla
terrazza del Campanile
Foto di Francesco Fiumalbi
L'abitato di San Miniato da Piazza
del Popolo verso San Martino e le Colline
visto dalla terrazza del Campanile
Foto di Francesco Fiumalbi
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