di
Francesco Fiumalbi
Uno
degli aspetti più interessanti e curiosi del '900 a San Miniato è
certamente quel processo di “medievalizzazione” che investì
l'immagine della città. In estrema sintesi, si trattò di un
movimento, dapprima culturale e pseudo-filologico, che andò
formandosi negli ambienti eruditi dei primi anni '20, ed in
particolare attorno alla figura del Canonico Francesco Maria Galli
Angelini. Furono poi le istituzioni, municipale e diocesana, che
divennero gli esecutori materiali raccogliendone l'impulso. Di cosa
stiamo parlando? Delle stonacature che interessarono i principali
monumenti cittadini, nel tentativo di riscoprire e ripristinare la
presunta immagine originaria, medievale. E, dunque, di riverberare
attraverso i caratteri architettonici, i fasti di un'epoca in cui San
Miniato era stata uno dei maggiori centri toscani, dapprima con la
presenza dell'amministrazione imperiale, poi con l'adesione alla Lega
Guelfa e l'autonomia comunale che durò per circa ottant'anni. Da un
punto di vista scientifico e storiografico oggi sarebbe un'operazione
impensabile, dato il mutare della sensibilità verso le testimonianze
del passato, ma tanto successe. Anche questo aspetto, d'altra parte,
rientra in quell'intreccio di corsi e ricorsi storici propri di una
città.
Siamo
abituati a vedere la Cattedrale, il Palazzo Vescovile (lato Piazza
Duomo), la Rocca, il complesso della SS. Annunziata (ex Carceri, oggi
Hotel San Miniato, erroneamente chiamato S. Martino), oltre ad alcuni
edifici privati, con la “caratteristica” facciata in laterizio a
vista. Ebbene, questi fabbricati erano giunti agli inizi del XX
secolo con una “pelle”, fatta di malta, più o meno consistente.
In alcuni casi si trattava di un vero e proprio intonaco, con un
certo spessore, in altri casi di una semplice e sottile sagramatura.
Oggi non possiamo stabilire con certezza se tale “strato
protettivo” (di questo si tratta!) fosse originario o meno, se
fosse antico o applicato in un periodo successivo. Le immagini
d'epoca ne mostrano, comunque, la presenza. Di questo è di altro le
associazioni Architettura e Territorio "Lanfranco Benvenuti",
Moti Carbonari "Ritrovare la Strada", insieme al gruppo
Smartarc organizzarono, il 17 gennaio 2014, una serata dibattito dal
titolo "San
Miniato: la sveva città del Valdarno Inferiore. Anni '30 del '900:
la ricerca dell'immagine medievale della Città'”.
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Anche
la torre annessa all'edificio che ospita l'Hotel Miravalle e la
vicina Porta Toppariorum (il grande arco che separa via Augusto Conti
da Piazza del Seminario), furono interessate da questo processo.
Entrambe le strutture erano giunte agli inizi del '900 rivestite da
uno strato di malta, il cui stato manutentivo doveva lasciare
piuttosto a desiderare. Qua e là riaffioravano i laterizi della
muratura, specialmente nelle porzioni più esposte agli agenti
atmosferici, come ad esempio la parte più alta della torre. E così
venne deciso di operare una vera e propria stonacatura per riportare
in vista il presunto paramento originario in laterizio. Dalle
immagini d'epoca possiamo apprezzare questa operazione.
A
sinistra, particolare da cartolina d'epoca, San Miniato –
Palazzo della Sotto Prefettura,
n. 1324 Libr. e Cart. Luigi Marconcini – Foto Fausti, 1908. A
destra, come si presenta oggi, foto di Francesco Fiumalbi.
In
alto, particolare di un'immagine scattata alla fine dell'800 da
Filippo Del Campana Guazzesi, tratta dal volume Il silenzio
del negativo. Filippo Del Campana Guazzesi fotografo in San Miniato,
a cura di Giuseppe Mercenaro, CRSM, Sagep Editrice, Genova, 1981,
immagine n. 269, p. 59. Il basso come si presenta oggi, foto di
Francesco Fiumalbi
A
tal proposito, presso l'Archivio Storico del Comune di San Miniato, è
stato rintracciato un documento molto interessante. Riguarda la
“scalcinatura”, così definita tale operazione, della torre
annessa all'ex-sottoprefettura, oggi Hotel Miravalle, dell'arco della
Porta Toppariorum
e di altre pareti annesse e connesse. Fino ad oggi l'intervento era
conosciuto, ma attraverso questo atto sappiamo che fu portato avanti
nel 1926, o comunque a partire da tale anno, attraverso una
stonacatura generale e complessiva, con successiva ripresa e
stuccatura dei giunti fra i mattoni, e più o meno anche quanto andò
a costare. Si tratta infatti di una “informativa” redatta dal
“Capo dell'Ufficio Tecnico”, attraverso la quale venne comunicato
il “preventivo di spesa” di tale operazione. Probabilmente
l'informativa era diretta al Sindaco Antonio Rigatti e alla sua
Giunta, affinché arrivasse una decisione definitiva sui lavori,
venissero individuate le risorse occorrenti, e dunque fossero
inseriti nella contabilità generale. Colpisce la frase utilizzata
per giustificare l'intervento sui caratteri formali degli edifici, al
fine di rifarli
allo stato di origine.
Questo, in qualche modo, tradisce il carattere ideologico
dell'operazione e la colloca in quel processo di “medievalizzazione”
dell'immagine della città, alla ricerca della presunta estetica
primigenia, e quindi autentica, prescindendo dalla stratificazione
plurisecolare di interventi, di usi e di riusi, che avevano
caratterizzato tali strutture fino a quel momento.
Di
seguito la trascrizione del documento, conservato presso l'Archivio
Storico del Comune di San Miniato, Archivio
Postunitario,
Comune di San Miniato, Lavori
Pubblici,
Appalti accolli e
contratti diversi,
n. 40, Varie,
F200S132UF40, H, fascicolo I, Monumenti
e piante,
anno 1926.
COMUNE
DI SAN MINIATO
UFFICIO
TECNICO
INFORMATIVA
Oggetto
– Torre annessa alla Sottoprefettura e archi delle vecchie porte.
Loro scalcinatura – Preventivo.
Si
remette alla S.V. Ill.ma il Preventivo delle opere occorrenti per la
scalcinatura, ristuccatura e ripresa parziale di muri mancanti alla
Torre annessa allo Stabile della Sottoprefettura ed ai muri degli
archi delle vecchie porte annessi agli stabili del Seminario e della
ex-Pretura per rifarlo allo stato di origine.
Per
i lavori che sopra, comprese le necessarie
opere
pontaie.................................................... £
2000,00
Per
ristuccatura generale e per ripresa
porzioni
di muri mancanti a cortina.................. “ 1000,00
------------------
£
3000,00
Per
imprevisti.................................................... 250,00
porzioni di muri mancanti a cortina.................. “ 1000,00
------------------
Totale
£ 3250,00
------------------
Con
osservanza
Il Capo
dell'Ufficio Tecnico
Salve, cosa significa "toppariorum"?
RispondiEliminaBuongiorno, toppariorum ha la stessa radice di "toppa", significa chiusura, sbarramento... che è coerente con il carattere militare della costruzione.
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