05/06
[1259] I Sanminiatesi contribuiscono a Monteaperti
MCCLIX
«Nel
mille dugento cinquantanove a Calen di Gennajo fu fatto Podestà
Messer Jacopino Rangoni di Modena. A tempo di costui nel sessanta più
di mille dugento li Fiorentini andaro ad oste ad Siena del mese di
Maggio, & portaronvi il Carroccio, & la Campana, &
guastarono molte biade, & fecero a' Sanesi gran danno infino al
poggio ad Juco, & infino a Santa Petronella. Et presero Mezzano,
& Casoli. Et sconfissero allora una Masnada Tedesca, che uscì di
Siena per assalire il campo loro, & preserne assai; & fatto
questo tornarono in Firenze sani & salvi. Et poi in quell'anno
medesimo del mese d'Agosto tornaro ancora ad oste nel Contado di
Siena, & andavano allora per fornire Mont'Alcino, con molto
grande amistà di Toscana, che in quell'oste era Firenze, &
Lucca, & Orbivieto per comune tutt'e tre queste; & aveavi
Cavalieri, & pedoni di Pistoja, & di Prato, & d'Anrezzo,
& di Volterra, & ancora di Colle, di San Gimignano, & di
Poggibonizzi, & di Maremma v'era il Conte Aldobrandino da
Pitigliano, & i San Miniatesi erano rimasi a guardare Firenze.
Sicché tutte queste genti insieme abboccandosi co' Sanesi in Val
d'Arbia in un luogo chiamato Monte Aperti […]»
A.
F. Adami, Cronica di
Paolino Pieri fiorentino delle cose d'Italia dall'anno 1080 fino
all'anno 1305, Roma,
1755, pp. 29-30.
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