a
cura di Francesco Fiumalbi
REGESTO
L'AUTORE
E L'OPERA In
questo post è proposto il regesto, in chiave "sanminiatese", della Cronica
redatta da Paolino Pieri, cittadino fiorentino. Le notizie sull'autore sono pochissime. Nato intorno alla metà del '200, iniziò a scrivere la
sua cronaca dopo il 1302.
La Cronica di Paolino Pieri abbraccia un arco temporale compreso fra il 1080 e il 1305, e come molti suoi contemporanei (fra cui Ricordano Malispini, Giovanni Villani e, successivamente anche Simone della Tosa e Marchionne di Coppo Stefani) egli riprese gran parte delle notizie riportate da altre fonti, come egli stesso ammette: «Ver'è, che i' truovo in altre Croniche...». E, forse, è per questa sua non originalità, apertamente dichiarata, che la sua Cronica non troverà quella fortuna storiografica che, invece, sarà riservata agli altri cronisti. Tuttavia, negli ultimi anni della Cronica sono diverse le notizie “originali” che il Pieri non trasse da nessuna altra opera, o almeno da nessuna fra quelle pervenuteci fino ai giorni nostri. Due di queste notizie “inedite” riguardano anche San Miniato.
La Cronica di Paolino Pieri abbraccia un arco temporale compreso fra il 1080 e il 1305, e come molti suoi contemporanei (fra cui Ricordano Malispini, Giovanni Villani e, successivamente anche Simone della Tosa e Marchionne di Coppo Stefani) egli riprese gran parte delle notizie riportate da altre fonti, come egli stesso ammette: «Ver'è, che i' truovo in altre Croniche...». E, forse, è per questa sua non originalità, apertamente dichiarata, che la sua Cronica non troverà quella fortuna storiografica che, invece, sarà riservata agli altri cronisti. Tuttavia, negli ultimi anni della Cronica sono diverse le notizie “originali” che il Pieri non trasse da nessuna altra opera, o almeno da nessuna fra quelle pervenuteci fino ai giorni nostri. Due di queste notizie “inedite” riguardano anche San Miniato.
d'Italia dall'anno 1080 fino
all'anno 1305, Roma, 1755
Frontespizio
EDIZIONI
La
prima ed unica edizione (fatto eccezione per le ristampe anastatiche)
è quella cura da Anton Filippo Adami e data alle stampe in Roma nel
1755: A.
F. Adami, Cronica di
Paolino Pieri fiorentino delle cose d'Italia dall'anno 1080 fino
all'anno 1305, Roma, 1755.
L'Adami afferma di aver rinvenuto il manoscritto tra i Codici della Libreria Magliebechiana, quindi si presume che l'originale sia ancora conservato fra gli oltre 500 manoscritti del Fondo Magliabechiano della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Come molte altre "cronache" contemporanee, anche quella di Paolino Pieri è compilata in ordine cronologico, secondo una ripartizione annuale. Di solito questo genere di testo prende il nome di "Annales" o "Annali". Non essendo possibile, al momento, fare un riscontro con il manoscritto originale, e non essendo stata mai pubblicata una edizione "critica" e "moderna" del testo, non è chiaro se tale suddivisione sia stata improntata dallo stesso autore, oppure se sia una scelta dettata da motivi editoriali. Il fatto che il testo sia presentato come "Cronica" e non come "Annales", lascia non pochi dubbi.
L'Adami afferma di aver rinvenuto il manoscritto tra i Codici della Libreria Magliebechiana, quindi si presume che l'originale sia ancora conservato fra gli oltre 500 manoscritti del Fondo Magliabechiano della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Come molte altre "cronache" contemporanee, anche quella di Paolino Pieri è compilata in ordine cronologico, secondo una ripartizione annuale. Di solito questo genere di testo prende il nome di "Annales" o "Annali". Non essendo possibile, al momento, fare un riscontro con il manoscritto originale, e non essendo stata mai pubblicata una edizione "critica" e "moderna" del testo, non è chiaro se tale suddivisione sia stata improntata dallo stesso autore, oppure se sia una scelta dettata da motivi editoriali. Il fatto che il testo sia presentato come "Cronica" e non come "Annales", lascia non pochi dubbi.
NOTIZIE
SANMINIATESI Come
molti altri cronisti a lui contemporanei o successivi, anche Paolino
Pieri riporta la notizia circa la presenza di Ruberto
Vicario Imperiale a San Miniato [01/06]
e dei vari episodi che videro la distruzione di San Miniato da parte
degli stessi Sanminiatesi [02/06],
le distruzioni e ricostruzioni che riguardarono San Genesio [03/06]
fino
alla definitiva distruzione del 1248 [04/06].
Le ultime due notizie sono assai interessanti, in quanto,
probabilmente, Paolino Pieri ne fu testimone diretto, o comunque
vicino. La prima riguarda il contributo dei Sanminiatesi alla
cosiddetta Battaglia di Montaperti
che segnò la vittoria Ghibellina. Altri cronisti assegnano il
contingente Sanminiatese al più nutrito esercito capeggiato dai
Fiorentini, che si mosse contro le truppe Ghibelline, come Giovanni Villani
e Ricordano Malispini.
Mentre Paolino Pieri è l'unico che sostiene la circostanza secondo
la quale i Sanminiatesi sarebbero rimasti, per così dire, un passo
indietro, a copertura della città di Firenze: «[…] &
i San Miniatesi erano rimasi a guardare Firenze»,
lasciando intendere un contributo diverso, probabilmente anche di
natura logistica [05/06].
Infine l'ultima notizia, anch'essa inedita, circa il contributo dei
Sanminiatesi, al pari di altri popoli toscani, alle lotte contro i
Neri [06/06],
anche se non fa menzione alcuna circa la presenza e il coinvolgimento di Messer Barone dei Mangiadori che invece compare nel testo dell'Anonimo delle Istorie
Pistolesi.
REGESTO
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