GF1843-15/20_RESOCONTO
CELEBRAZIONI INAUGURAZIONE STATUA LEOPOLDO II
Questa pagina fa parte del regesto
inerente le notizie sanminiatesi contenute nella Gazzetta di Firenze
dell'anno 1843.
Estratto
dalla
Gazzetta di Firenze
n. 107 del 7 settembre 1843, p. 3:
S.
Miniato 10 Agosto
Degne
in tutto del nobilissimo scopo che porgea loro motivo furono le feste
con le quali si celebrò in questa Città la inaugurazione della
Statua eretta a S. A. I. e R. il Gran-Duca nostro Signore Leopoldo
II.
Apparve
in esse luminosamente la instancabile operosità della Commissione a
tale scopo eletta dal Corpo dei Soscriventi, ed il provido zelo dei
Municipali Amministratori, ai quali devesi attribuire se lo andamento
dei solenni festeggiamenti superò la universale aspettativa, e
l'annunzio stesso che dai medesimi erasi pur dato con relativo e
conveniente programma. Né a questa operosità e zelo mostraronsi
inferiori i savj provvedimenti delle Autorità custodi dell'ordine
pubblico, l'affetto, la devozione; la concordia, e l'entusiasmo di
ogni classe di Cittadini.
Il
dì 6 Agosto corrente vigilia della ricordevole festività, alle ore
quattro pomeridiane, gli Alunni delle Scuole di questo R. Liceo
esordirono con un letterario esperimento; con allusive composizioni
fu da essi ricordato il lungo ordine dei benefizj e dei sociali
miglioramenti compartiti al Popolo Toscano dall'Augusta Casa
Regnante, e la necessità di una pubblica manifestazione di
gratitudine e di riconoscenza. La bene adornata Sala della riunione,
il concorso delle Magistrature, quello numerosissimo delle culte
persone, reso più brillante dall'intervento del sesso gentile,
l'eccellenza delle svariate produzioni in prosa ed in versi, tutto
contribuì a rendere encomiato il trattenimento, il quale se tornò
in sommo onore agli egregi ed abili Direttori e Maestri quelle RR.
Scuole, ebbe pure per i giovani il lusinghiero ed incoraggiante
conforto degli iterati applausi universali.
Dopo
questo letterario esperimento si fece luogo ad una Corsa in lungo di
cavalli sciolti, che per l'affluenza del Popolo accorso dalle fertili
pianure e ville circostanti, e dai Paesi limitrofi, e per la forza
equabile dei Cavalli felicemente combinata, riuscì animatissima e
dilettevole.
Finalmente
a notte inoltrata, nel vasto Piazzale di Santa Caterina fra lo
alternare di scelte Sinfonie eseguite dalla Banda Locale, e la gran
voce del Popolo plaudente, ebbe effetto l'incendio di una macchina
pirotecnica, quale non tanto per la forza ed abbondanza dei fuochi
projettizj, quanto per la novità e sempre variato disegno dei
prospettici nei quali sfolgorarono con lodata vicenda i più vivaci
colori dell'iride, sortì un dilettevole e fortunato riuscimento.
Con
l'alba del dì 7 successivo, tutti i Sacri Bronzi della Città
annunziarono al Popolo il rito festivo ed inaugurale, il quale
principiato nella Cattedrale con Messa Solenne e votiva, assisente
Monsignor Vescovo Torello Pierazzi ed il Clero, ed intervenienti
tutte le Magistrature, ebbe proseguimento nella Piazza Leopolda, la
quale, vinti gli ostacoli, che a chi vide il locale nelle primitive
suo condizioni parevano insuperabili, poté dall'arte essere talmente
mutata di proporzioni e di forma, da somigliare a capace e nobile
Anfiteatro.
Infatti
adornati tutti gli sbocchi del Piazzale con alti e bene intesi archi
di trionfo sostenuti da colonne di ordine corinto vagamente dipinte,
tutti i Fabbricati per tal modo riuniti, vennero a costituire una
vasta aerea di forma pressoché ellittica nel cui mezzo s'innalzava
ricco padiglione composto di tessuti, che innestantisi alla
sovrastante Corona Reale scendevano quindi fino al suolo nascondendo
così alla moltitudine il Monumento inaugurale. I colori del
padiglione che erano il bianco e il rosso partiti vagamente in bende
alternate, molcevano l'occhio dello Spettatore, quale volgevasi
subito con inconcepibile diletto sopra selve di fiori che in bene
ordinati vasi circuivano il Monumento, e che si riproducevano fra il
verde delle foglie native, nelle circostanti arcate e pareti in
festoni ed in spire simmetriche, fra i dorati specchi, ed i serici
addobbi, e gli svariati arazzi di che erano adornate le Fabbriche ed
i balconi e la stessa facciata del Tribunale di prima istanza.
Riunite
quivi, dopo la Messa Solenne, e la Deputazione della Società
erettrice, e le ragguardevoli e distinte persone convenute da grandi
distanze alla festa inaugurale, e distribuite sopra due vagli palchi
scoperti, innalzati appositamente e ricorrenti lungo l'antico Palazzo
Buonaparte oggi Tribunale, di fronte al padiglione; questo di subito
si aprì quasi per incanto, e trasformandosi in ampio Trono
Imperiale, scoprì fra gli infiniti e iterati applausi della
moltitudine, e fra i cantici di un'Inno popolare appositamente
composto e ridotto in Musica, il Simulacro dell'Augusto e Venerato
Principe Regnante.
Monsignor
Cav. Pietro Bagnoli declamò una mirabile ed eloquente perorazione
inaugurale, resa omai pubblica con le stampe, e quindi fra i musicali
ed alternati concerti della Banda Locale, e della egregia e
meritatamente applaudita Banda di Castel Franco di Sotto, che si
prestò graziosamente pel maggior decoro della solennità, e fra la
festiva e prolungata esultanza del Popolo la intima classe dal quale,
ebbe dal Municipio, larga distribuzione di pane, fu proceduto alla
estrazione a sorte del nome di tre povere zittelle della Comune, alle
quali vennero conferite le promesse Doti.
Cessati
questi riti, e queste elargizioni di pubblica beneficenza, fu
ammirato universalmente ed ecomiato l'elegante e ben composto
monumento ed il Simulacro, quale condotto in marmo dal celebre
Professore signor Luigi Pampaloni, non tanto per la estrema
rassomiglianza con l'Augusto Sembiante del Principe, quanto per la
espressione e decorosa movenza della persona, quanto per il ricco e
nobile spartito delle pieghe e dei panneggiamenti, fù dal voto
pubblico giudicata opera perfettissima e stupenda.
Né
vuolsi qui tacere l'elegantissimo pluteo che abbraccia e circonda il
monumento tutto: fuso nelle Regie Officine di Follonica, si ammirò
in esso riprodotto con somma finezza, il disegno squisitamente
castigato, nel quale appariscono quegli eterni dogmi di proporzione,
quell'arcano artistico ritmo, e quell'armonia e gentilezza
d'invenzione, che il sig. Professore Giuseppe Vannini è solito, ad
esempio di tutti i degni cultori delle arti belle, religiosamente
osservare, e manifestare in ogni suo lavoro.
Alle
ore 4 pomeridiane, nell'aula massima del Palazzo municipale, si adunò
l'Accademia dei signori Euteleti, la quale trattenne il sempre più
numeroso, dotto, e brillante concorso del dì antecedente con nuove
produzioni in prosa ed in versi, allusive sempre alle cause della
celebrata Solennità: esse furono ascoltate con interesse sempre
progressivo e crescente, ed ebbero l'alto premio dell'ammirazione ed
applauso universale, mille volte iterato per parte del nobile e
sceltissimo Congresso.
Eseguita
sul declinare del giorno altra Corsa con Cavalli a Fantino, l'onda
crescente del Popolo si versò nuovamente sulla Piazza Leopolda che
illuminata a giorno con vago e ricco disegno, tutta risuonò fino a
notte avanzatissima di armoniose Sinfonie, e de' vivi segni della
universale esultanza.
Finalmente
queste Feste, che da uomini in siffatto genere di cose conoscitori
espertissimi, furono dichiarate sotto ogni aspetto liete e perfette,
e tale che più grandiose e liete vanamente desidererebbesi, ebbero
termine gratissimo con un brillante e lieto circolo, nel locale di
queste Civiche stanze, quali a diligenza dell'ottimo Presidente, e
del Consiglio direttivo degli Accademici Volontari erano state
illuminate con signorile, e splendida profusione: quivi fu collettata
una Tombola il di cui incasso, meno un tenue premio stanziato pel
vincitore, venne nei giorni appresso erogato in sollievo delle
famiglie miserabili della Città e dei suburbj.
In
tal guisa fù sciolto il voto di questa Popolazione; voto col quale
essa intese rendersi interprete fra il Trono ed i Sudditi Toscani, di
quelle ardenti dimostrazioni di reverenza e di affetto, che sono una
delle ricompense più soavi del ben governare”.
Nessun commento:
Posta un commento