di
Francesco Fiumalbi
Sommario
del post:
INTRODUZIONE
IL
COMITATO “PRO CADUTI” DI LA SCALA E IL SUO PRESIDENTE
L'EPIGRAFE
E LA SITUAZIONE DE LA SCALA
LO
SCOPRIMENTO DELL'EPIGRAFE
IL
TESTO DELLA LAPIDE E L'ELENCO DEI CADUTI
IL
RESOCONTO DELLA CERIMONIA SUI GIORNALI DEL TEMPO
INTRODUZIONE
In
questo post sono proposte le informazioni relative all'epigrafe
commemorativa collocata nel 1921 all'interno della chiesa di San
Pietro alle Fonti di La Scala, in cui sono riportati i nomi e le
fotografie degli abitanti di quella parrocchia che morirono durante
la Prima Guerra Mondiale.
In
tutto il Comune di San Miniato, a partire dal 1919, furono eretti
monumenti, creati parchi e viali della Rimembranza e installate
numerose epigrafi commemorative dedicate alla memoria di quei soldati
che morirono durante la “Grande Guerra” e che nell'intero
territorio furono quasi 500. [VAI
AL POST: I CADUTI SANMINIATESI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE ↗]
La chiesa di San Pietro alle Fonti a La Scala
Foto di Francesco Fiumalbi
IL
COMITATO “PRO CADUTI” DI LA SCALA E IL SUO PRESIDENTE
Come
avvenuto un po' in tutti i centri del territorio sanminiatese, anche
a La Scala la commemorazione dei Caduti non fu un'iniziativa del
Municipio, bensì di un apposito “comitato” locale. Tale
sodalizio si costituì nel 1921 e fu presieduto da Francesco Lami
[San Miniato, 1894 – Padova, 4 dicembre 1963]. Merita attenzione
questa figura, Francesco Lami, il quale, ancorché molto giovane (nel
1921 aveva appena 27 anni), era già una personalità di spicco
all'interno della comunità scalese, basti pensare che fu assunto
dalla dalla Cassa di Risparmio di San Miniato, divenendone Direttore
dal 1926 al 1933, e in seguito ricoprì posizioni apicali presso
altri istituti di credito di livello nazionale [in proposito La
scomparsa del Comm. Francesco Lami,
in «Bollettino
dell'Accademia degli Euteleti della Città di San Miniato», n. 36,
1964, pp. 165-166].
Il comitato raccolse adesioni in
tutta la popolazione scalese. Fra le varie opzioni, fu individuata
nell'epigrafe la soluzione più opportuna, nonché di più rapida ed
economica realizzazione, per commemorare quei ragazzi che, partiti da
La Scala per combattere al fronte, non fecero ritorno dai propri
cari.
L'EPIGRAFE
E LA SITUAZIONE DE LA SCALA
L'iniziativa
di realizzare un'epigrafe commemorativa, trovò sostegno in Don Paolo
Bartolini [Palaia, 1865 – San Miniato, 5 settembre 1949] che mise a
disposizione le pareti della chiesa di San Pietro alle Fonti, di cui
fu parroco dal 4 ottobre 1891 fino all'anno alla morte. D'altra parte
nelle
comunità più piccole, spesso la chiesa rappresentava non solo il
punto di riferimento religioso, ma anche quello sociale, il luogo in
cui l'intera comunità – costituita da decine di famiglie, talvolta
sparse in un territorio relativamente ampio – si raccoglieva e in
cui si sentiva rappresentata. Per dare un'idea dell'articolazione del
centro abitato di La Scala, il “piazzale”, l'attuale Piazza
Trieste, fu realizzato proprio in quel periodo, nel biennio 1920-21
(assieme a quello del Pinocchio, attuale Piazza della Pace)
nell'ambito dei lavori pubblici promossi dal Municipio sanminiatese
per dare lavoro alla popolazione, provata dalla difficile congiuntura
economica dell'immediato dopoguerra.
Lo stesso comitato “pro caduti”
nel 1923, grazie anche alle migliorate condizioni economiche della
popolazione e quindi in virtù di una disponibilità finanziaria
maggiore, inizierà a pensare alla realizzazione di un vero e proprio
“Parco della Rimembranza”.
LO
SCOPRIMENTO DELL'EPIGRAFE
La
cerimonia di scoprimento della lapide avvenne nella mattina di
venerdì 8 agosto 1921, alla presenza delle principali autorità
sanminiatesi fra cui il Commissario Prefettizio Attilio Masiani, il
Commendatore Egisto Elmi (Sindaco di San Miniato dal 1916 al 1920),
il Dott. Soldani in rappresentanza della Sotto Prefettura, il Tenente
Generale Giuseppe Moriani per i RR. Carabinieri, l'avv. Borrelli
Giudice Istruttore del Tribunale di San Miniato, l'ing. Mario
Salvadori capo dell'ufficio tecnico comunale e Ispettore ai
Monumenti, il Prof. Guido Brogi Presidente della Scuola complementare
pareggiata, il Tenente Giuseppe Maioli (figlio del Generale
Paolo Maioli,
sanminiatese morto durante la guerra e decorato con la Medaglia d'Oro
al Valor Militare) e il Conte Federigo Ubaldini della Ciarda
Presidente della Ven. Arciconfraternita di Misericordia di San
Miniato (di cui era “succursale” la Misericordia di La Scala)
nonché in qualità rappresentante della Croce Rossa e della sezione
sanminiatese dell'Opera Nazionale degli Orfani di Guerra.
La popolazione tutta di La Scala
partecipò alla cerimonia. Il resoconto giornalistico del tempo
(proposto più avanti) segnala l'adesione delle Scuole Elementari e
la presenza del labaro della Filarmonica paesana che aveva già
assunto il nome di “Angiolo del Bravo”, in memoria del celebre
clarinettista sanminiatese, morto appena due anni prima, nel dicembre
del 1919.
In
occasione dello scoprimento fu celebrata una solenne messa in
Requiem, che vide la partecipazione della “Schola
Cantorum” Diocesana. Nel pomeriggio chiuse la cerimonia
l'esposizione del SS. Sacramento e il canto Miserere.
IL
TESTO DELLA LAPIDE E L'ELENCO DEI CADUTI
Di
seguito è proposta la trascrizione del testo dell'epigrafe,
contenente i nomi dei 14 Caduti scalesi. Rispetto all'elenco
ufficiale dei Caduti sanminiatesi, compilato nel 1928 in occasione
dell'inaugurazione del faro votivo, nella lapide non compare il nome
di Lami
Quintilio, che è assente anche dall'Albo
d'Oro
dei Caduti Militari della Guerra 1915-18,
Vol. XXIII, Toscana I, Ministero della Guerra, 1926. E' invece
presente il nome di Scali
Gino che nell'elenco del 1928 è inserito fra gli abitanti della
vicina comunità di San Lorenzo a Nocicchio.
Nella lapide, sul lato sinistro di
ciascun nominativo, è collocata una fotografia che ritrae il
soldato: alcuni sono in abiti civili, altri con la divisa militare.
Cliccando sui singoli nomi è possibile conoscere alcune notizie
biografiche su ciascuno di essi.
PERCHE'
FOSSERO DAI POSTERI RICORDATI IN BENEDIZIONE
I
FIGLI DI QUESTA PARROCCHIA CHE NELL'IMMANE GUER-
RA
EUROPERA IMMOLARONO PER UNA PATRIA PIU' BELLA E
PIU'
FORTE LA GIOVANE VITA SU I CAMPI DI BATTAGLIA
NEGLI
OSPEDALI ED IN TERRA STRANIERA SI VOLLERO
PER
CURA ED AMOROSO PENSIERO DE CONGIUNTI QUI
ETERNARE
I LORO NOMI GLORIOSI E PER CONCORDE IMPUL-
SO
DI POPOLO SUFFRAGARE CON MEMORABILI FUNERALI
LE
LORO ANIME EROICHE.
S.
TENENTE MICHELI
GIOVANNI DI LEOPOLDO E ROSA
CLASSE
1897 + 15 LUGLIO 1918
CAP.
MAG. BROGI
PELLEGRINO DI EGIDIO E ROSA
CL.
1892 + 12 AGOSTO 1916
CAP.
MAG. SCALI
GINO DI CESARE E ISOLA
CL.
1897 + 6 OTTOBRE 1917
CAP.
MAG. BROGI
EMILIO DI ANGIOLO E PALMIRA
CL.
1890 + 29 OTTOBRE 1918
CAPORALE
CECCATELLI
VIRGILIO DI FILIPPO E PAOLINA
CL.
1897 + 15 NOVEMBRE 1918
CECCATELLI
CESARE DI FILIPPO E PAOLINA
CL.
1895 + 7 LUGLIO 1916
SANTINI
SANTI DI PELLEGRINO E ADELE
CL.
1896 + 14 AGOSTO 1916
FONTANELLI
GIUSEPPE DI ANTONIO E CARLOTTA
CL.
1889 + 16 NOVEMBRE 1916
MORI
GIOVANNI DI FRANCESCO E GIUSTINA
CL.
1892 + 24 MAGGIO 1917
BIANUCCI
ANGIOLO DI PIETRO E ASSUNTA
CL.
1879 + 17 AGOSTO 1917
BAGNOLI
ANGIOLO DI CARLO E GIUDITTA
CL.
1894 + 1 NOVEMBRE 1918
LATINI
ANGIOLO DI LUIGI E ROSA
CL.
1889 + 26 AGOSTO 1915
BROGI
ARTURO DI ANGIOLO E PALMIRA
CL.
1884 + 10 OTTOBRE 1918
GAZZARRINI
NELLO DI LORENZO E ADELE
CL.
1899 + 5 GENNAIO 1920
S.
PIETRO ALLE FONTI 8 AGOSTO 1921
IL
RESOCONTO DELLA CERIMONIA SUI GIORNALI DEL TEMPO
Gran
parte delle informazioni proposte in questo post sono desunte dal
resoconto giornalistico pubblicato su «La
Vedetta», settimanale
d'ispirazione cattolico-popolare, stampato a San Miniato dal 1919 al
1923. Di seguito la trascrizione.
Estratto
da «La
Vedetta», Anno III, n. 32, del 14 agosto 1921, p. 3:
Funebri
Onoranze ai Caduti in Guerra
SCALA,
8 Agosto
Solenni
sono riuscite le onoranze che il Popolo di S. Pietro alle Fonti, per
iniziativa del suo Priore e di un apposito Comitato, ha rese alla
memoria dei suoi soldati morti in guerra. Per tale occasione era
stata addobbata la Chiesa con funebri gramaglie listate in argento;
era stato inalzato un bel catafalco adorno di molti ceri, di bandiere
nazionali e di emblemi militari nonché dei ritratti dei caduti;
sulla porta della Chiesa era stata posta una belle epigrafe dettata
dal Priore Bartolini.
Alle
ore 9,30 ebbe luogo il solenne ricevimento delle Autorità e delle
associazioni. Notammo tra gli intervenuti il Comm. Giuseppe Moriani
Tenente Generale, il Dott. Soldani in rappresentanza del Sotto
Prefetto di S. Miniato, l'Avv. Borrelli, Giudice Istruttore, per il
Tribunale, l'egregio Cav. Masiani R. Commissario di S. Miniato, il
Comm. Elmi, il Comm. Conte Ubaldini per la Croce Rossa e per l'Opera
Nazionale degli Orfani di Guerra, il Prof. Brogi, il Rag. Lami
Presidente del Comitato per le onoranze, il M. Salvadori, il Tenente
Maioli e moltissimi altri personaggi. Erano intervenute con bandiera
l'Associazione dei combattenti, la Filarmonica Del Bravo, il Circolo
A. Conti, la Cooperativa, la Confraternita di Misericordia, le Scuole
Elementari ed erano rappresentate tutte le altre istituzioni paesane
ed il Fascio di Combattimento di S. Miniato.
Fu
scoperta la lapide commemorativa ove furono incisi i nomi dei caduti
e quindi incominciò la solenne Messa di Requiem in musica del M.
Perosi, eseguita inappuntabilmente dalla “Schola Cantorum”
Diocesana. Prima delle Esequie al tumulo il Can. Francesco Giuntini,
Proposto della Cattedrale, con forbita parola rievocò la figura del
combattente che muore lontano per la patria e confortati i doloranti
parenti con la parola della religione terminò inneggiando
all'Italia. Ebbe quindi luogo il canto del “Libera me” in musica
e dal Can. Galli, che aveva ufficiato, fu impartita l'assoluzione al
tumulo in mezzo alla commozione dei presenti.
Nella
sera alle 17 e mezza la solenne esposizione del SS. Sacramento ed il
canto del Miserere in musica, chiuse la funebre cerimonia, e nel
cuore dei presenti rimase più fermo il convincimento che solamente
la nostra fede e la nostra religione possono degnamente onorare gli
eroi che versarono il sangue per la patria, e confortare veracemente
i superstiti.
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