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– RODOCANACCHI GIORGIO
Giorgio
Rodocanacchi di Paolino e Nicolay Gamba Beatrice [San Miniato, 2 ottobre 1897 –
Mar Mediterraneo, 13 dicembre 1941]. La sua famiglia, originaria di Livorno,
aveva una villa padronale a La Catena (con annessa cappella gentilizia a forma
di tempietto, tuttora esistente). Durante la Seconda Guerra Mondiale divenne
Comandante di Vascello, assegnato all'incrociatore “Alberico da Barbiano”, che venne affondato dalla Royal
Navy britannica mentre trasportava carburante per aerei da Palermo a Tripoli.
In tale circostanza rimase disperso.
Il
30 dicembre 1942 fu insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare con la
seguente motivazione:
«Nacque a San Miniato (Pisa) il 2
ottobre 1897. Allievo all'Accademia Navale di Livorno dal settembre 1912, nel
1916 conseguì la nomina a Guardamarina e partecipò al primo conflitto mondiale
imbarcato prima sulla corazzata Andrea Doria e quindi sulla corazzata Giulio
Cesare.
Promosso Capitano di Corvetta nel 1928 e Capitano di Fregata nel 1934, ebbe sempre incarichi di imbarco e comando di unità. Dal 1936 al 1937 diresse il Comando Marina di Tobruk, poi quello della base navale di La Maddalena ed infine assunse la carica di Sottocapo di Stato Maggiore presso il Dipartimento Militare Marittimo di Taranto.
Promosso Capitano di Corvetta nel 1928 e Capitano di Fregata nel 1934, ebbe sempre incarichi di imbarco e comando di unità. Dal 1936 al 1937 diresse il Comando Marina di Tobruk, poi quello della base navale di La Maddalena ed infine assunse la carica di Sottocapo di Stato Maggiore presso il Dipartimento Militare Marittimo di Taranto.
Promosso Capitano di Vascello nel maggio 1940, nel maggio
1941 ebbe il comando dell'incrociatore Alberico da Barbiano con il quale, la
notte del 13 dicembre 1941, navigava verso Tripoli con un carico di benzina,
munizioni e viveri per le truppe combattenti in Libia; dopo aver sostenuto una
breve azione contro i cacciatorpediniere inglesi Legion, Maori, Sikh e contro
l'olandese Isaac Sweers, l'Alberico da Barbiano, colpito da tre siluri, si
incendiò ed affondò capovolgendosi.
Incurante della propria salvezza, Giorgio Rodocanacchi organizzò il salvataggio dell'equipaggio e cedette poi il proprio salvagente ad un marinaio che ne era sprovvisto scomparendo nei gorghi con l'unità al suo comando.»
Incurante della propria salvezza, Giorgio Rodocanacchi organizzò il salvataggio dell'equipaggio e cedette poi il proprio salvagente ad un marinaio che ne era sprovvisto scomparendo nei gorghi con l'unità al suo comando.»
Il
26 gennaio 1946 fu insignito della “Croce di Guerra” al Valor Militare, alla
memoria.
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