di
Francesco Fiumalbi
Lo
stemma di un’istituzione – quello che possiamo chiamare anche “marchio” o, per sineddoche, “logo” – è un segno grafico
attraverso il quale vengono manifestati e veicolati valori, ideali,
sia morali che programmatici. Talvolta può contenere anche richiami
a circostanze ed episodi storici che sono risultati determinanti e
particolarmente significativi. La complessità, che spesso si cela
dietro a molti stemmi, li rende talvolta di non facile ed immediata
comprensione. In questo post parleremo di quell'immagine che
costituisce il “simbolo” di una delle più antiche istituzioni sanminiatesi ancora attiva, ovvero l’Arciconfraternita di
Misericordia.
La
Misericordia di San Miniato ha uno stemma particolare, decisamente
“insolito”. Infatti il tipico simbolo delle confraternite è la
croce latina di colore rosso a cui sono affiancate le lettere F e M,
con caratteri pseudo gotici, a significare “Fraternita di
Misericordia”. A titolo di esempio si veda quello della
Confraternita di San Miniato Basso.
Stemma
della Confraternita di Misericordia di San Miniato Basso
San
Miniato Basso, parete su via Torta
Foto
di Francesco Fiumalbi
Nello
statuto approvato da Mons. Torello Pierazzi nel 1834 viene fatto
cenno allo stemma, senza tuttavia specificare i tratti
caratteristici. In ogni caso, il
simbolo antico dovrebbe essere pressoché simile a quello odierno. Nello Statuto
attuale si legge:
«Art.2
STEMMA DELL´ARCICONFRATERNITA. Lo stemma dell´Arciconfraternita è
formato dalle lettere M e S intrecciate, in stile gotico, poste al di
sopra del cuore trafitto da sette spade, sormontate dalla corona
della Vergine e con la scritta San Miniato.»
[Tratto
dallo Statuto
dell’Arciconfraternita di Misericordia di San Miniato,
testo approvato dalla seduta di Magistrato del 13 marzo 2006]
Come
mai questa differenza così evidente? Perché uno stemma così
distante dalle altre confraternite? La risposta sta tutta nella
storia plurisecolare della Misericordia di San Miniato, ed in
particolare nelle modalità e nelle istituzioni da cui prese avvio.
Stemma
“storico” dell’Arciconfraternita di Misericordia
San
Miniato, via Augusto Conti
Foto
di Francesco Fiumalbi
Stemma
“moderno” dell’Arciconfraternita di Misericordia
realizzato da Annarita Tapinassi
San
Miniato, via Augusto Conti
Foto
di Francesco Fiumalbi
Nel
testo di U. Patella, Le
Confraternite di Misericordia in Toscana. Cenni storici circa la loro
origine ed il loro sviluppo,
Società Anonima Arti Grafiche S. Bernardino, Siena, 1926, pp.
257-261 [pubblicato nel post
BREVE
STORIA SUI PRIMI DUE SECOLI DELLA MISERICORDIA DI SAN MINIATO]
vengono specificati i termini e le modalità con cui avvenne la
fondazione della confraternita: «Il
Pio Sodalizio è sorto dalla fusione della «Compagnia
dei Sette Dolori» con quella di «S. Filippo Benizi» detta della
Misericordia».
La «Compagnia
dei Sette Dolori» era stata istituita [...]
nel 1683 nella Cattedrale, all'altare della Cappella dell'Addolorata
[...].
Monsignor Michele Carlo Visdomini Cortigiani – Vescovo di S.
Miniato – approvava l'anno successivo i Capitoli o Costituzioni di
detta Compagnia, [...]
curando in più l'aggregazione della medesima all'Ordine dei Servi di
Maria il che avvenne con Breve del Generale di quell'Ordine, P.
Giulio Arrighetti, datato dal Convento della SS. Annunziata in
Firenze il 24 Luglio 1688».
La parte centrale dello stemma della Misericordia, costituita dalle lettere M e S intrecciate, è infatti del tutto simile al simbolo dell’Ordo Servorum Beatae Virginis Mariae, meglio conosciuto come l’Ordine dei Servi di Maria. L'OSM nacque dalla prima "Compagnia dell'Addolorata" della storia, costituita nel 1233 da sette fiorentini che si ritirarono nell'eremo del Montesenario. La confraternita prese poi il nome di "Servi di Maria" e acquisì in Firenze l'oratorio dove poi fu edificata la Basilica della SS. Annunziata, che ne divenne la sede centrale. A questa istituzione religiosa appartenne anche Mons. Francesco Poggi, Vescovo di San Miniato dal 1703 al 1718. VAI AL POST IL VESCOVO FRANCESCO POGGI ↗. Tra l’altro, fu proprioMons. Francesco Poggi (che fu Generale dell'OSM dal 1691 al 1703, quando divenne Vescovo di San Miniato) che sancì, nel 1716, la nascita della Compagnia di San Filippo Benizi (vissuto nel XIII secolo, appartenuto all'OSM e santificato nel 1671) detta anche “della Misericordia”.
L'aggregazione di una confraternita o compagnia ad un ordine religioso avveniva per una affinità carismatica, che si traduceva con l'ingresso nella comunione e nei privilegi o vantaggi spirituali dell'istituto aggregante. E infatti la compagnia sanminiatese si ispirava proprio all'esperienza dell'OSM.
La comunione spirituale spesso si manifestava anche in una comunione “estetica”: le confraternite talvolta prendevano a prestito i “simboli” o i “colori” caratteristici dell'ordine religioso. La Compagnia dei Sette Dolori, una volta sancita l'aggregazione, probabilmente poté assumere lo stemma dell'OSM e metterlo assieme a quello tradizionalmente legato all'Addolorata. Quest'ultimo è un titolo attribuito a Maria per ricordare e celebrare i “sette dolori” patiti dalla donna durante la sua vita al fianco del figlio Gesù. Da un punto di vista iconografico, la Madonna Addolorata è contraddistinta dalla presenza, sul petto della Vergine, di un cuore trafitto da sette pugnali o spade. Fu così che il "cuore trafitto" venne assunto quale simbolo principale dalle varie Compagnie dedicate all'Addolorata o ai Sette Dolori.
Firenze, Basilica della SS. Annunziata
Foto di Francesco Fiumalbi
Stemma dell’Ordine dei Servi di Maria
nei medaglioni della Loggia dei Servi di Maria
Firenze, Piazza SS. Annunziata
Foto di Francesco Fiumalbi
L'aggregazione di una confraternita o compagnia ad un ordine religioso avveniva per una affinità carismatica, che si traduceva con l'ingresso nella comunione e nei privilegi o vantaggi spirituali dell'istituto aggregante. E infatti la compagnia sanminiatese si ispirava proprio all'esperienza dell'OSM.
La comunione spirituale spesso si manifestava anche in una comunione “estetica”: le confraternite talvolta prendevano a prestito i “simboli” o i “colori” caratteristici dell'ordine religioso. La Compagnia dei Sette Dolori, una volta sancita l'aggregazione, probabilmente poté assumere lo stemma dell'OSM e metterlo assieme a quello tradizionalmente legato all'Addolorata. Quest'ultimo è un titolo attribuito a Maria per ricordare e celebrare i “sette dolori” patiti dalla donna durante la sua vita al fianco del figlio Gesù. Da un punto di vista iconografico, la Madonna Addolorata è contraddistinta dalla presenza, sul petto della Vergine, di un cuore trafitto da sette pugnali o spade. Fu così che il "cuore trafitto" venne assunto quale simbolo principale dalle varie Compagnie dedicate all'Addolorata o ai Sette Dolori.
Tra l'altro i fondatori dell'OSM, inizialmente pregavano la Madonna sotto l'invocazione di "Maria Regina Coeli" e, per questo motivo, spesso troviamo presente una sfarzosa corona regale. Proprio come nello stemma della Misericordia.
In
conclusione, lo stemma dell'Arciconfraternita di Misericordia di San
Miniato deriva direttamente da quello dell'antica Compagnia dei Sette
Dolori, a sua volta “arricchito” con l'aggregazione all'Ordine
dei Servi di Maria. E si deve forse al Vescovo Francesco Poggi, che sancì l'unione fra le due compagnie, il fatto che la nuova Compagnia di SS. Maria Addolorata e di S. Filippo Benizi, "detta della Misericordia", assumesse il simbolo di
quella dei Sette Dolori o dell'Addolorata. D'altra parte abbiamo visto che anche San
Filippo Benizi era appartenuto all'OSM e quindi la sigla
costituita dalle lettere M e S intrecciate, tipiche di
quell'ordine religioso, oltre agli altri simboli mariani (i Sette Dolori e la Corona) potevano ben rappresentare anche la nuova
compagnia.
Stemma dell’Arciconfraternita di Misericordia
nella targa che indica il Sacrario presso S. Maria al Fortino
Foto di Francesco Fiumalbi
Credo che ci siano nel testo delle imperfezioni storiche circa la costituzione della Misericordia che sul logo. Il Vescovo Poggi agli atti di archivio della Misericordia non fondò la Compagnia di San Filippo Benizzi detta della Misericordia, ma fondò la Misericordia dandole come patrono San Filippo Benizi. Se poi la Misericordia assorbì la Compagnia della Madonna dei Sette Dolori fondata in cattedrale molti anni prima lo si deve ad un gioco di annessioni che il Vescovo Poggi escogitò per far beneficiare alla " Societas Misericordiae" i privilegi papali concessi ad altre Associazioni esistenti in San Miniato, come quella di San Pietro Martire e San Giovanni Decollato. Circa il logo o stemma il vescovo Poggi non si pose il problema di trovarne uno, ci pensò invece il Vescovo Pierazzi molti anni dopo descrivendo lui stesso come doveva essere detto stemma. Una M ed una S intrecciate con un cuore trafitto da 7 spade e con la scritta San Miniato. Il diadema e l'apposizione di Regia le vennero dsal fatto che Vittorio Emanuele II, poi Umberto I e anche Vittorio Emanuele III hanno dato il loro patronato alla Istituzione sanminiatese.
RispondiEliminaLa Compagnia di S. Filippo Benizi era proprio "DETTA DELLA MISERICORDIA". Fu la nuova compagnia, nata dall'unione delle due ad essere propriamente "DELLA MISERICORDIA". Negli Statuti della Venerabile Arci-Confraternita della Misericordia di San Miniato, emanati per cura di Mons. Torello Pierazzi, e pubblicati in Samminiato da Antonio Canesi, a pagina XVI si legge:
RispondiElimina“Colla ordinaria nostra Potestà, e coi diritti a noi competenti, in vigore del nostro Uffizio, siamo venuti nella determinazione di disporre, e disponiamo effettivamente quanto segue. Cioè,
1. Alla antica Compagnia sotto il titolo di MARIA SS. ADDOLORATA, e di S. Filippo Benizj detta della Misericordia eretta nella Cattedrale di Samminiato, viene sostituita la Compagnia propriamente detta DELLA MISERICORDIA, che riterrà ugualmente per suoi Titolari, e Patroni MARIA SS. ADDOLORATA, e S. Filippo Benizj.
2. […]”
Riguardo alla "corona" è un attributo mariano. Se volevano inserire un omaggio ai regnanti, avrebbero inserito non solo una corona ma anche lo stemma di casa Savoia.
RispondiEliminaTi dirò di più, l'affiliazione della Misericordia di San Miniato alla "sorella maggiore" di Firenze è proprio del 1834!
RispondiEliminaQuindi fino a quel momento la Compagnia era proprio "detta della Misericordia", perché magari aveva attività e finalità assimilabili a quelle di una Misericordia... ma non era formalmente una Misericordia.
E' tutto pubblicato! C'è l'elenco delle affiliazioni alla Ven. Arciconfr. di Misericordia di Firenze.