mercoledì 24 dicembre 2014

G. PIOMBANTI – GUIDA DI SAN MINIATO – MONASTERO DI S. CHIARA, ORA REGIO CONSERVATORIO



Estratto da G. Piombanti, Guida della Città di San Miniato al Tedesco. Con notizie storiche antiche e moderne, Tipografia M. Ristori, San Miniato, 1894, pp. 73-75.

[073] MONASTERO DI S. CHIARA, ORA REGIO CONSERVATORIO

Michele Portigiani, con testamento del 1339, disponeva che, coi suoi beni, si erigesse un monastero ed una chiesa in onore di S. Chiara, con tal rendita, che al mantenimento di trenta monache seguaci della sua regola fosse sufficiente. Nel luogo dove sorge presentemente questo monastero, dicono che, fin dal mille, ve ne fosse uno dei monaci cistercensi, i quali anche si occupavano della coltivazione delle terre. Esso è grande, ben costruito, solidissimo ed ha vasti sotterranei a volta reale. Sembra concorresse alla sua edificazione anche la famiglia Buonaparte. Fu per lunghi anni uno dei più notevoli monasteri di S. Miniato, dove la regolare osservanza e la santità della vita bellamente fiorirono. Pietro Leopoldo lo ridusse, come dicemmo, a educandato per le signorine, coll'obbligo alle religiose di fare scuola alle bambine del popolo. La [074] soppressione napoleonica non lo colpì, perché dedito all'educazione. L'ultima, non avendo trovato le suore di tutta quella istruzione fornite, che i nuovi programmi esigevano, cagionò, senza lor colpa, la nomina di una direttrice e di maestre secolari. Sonoci presentemente le Scuole elementari, le preparatorie e le normali; havvi regolarità, ordine, disciplina. Ed è da sperare che, venute meno le incertezze dal cambiamento del personale insegnante prodotte, a pro delle giovanette e a vantaggio e decoro della città, questo bell'istituto rifiorisca. – La sua chiesetta, in comunicazione colla cappella interna del monastero, ha tre altari. Sul maggiore, che è di pietra, vedesi un bel quadro di Jacopo Chimenti, dei migliori coloritori della scuola fiorentina, rappresentante la Concezione con intorno Adamo, Eva, Mosè, David, S. Paolo, S. Giovan Battista. Sopra quello, a destra di chi entra, è dipinto nostro Signore dalla croce sconfitto e dagli angioli sostenuto, e di conservano le reliquie del martire S. Cratone, tolte, a Roma, dal cimitero della Priscilla. Il terzo ha una tela colla Vergine, S. Bonaventura, S. Pietro d'Alcantara, e l'arme della famiglia Roffia, che lo fece edificare. Dietro l'altar maggiore v'ha una nuda cappella, che serve di sagrestia, la quale ha pur l'ingresso sulla via pubblica. Nel 1352 mons. Lamberto Buonincontri la eresse. Ammirasi sul suo altare un bel quadro di Lodovico Cardi [075] da Cigoli, un po' guasto e mal tenuto, esprimente la Maddalena che, dopo la risurrezione, incontra con istupore il Redentore amato. – Ogni anno, ai dodici agosto, per antica istruzione, i canonici ed i cappellani son usi di venire in questa chiesa a celebrarvi la festa di Santa Chiara, e prima pur ci venivano il magistrato e il vicario del granduca.

Il monastero di Santa Chiara
Foto di Francesco Fiumalbi

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