venerdì 26 dicembre 2014

G. PIOMBANTI – GUIDA DI SAN MINIATO – S. GIACOMO E FILIPPO A PANCOLE



Estratto da G. Piombanti, Guida della Città di San Miniato al Tedesco. Con notizie storiche antiche e moderne, Tipografia M. Ristori, San Miniato, 1894, pp. 111-113.

[111] S. GIACOMO E FILIPPO A PANCOLE

Dove una tradizione racconto essere stato un tempio pagano, al dio Pane dedicato, fu eretta una chiesa parrocchiale in onore dei santi apostoli Giacomo e Filippo, forse nel secolo XII. Il nome del luogo, dicono, ricorderebbe pure quella tradizione, poiché Pancole significherebbe culto reso a Pane. V’ha anche chi racconta che lo stesso antico tempio pagano fu dipoi a chiesa cristiana ridotto. Comunque sia, sta il fatto che detta chiesa esisteva dov’è ora quella casa di due piani, rimpetto alla chiesa presente di S. Paolo, ed aveva l’ingresso dalla parte della piazzetta di S. Niccolò. Nel 1484, come da una pietra a croce si rilevava, la chiesa venne restaurata. Il pontefice Innocenzo VIII al capitolo [112] della collegiata l’ammensava, per aumentargli le rendite, a condizione vi mantenesse un vicario per le funzioni parrocchiali (1491). Sembra però che l’unione avvenisse alquanto tempo dopo. Leone X nel 1518 anche la vicarìa unì al capitolo, e ordinò che il servizio della parrocchia lo facesse un canonico o un altro prete idoneo. Lo zelante vescovo mons. Poggi nel 1715 la fece nuovamente restaurare, la consacrò, e sulla sua porta laterale pose un’iscrizione latina, che ricordava il tempio dell’antica superstizione pagana essere stato trasformato nel tempio di Dio vivo in cui egli in ispirito e verità veniva dalle redente generazioni adorato (27) [VAI ALLE NOTE ↗]. Aveva questa chiesa tre altari: sul maggiore stava un crocifisso sul muro dipinto; degli altri due, uno era dedicato a S. Tommaso vescovo di Canterbery. V’era poi la cappella in onore di S. Niccolò di Bari dal parroco Spagliagrani edificata, del quale abbiamo già parlato. Fu egli sacerdote veramente benemerito della sua città nativa e in detta cappella ebbe la sepoltura. Questa parrocchia, d’accordo coll’autorità ecclesiastica, da Pietro Leopoldo nel 1783 venne soppressa, e la sua popolazione divisa tra quelle di S. Caterina e di S. Stefano. Il vescovo Brunone Fazzi, non ostante la soppressione, ordinava al capitolo che la chiesa fosse uffiziata. Ma il capitolo, esposte sue ragioni alla santa [113] sede, otteneva nel 1800 la permissione di profanarla e venderla. Allora l’obbligo Spagliagrani venne nella cattedrale trasportato. Dopo la soppressione della parrocchia ingrandirono alquanto l’ospedale di S. Niccolò, che accanto a lei sorgeva, come vedremo. Nel 1807 tutto fu alienato e ridotto ad abitazioni. – Presso la chiesa di Pancole trovasi fatta menzione di un oratorio, dedicato a S. Giovanni Battista, detto S. Giovannino, il quale coi suoi possessi fu pure al capitolo della collegiata ammensato nel 1526, e non si sa precisamente ove fosse e quando cessasse di esistere. Era forse di faccia alla casa già Portigiani, ove anche al presente chiaramente si vede esserci stato un oratorio?

Chiesa dei SS. Jacopo e Filippo di Pancole
Fotomontaggio di Francesco Fiumalbi

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