Giovedì 26 novembre 1959 la città di San Miniato partecipò
alla trasmissione Campanile Sera affrontando i campioni in carica di Mondovì,
reduci dalla vittoria nella settimana precedente contro Montefiascone.
La diretta televisiva, che vide Renato Tagliani come conduttore inviato nella nostra città, si svolse nella piazzetta dei Loggiati di San Domenico, dove venne allestito un palco per la nostra commissione di esperti e una porta da calcio per la prova sportiva. Il pubblico, che fu molto numeroso, era sistemato tutto nei loggiati ai piani superiori.
La diretta televisiva, che vide Renato Tagliani come conduttore inviato nella nostra città, si svolse nella piazzetta dei Loggiati di San Domenico, dove venne allestito un palco per la nostra commissione di esperti e una porta da calcio per la prova sportiva. Il pubblico, che fu molto numeroso, era sistemato tutto nei loggiati ai piani superiori.
(Archivio Gallerini San Miniato - Scatola n°26 - foto
n°3)
(Archivio Gallerini San Miniato - Scatola n°26 - foto n°26)
(Archivio Gallerini San Miniato - Scatola n°26 - foto n°2)
I due concorrenti prescelti per andare a Milano a
rispondere alle domande di Mike Bongiorno, furono la professoressa Marinella
Marianelli e lo studente Gianni Nistri che partirono per Milano con il treno
delle 12. Con loro partì anche l’allora studente universitario Mario Caciagli,
in veste di riserva.
Marinella Marianelli (1921–2010), originaria di Ponte a
Egola, era laureata in lettere presso l’Università di Firenze e svolgeva la
professione di insegnante di lettere presso il Liceo Carducci. Gianni Nistri
era invece un giovane studente di Architettura all’Università di Firenze, a
quel tempo impiegato in un’industria tessile di Empoli.
Per la prova sportiva, che consisteva nel tirare dei calci
di rigore, vennero prescelti due atleti della locale squadra di calcio A.C. San
Miniato, ovvero il portiere Galliano Martini, che rimase a San Miniato, e la
mezzala Dante Moriani che invece partì per Milano accompagnato dal dirigente
Romanello Telleschi e la riserva Giovanni Terreni.
La squadra di calcio dell'A.C. San Miniato che militava
nel campionato di seconda categoria nella stagione 1959/60
Galliano Martini, Dante Moriani e Giovanni Terreni
sono rispettivamente il quarto, il quinto e il sesto in piedi da sinistra
(tratta da "Gioco del calcio all'ombra della Rocca"
a cura di Enrico Micheletti, Tip. Bongi, 1993, pagina 144)
(Utilizzo ai sensi art. 70, comma 1-bis, Legge 22 aprile 1941 n. 633)
(Utilizzo ai sensi art. 70, comma 1-bis, Legge 22 aprile 1941 n. 633)
La commissione di esperti era composta da quattro cosiddette “centrali
al fosforo” suddivise per specifiche competenze: materie letterarie ed
umanistiche (insediata presso la Biblioteca Comunale), materie scientifiche,
storia sacra e latino (presso il Seminario Vescovile), cinema e teatro (presso
l’abitazione dell’avvocato Giuseppe Gazzini, presidente dell’Istituto del
Dramma Popolare) e agricoltura (presso l’abitazione del Commendator Lami). Le
“centrali al fosforo” erano collegate mediante telefono con gli addetti al
compito di far pervenire al palco presso i Loggiati di San Domenico oggetti o
testi necessari per i giochi proposti.
(Archivio Gallerini San Miniato - Scatola n°26 - foto n°17)
(Archivio Gallerini San Miniato - Scatola n°26 - foto n°82)
Nonostante l’impegno profuso da tutta la città nella
preparazione dell’evento, il risultato della gara fu disastroso per la nostra
città: Mondovì ci sconfisse con il punteggio di dieci a zero. L’articolo uscito
su “La Nazione” del giorno successivo a firma di Laura Griffo, offre un’ampia
cronaca della competizione.
I concorrenti a Milano, per quanto preparati, vennero
forse sopraffatti dall'emozione e sbagliarono anche le domande più semplici.
Alla domanda “in quale regione si trova il Lago Trasimeno” la professoressa
Marinella Marianelli rispose “nel Lazio”. L'unico quiz indovinato fu quello che Mike Bongiorno rivolse a Gianni Nistri il quale, essendo un fumatore, seppe rispondere soltanto alla domanda “quanto costa un pacchetto di sigarette Nazionali?”.
La sonante sconfitta generò molte polemiche legate ai
difetti organizzativi e suscitò anche reazioni colorite specialmente dalla
gente di San Miniato Basso che rivendicava così una sorta di riscatto
alla "sudditanza culturale" che pativa nei confronti degli abitanti del
capoluogo.
Da allora, infatti, nacque il luogo comune che chi non sapesse nulla era legato in qualche modo a San Miniato e nelle tante discussioni "da barbiere" si soleva dire: "Se sai, sai, e, se un sai, sei di saminiato".Tra gli aneddoti più divertenti emersi dai ricordi dei testimoni, citiamo quello del cartello che venne apposto al busto del Carducci presso i giardini, con la scritta canzonatoria “Non voglio più stare più qui, voglio andare a Mondovì”.
Un altro goliardico cartello indicatore fu messo nottetempo sul ponte di San
Miniato Basso rivolto verso San Miniato con l’iscrizione “Miniere di fosforo km
2”.
Occorre osservare che, allora, la televisione era ancora una forma di
verità oracolare: non si accendeva più solo nei cinema come al tempo di “Lascia o raddoppia?”, ma la gente riempiva le salette dei bar e la visione dello
spettacolo, soprattutto quando coinvolgeva, come nel caso di “Campanile sera”,
le realtà locali, era un vero e proprio rito comunitario, come oggi lo sono le
partite della Nazionale.
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