(Estratto dal quotidiano “La Nazione” del 24 novembre
1959, pag.6)
Giovedì sera in televisione
Con le “centrali al
fosforo” San Miniato fronteggerà il pensatoio di Mondovì
Preparativi nella città toscana per fronteggiare i quiz di Bongiorno - La strategia e la tecnica adottata dalla commissione degli esperti - Nemesi storica per l’insegnante antitelevisiva
(dal nostro inviato)
San Miniato, 23 novembre.
Se quelli di Mondovì, a «Campanile Sera» suoneranno
giovedì le loro trombe, la gente di San Miniato suonerà le sue campane. La
sfida dei piemontesi è stata accettata dai toscani con il sorriso sulle labbra:
a San Miniato, nei secoli, hanno affrontato ben altre prove proposte dalla
storia, al confronto delle quali quelle
di Bongiorno sono tutte da ridere.
Con questo spirito, tutto teso nello sforzo di non
prendere sul serio la faccenda, San Miniato si prepara alla grande prova che la
porterà giovedì prossimo davanti alle telecamere. Non che l’impegno di far
bella figura, davanti all’Italia quasi tutta, non sia sentito dalla gente del
posto; ma, forse, così facendo, intendono mettere le mani avanti, per poter
dire poi con più convinzione caso mai dovessero (tocchiamo ferro) andar male,
che tanto era tutto uno scherzo, e che in un gioco, si sa, c’è per forza chi
deve vincere e chi deve perdere.
Ciò non toglie che i maggiorenti della città (e per favore
non chiamatelo paese) responsabilmente consapevoli di quello che li
aspetterebbe se, per caso (ritocchiamo ferro) una sconfitta dovvesse abbattersi
sulla testa dei loro concittadini, stiano predisponendo piani strategici e
tattici per affrontare la situazione. La commissione organizzativa presieduta
dal vice segretario comunale, Franco Petralli, è insediata nel palazzo del
Comune.
Se Mondovì ha il suo «pensatoio», San Miniato avrà quattro
«centrali al fosforo» dove, divisi per specifica competenza, saranno ammassati
i «cervelli» locali. Una «centrale» è sistemata nella biblioteca comunale, e
avrà come settore di competenza i quiz di carattere letterario, e comunque
umanistico; un’altra è nel Seminario Vescovile, in cui si risolveranno gli
indovinelli di carattere scientifico, quelli riguardanti la storia sacra e il
latino; cinema, teatro e argomenti connessi hanno il loro quartier generale in
casa dell’avvocato Giuseppe Gazzini, presidente dell’Istituto del dramma
popolare, gloria e vanto di San Miniato; la quarta centrale, infine, avrà
specifiche competenze in problemi di agricoltura che, evidentemente, i
sanminiatesi ritengono possano essere argomento di quiz; gli esperti agricoli
hanno trovato sistemazione in casa del commendator Lami.
(Archivio Gallerini San Miniato - Scatola n°26 - foto
n°19)
Ciascuna di queste «centrali» è dotata di telefono in
diretta comunicazione con il «portavoce» e di un paio di «bersaglieri della
cultura»: giovani studenti capaci di fare i cento metri in pochi secondi che
correranno come lepri, nel caso ce ne debba essere bisogno, a portare presso le
telecamere quegli oggetti o quei testi che fossero richiesti dalle necessità
del momento.
La trasmissione televisiva avverrà dalla piazzetta del
chiostro di San Domenico: una specie di artistica fossa dei leoni, circondata
da un bel chiostro, sotto le cui volte potrà rifugiarsi il pubblico in caso di
pioggia. Sul palco prenderanno posto, insieme a un pallottoliere per aiutare
Bongiorno se dovesse ancora fare qualche somma, gli «esperti» che non saranno
ammassati gli uni sugli altri, come nelle località fin qui esibitesi in
televisione, ma divisi in settori secondo le specifiche competenze: ci sarà il
tavolino letterario, quello della lirica, quello sportivo. Ci saranno, inoltre,
i quattro telefoni collegati con le «centrali» e altri quattro (eccone i numeri
4223; 4224; 4042; 4221) a disposizione di chiunque voglia offrire la sua
disinteressata collaborazione.
(Archivio Gallerini San Miniato - Scatola n°26 - foto
n°27)
Faranno parte della commissione degli esperti la maggior
parte degli insegnanti di San Miniato (dove sorgono moltissime scuole: istituto
magistrale, scuola media, liceo scientifico, avviamento professionale,
conservatorio di Santa Chiara e un seminario), gli studenti del posto e alcune
altre persone selezionate dopo apposite prove. Portavoce sarà Gianni Lotti,
presidente della locale misericordia, dalla bella voce melodiosa: è stato
scelto per aver fatto parte, per dodici anni, delle migliori compagnie teatrali
italiane, da quella di Luchino Visconti in su: così - si son detti quelli che
l’hanno designato - non si farà prendere dal panico davanti alle telecamere e
al pubblico.
I due rappresentanti di San Miniato a Milano, scelti
anch’essi dopo accurate selezioni sono: un giovane studente di architettura,
attualmente impiegato in una industria tessile di Empoli: Giovanni Nistri; e
una signorina, insegnante all’istituto magistrale, la cui partecipazione al
gioco è stata messa in dubbio fino all’ultimo. La signorina (Marinella
Marianelli) infatti ha sempre «snobbato» la televisione, da lei ritenuta,
evidentemente, un sottoprodotto culturale. I suoi allievi ricordano le sue
filippiche contro i futili fasti che le folle riservavano ai fatui partecipanti
ai telequiz, da lei definiti «gli eroi della mezz’ora». Non si sarebbe mai
immaginata, che la mezz’ora, un giorno, sarebbe toccata anche a lei. Ferma ai
suoi principi, quando è stata designata ha risposto un «no» deciso, che poi si
è addolcito davanti a due argomenti convincenti: le centomila lire che comunque
spettano ai partecipanti al gioco (e delle quali si servirà come base iniziale
per partire alla conquista di una vetturetta utilitaria) e quella di una
lettera che i suoi allievi le hanno inviato, per pregarla a rinunziare ai suoi
«principi antitelevisivi» per il buon nome di San Miniato e promettendole
solennemente che nessuno l’avrebbe mai tacciata di incoerenza.
Domani,
intanto, apparirà sulle mura di San Miniato un manifesto con il quale il
sindaco (1) invita la popolazione a collaborare alla buona riuscita della serata e
che si conclude con concetto chiaramente ispirato dal marchese De Coubertin: il
quale. per timone di «grane» mise le mani avanti offrendo come motto alle
Olimpiadi la celebre frase «L’importante non è vincere, ma gareggiare».
Laura Griffo
NOTE
(1) Il Sindaco di San Miniato nel 1959 era Benito Baldini
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