Come l'imperadore si partì da Siena e andò a Samminiato.
«L'imperadore,
raccomandata la signorìa e 'l raggimento della città di Siena al
patriarca, a dì 5 di maggio del detto anno ai partì della città, e
vennesene da Staggia e da Poggibonizzi senza entrare nella terra; e
fatta ivi di fuori sua lieve desinea, si mise a cammino, e la sera
giunse a Samminiato
del Tedesco, e da'
Samminiatesi
fu ricevuto a onora come loro signore. E com'egli prese la via di là
per andara a Pisa, molti de' suoi baroni con grande comitiva de' loro
cavalieri si partirono da lui, e vennonsene a Firenze per seguire
loro cammino tornandosi in Alamagna. In Firenze furono ricevuti
cortesemente, rassegnandosi i caporali per nome, e dando il numero
della loro gente al conservadore: e questo valico fu più giorni,
avendo il dì e la notte da seicento in ottocento più cavalieri
tedeschi ad albergare in Firenze; e però niuno sospetto o movimento
si fece o si prese nella città, salvo che un pennone per
gonfalone guardava la notte senza andare la gente attorno.»
Croniche
di Giovanni, Matteo e Filippo Villani secondo le migliori stampe e
corredate di note filologiche e storiche,
Vol. II, Trieste, 1858, p. 166.
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