[anno
1363] LIBRO XI. CAPITOLO LIX.
Come
morì messer Piero Farnese.
«Essendo entrata la furia della pestilenza dell’anguinaia nell’oste de’ Fiorentini, molti n’uccise, molti ne indebolì, molti ne avvilì. Il perché essendo levato l’assedio da Montecalvoli, per comandamento de’ signori di Firenze, il capitano era in Castello Fiorentino; e quivi lo prese il male dell’anguinaia a dì 19 di giugno, e il detto dì n’andò a San Miniato del Tedesco, e quivi in sulla mezza notte passò di questa vita, e il corpo suo in una cassa alle spese del comune fu recato in Firenze, e posato a Verzaia, aspettando Ranuccio suo fratello, per cui era mandato; poi a dì venticinque del mese il corpo suo fu recato in Firenze alle spese del comune con mirabile pompa d’esequie, le quali furono di questa maniera […]».
Croniche
di Giovanni, Matteo e Filippo Villani secondo le migliori stampe e
corredate di note filologiche e storiche,
Vol. II, Trieste, 1858, p. 387.
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