CASTELFALFI
[Comune di Montaione]
«CASTEL
FALFI (Castrum
Faolfi)
in Val d'Era. Castello con
parrocchia plebana (S. Floriano) nella Comunità Giurisdizione e
circa 3 miglia a ponente di Montajone, Diocesi di Volterra,
Compartimento di Firenze. Risiede sulla cresta di un poggio quasi
isolato dai fossi che lo fiancheggiano, e donde traggono origine i
torrenti Roglio
e
Carfalo
tributari
dell'Era; mentre non molto lungi di là si apre il vallone
dell'Evola.
Questo
castello sino dal secolo VIII portava il nome longobardo del suo
proprietario, (probabilmente degli antichi signori della
Gherardesca); avvegnachè il fondatore della badia di Monteverdi in
Maremma, nel 754, assegnò a quel luogo pio la sua parte della corte
di Castel
Faolfi.
Nel 1139 (23 gennajo) un conte Ranieri cedè per cento lire a Adimaro
Adimari vescovo di Volterra tuttociò che possedeva in questa stessa
corte e castello, come in quelli di Vignale,
di Legoli,
di Ghizzano,
di Laiatico,
nelle ville di Celle,
di S.
Ottaviano e
di S.
Vittore.
Per effetto del quale acquisto fu confermata da Arrigo VI, nel 1186,
la metà del castello medesimo ai vescovi Volterrani, i quali avevano
già donato alla badia di Carisio
sul
Roglio
una
parte dei possessi di Castel Falfi e di altri vicini casali. –
Vedere
BADIA
DI CARISIO.
Castel
Falfi conta anch'esso i suoi fasti nei piccoli fatti marziali che
avvennero fra i Pisani e i Sanminiatesi durante i secoli XIII e XIV;
poichè fino a Castel Falfi, o poco più oltre si estendeva la
giurisdizione politica della Repubblica di Pisa, che dominò e tenne
presidio nella rocca di Castel Falfi sino al 1370, quando i
Fiorentini prestarono denari ai Sanminiatesi per riavere dai Pisani
il castello e distretto di Castel Falfi, con rilasciare la rocca a
titolo di pegno in custodia alla Repubblica fiorentina.
Nel
1554, di giugno, Castel Falfi fu combattuto e saccheggiato dalle
genti di Piero Strozzi, mentre dal Senese per Val d'Elsa facevano
scorrerie sul territorio Pisano. (AMMIR. Istor.
Fior.)
La
pieve di Castel Falfi nel secolo XIII aveva per suffraganee 13
cappelle, sotto i seguenti nomignoli: 1. chiesa d'Impignano;
2. di Paterno;
3. di S. Mostiola
(data
poi alla pieve di Fabbrica); 4. di Vignale;
5. di Monti;
6. di Camporena;
7. di Piaggia;
8. di Collelungo;
9. di Tonda;
10. di Suvera;
11. di Ceddri;
12. della SS. Annunziata;
13. di S. Maria
Assunta;
oltre l'ospedale di S. Croce di Tonda.
Attualmente
la pieve di Castel Falfi ha sotto di sè quattro parrocchie; cioè:
S. Bartolommeo a Vignale;
S. Niccolò a Tonda;
S. Pietro a Sughera;
e S. Giorgio a Ceddri.
La
popolazione di Castel Falfi conta 468 abitanti.»
[Estratto
da E. Repetti Emanuele, Dizionario...Cit.,
Vol. I, Firenze, 1833, pp.
529-530]
«–
Si aggiunga – Il patrimonio della pieve di Castel-Falfi fu riunito
a quello del capitolo fiorentino con bolla del Pont. Innocenzo VIII
(anno 1489) insieme con altre chiese lungi dalla diocesi di Firenze,
come fu la pieve di S. Maria a Barbinaja, innanzi che le sue rendite
venissero assegnate alla nuova mensa vescovile di San-Miniato.»
[Appendice, 1845, p. 59]
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