di Francesco Fiumalbi
L'antica strada che da San Miniato conduceva al "Pinocchio" non era come la conosciamo oggi. Innanzitutto si chiamava via del Pinocchio, poi con la costruzione della ferrovia divenne via della Stazione e infine, molto più di recente, via Aldo Moro. Le modifiche non hanno riguardato soltanto il nome, ma anche il tracciato: nella parte terminale andava giù dritta, mentre gli attuali tornanti furono realizzati nella seconda metà dell'800 per favorire la salita, specie per quanti si recavano a San Miniato con i carretti trasportando prodotti agricoli e oggetti da commerciare. D'altra parte allungando il percorso, le pendenze si riducono.
Questo breve tratto negli anni fu soprannominato "taglione" proprio perché consentiva di tagliare, quindi abbreviare, la strada verso San Miniato Basso. E' tornato in auge da alcuni mesi, dopo la grave frana che, da ottobre a marzo, ha interessato il tratto moderno di via Aldo Moro, e che è ancora lungi dall'essere ripristinato e riaperto al traffico.
Il tracciato storico sopravvissuto è lungo circa duecento metri ed è ancora un percorso pubblico, appartenente al demanio comunale, e meriterebbe davvero di essere valorizzato non solo da un punto di vista storico o paesaggistico, ma anche sportivo o turistico. Da qui infatti possiamo godere di scorci inediti verso San Miniato Basso, "Pinocchio" fino al 1924, oltre che verso la Rocca e la cosiddetta vallis putei, la valle del Pozzo, così definita negli Statuti del Comune di San Miniato del 1337. A piedi è facilmente percorribile, un po' meno con una mountain bike, con la quale occorre un buon livello di allenamento, essenziale per affrontare i tratti più ripidi con un sottofondo sconnesso.
Di questa antica strada, la cui origine si perde nell'antichità (non è da escludere una formazione del percorso nell'ambito della frequentazione di epoca romana, se non estrusca o addirittura precedente), abbiamo una precisa documentazione cartografica appartenente al Catasto Generale del Toscana che, per il Comune di San Miniato, è datata 1834.
L'antica strada che da San Miniato conduceva al "Pinocchio" non era come la conosciamo oggi. Innanzitutto si chiamava via del Pinocchio, poi con la costruzione della ferrovia divenne via della Stazione e infine, molto più di recente, via Aldo Moro. Le modifiche non hanno riguardato soltanto il nome, ma anche il tracciato: nella parte terminale andava giù dritta, mentre gli attuali tornanti furono realizzati nella seconda metà dell'800 per favorire la salita, specie per quanti si recavano a San Miniato con i carretti trasportando prodotti agricoli e oggetti da commerciare. D'altra parte allungando il percorso, le pendenze si riducono.
Questo breve tratto negli anni fu soprannominato "taglione" proprio perché consentiva di tagliare, quindi abbreviare, la strada verso San Miniato Basso. E' tornato in auge da alcuni mesi, dopo la grave frana che, da ottobre a marzo, ha interessato il tratto moderno di via Aldo Moro, e che è ancora lungi dall'essere ripristinato e riaperto al traffico.
Il tracciato storico sopravvissuto è lungo circa duecento metri ed è ancora un percorso pubblico, appartenente al demanio comunale, e meriterebbe davvero di essere valorizzato non solo da un punto di vista storico o paesaggistico, ma anche sportivo o turistico. Da qui infatti possiamo godere di scorci inediti verso San Miniato Basso, "Pinocchio" fino al 1924, oltre che verso la Rocca e la cosiddetta vallis putei, la valle del Pozzo, così definita negli Statuti del Comune di San Miniato del 1337. A piedi è facilmente percorribile, un po' meno con una mountain bike, con la quale occorre un buon livello di allenamento, essenziale per affrontare i tratti più ripidi con un sottofondo sconnesso.
Di questa antica strada, la cui origine si perde nell'antichità (non è da escludere una formazione del percorso nell'ambito della frequentazione di epoca romana, se non estrusca o addirittura precedente), abbiamo una precisa documentazione cartografica appartenente al Catasto Generale del Toscana che, per il Comune di San Miniato, è datata 1834.
Estratto dal Catasto
Generale della Toscana,
Sezione B, “Colline adiacenti alla Città”,
fogli nn. 5-6
Archivio di Stato di
Pisa, Catasto Terreni, Mappe, San Miniato, n. 6-7
Immagine tratta dal
sito web del “Progetto CASTORE”
Regione Toscana e
Archivi di Stato Toscani
Estratto dal Catasto Generale della Toscana, con la sovrapposizione
degli elementi catastali odierni: strade (giallo), edifici (rosso)
Sezione B, “Colline adiacenti alla Città”, fogli nn. 5-6
Archivio di Stato di Pisa, Catasto Terreni, Mappe, San Miniato, n. 6-7
Immagine tratta dal sito web del “Progetto CASTORE”
Regione Toscana e Archivi di Stato Toscani
Per gentile disponibilità. Info Crediti e Copyright
Di seguito proponiamo due video che mostrano il percorso una volta in salita, da San Miniato Basso, verso San Miniato, l'altro in discesa.
Dal Pinocchio verso San Miniato
Da San Miniato verso il Pinocchio
Il "taglione" quante volte l'abbiamo usato, come il " viottolo del Pozzo" per scendere giù per andare al cinema o alla stazione! La guerra era passata da pochi anni e già San Miniato Basso dava del filo da torcere alla"boriosa" che non se ne faceva nè qua nè là della concorrenza sicunera della sua "sciochezza". La premessa per dire che il viottolo era una "via maestra" da cima a fondo con tanto di capitelli in testa e coda. In testa il capitello vedo che è sparito, in coda s'è incamminato perinsù. Anzi l'ultimo tratto ( o il primo che in questo caso coincidono ) è stato allargato, affossato, pavimentato. Il motivo è evidente, meno l'uso! Credo che nessuno ora abbia da obiettare all'uso pedonale o velocipidistico, ma col tempo potrebbe quel tratto essere rivendicato come bene privato visto che la barriera è stata spostata ove finisce la manutenzione e comincia lo sterrato piuttosto sconnesso come succede alle proprietà demaniali? Ce ne sono casi e tanti di strade comunali o vicinali pubbliche "incatenate", "tagliate" da fossi "protette" da siepi e cancelli ( solo le vicinali che interessano ai cacciatori e tartufai resistono pubbliche con le buone o con...i trochesini ! ), non farà la satessa fine? Meglio sarebbe ficcare due pali in cima e fomdo con cartello: Viottolo vicinale pubblico! Ma non sarà mai fatto perchè senza manutenzione com'è, se uno si stracolla in piede..........
RispondiEliminaI due montanti in cima e in fondo, di cui rimane solo quello più in basso, non sono altro che due parallelepipedi di pietra, conficcati verticalmente nel terreno. Probabilmente dovevano servire per non farci andare i carri.
EliminaIl tratto conclusivo, come hai osservato, è stato ripavimentato perché costituisce anche l'accesso ad una abitazione privata. Credo sia ancora pubblico.