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Ancora un video molto suggestivo, realizzato da Giuseppe Chelli.
Ancora un video molto suggestivo, realizzato da Giuseppe Chelli.
Siamo
nel dicembre 1957. Le salme dei Caduti della Prima Guerra
Mondiale, che si trovavano nella Chiesa di Santa Caterina (in Piazza
XX Settembre, comunemente detta “Piazza dell'Ospedale), vengono
traslate nell'oratorio di Santa Maria al Fortino, dove era stato
ricavato un apposito sacrario. Sono immagini altamente suggestive, scattate la domenica del 15 dicembre 1957, con il lungo e composto corteo che percorre San Miniato dalla sua
estremità orientale al suo limite occidentale, attraversando tutto
il centro cittadino. Al corteo avevano preso parte sia autorità
militari, sia rappresentanti delle istituzioni civili (si riconosce
il Sindaco Concilio Salvadori al termine del suo terzo e ultimo mandato) e
religiose, ma soprattutto tanta gente comune. Non mancò nemmeno la
banda musicale. L'edificio del Liceo che ancora non era stato
inaugurato, essendo in posizione rialzata rispetto alla chiesetta, fu
letteralmente preso d'assalto dalla gente che voleva vedere la
cerimonia d'ingresso in Santa Maria al Fortino. Davvero bellissima
una delle immagini conclusive, con la porta della chiesa spalancata per accogliere le salme al suo interno e sullo sfondo il panorama sanminiatese, dove si intravede la Rocca ricostruita: il
segno che la guerra era davvero finita e che era possibile sperare in
un futuro di pace e di benessere.
L'originaria
collocazione in Santa Caterina fu dovuta al Canonico Genesio Chelli,
Cappellano di Guerra durante il primo conflitto bellico mondiale.
Egli promise ai “suoi” soldati sanminiatesi che li avrebbe
riportati tutti a casa. La promessa fu mantenuta anche per coloro che
morirono, e che furono tumulati in un'apposita cappella votiva
ricavata, come detto, in Santa Caterina. Tuttavia, il parroco della
chiesa nel 1958, Don Eugenio Bellaveglia, decise di smantellare la
cappella, costringendo a trovare una nuova sistemazione alle salme
dei caduti, che fu individuata nel Sacrario di Santa Maria al
Fortino.
Le
immagini utilizzate da Giuseppe Chelli per realizzare il video sono
tratte dall'Archivio dell'Arciconfraternita di Misericordia di San
Miniato.
Bello: dignità e partecipazione
RispondiEliminaBELLO DAVVERO...
RispondiEliminaBella testimonianza. Onore al popolo sanminiatese.
RispondiEliminaSolo per precisione. Non è che il parroco era Don Bellaveglia ? Non Bentivegna ?
RispondiEliminaEsatto, grazie per la segnalazione! Adesso è corretto!
EliminaChe emozione questo filmato !! Ho rivisto molti miei familiari (nonno, zio, mamma, babbo) e tanti che ho conosciuto (la mitica Profesoressa Lucca !!). Mia mamma e la sua famiglia abitavano accanto a S. Maria a Fortino, avevano la chiave per le pulizie e per me da bambino piccolo era il mio posto magico di giochi (soprattutto la cripta) !
RispondiEliminaDavvero un plauso per mettere questi importanti ricordi. Sito interessante, intelligente ed "utile". Bravi
Ringrazio, ma se oggi possiamo vedere cerimonie di lutto e dolore partecipativo, forse in disuso troppo presto, lo si deve a quelle persone per le quali la memoria e specialmente questo tipo di memoria era presente anche a distanza di anni.
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