giovedì 2 maggio 2013

BARBIALLA [MONTAIONE] - DIZIONARIO REPETTI


BARBIALLA [Comune di Montaione]

BARBIALLA in Val d’Evola. Castello e borgata nel Val d’Arno inferiore con prioria (S. Giovanni a Barbialla) nel piviere di Cojano sul confine settentrionale della Diocesi di Volterra da cui dipende nella Comunità Giurisdizione e 6 miglia toscane a maestro di montajone, Compartimento di Firenze.
Risiede sul dorso delle colline che si stendono da S. Vivaldo nella direzione di scirocco a maestro fra le vallecole dell’Evola e della Cecinella (1) a libeccio di Sanminiato, presso la strada provinciale che da quest’ultima città per Montajone entra in quella R. di Volterra a S. Cristina.
Fu il castello di Barbialla signoria de’ conti Cadolingi e dei conti Gherardeschi. Sembra che appartenesse a quest’ultima prosapia quel Conte Ugo di Tedice che nel 1109 oppignorò la metà della giurisdizione e possessi che teneva in Barbialla e nel vicino casale di Scopeto a Rangerio Vescovo di Lucca per garanzia della promessa ad esso fatta con atto pubblico nel chiostro della cononica della Pieve di S. Genesio (oggi la Cattedrale di Sanminiato) di non molestare, cioè, i parrocchiani e le sostanze dei popoli dei pivieri di Val d’Evola che allora dipendevano dalla Diocesi di Lucca, oggi di Sanminiato, di lasciare libere le decime dovute alla Pieve di Corrazano, di non recare danni nè ai vassalli nè ai poderi che la mensa vescovile di Lucca possedeva allora nelle maremme di Volterra e di Populonia, specificando quelli situati nelle corti di Cecina, di Bibbona, di Acquaviva, di Casalappi, di Vignale, e della Rocca, i quali lo stesso conte Ugo teneva in feudo in forza di un istrumento enfiteutico fatto col conte Ugo avo e col conte Tedice di lui padre. (ARCH. ARCIV. di LUCCA)
Nel 1152, li 16 aprile, Matilde di Lanfranco vedova lasciata dal Conte Ildebrandino del conte Ugo, stando in Peccioli, vendè a Galgano vescovo di Volterra la parte dei castelli e distretti di Barbialla e di Scopeto che apparteneva al suo marito; e fu probabilmente quella terza parte di Barbialla che l’imperatore Arrigo VI con diploma spedito da Sanminiato, li 28 agosto 1186, confermò con tanti altri castelli del Volterrano contado al potente Ildebrando Pannocchieschi vescovo di Volterra. (AMMIR. Vesc. Volterr. (2))
Il popolo di Barbialla unitamente a quello dei vicini castelli e borgate di Val d’Evola, nel 1312, assalirono e fecero a pezzi uno squadrone di cavalleria e 450 soldati a piedi, alla testa dei quali era il conte di Fiandra comandante dei Pisani. (LELMI, Cronac. Sanmin. (3))
Nel 1431 Barbialla con altre Terre, cast. e ville dei contorni fu tolta e ben presto ripresa dai fiorentini all’oste condotto da Niccolò Piccinino. Se non che sopraggiunse l’anno susseguente altro conduttore di compagnie, Bernardino degli Ubaldini della Carda, cui Barbialla dovè aprire le porte per riceverne guasto. (BONINSEGNI, Istor. Fior. (4))
Il territorio di Barbialla era sulla linea di demarcazione dell’antico contado e giurisdizione politica della Repubblica di Pisa, come risulta dai diplomi a quel Comune concessi da Federigo I e Carlo IV. Barbialla era per altro, nel 1370, stabilmente aggregato al distretto di Sanminiato allorchè venne incorporato al territorio fiorentino. Fra i capitoli di convenzione fuvvi quello di costituire Barbialla capoluogo di una potesteria, dalla cui giurisdizione civile dipendevano, oltre il distretto di Barbialla, quello di Cojano, di Collegalli, di S. Bartolommeo e S. Stefano nel piviere di Cojano, da lungo tempo distrutto. (LAMI, Monum. Eccl. Flor.(5))
Esistevano in Barbialla diverse chiese oltre l’attuale parrocchia. Erano nel numero delle medesime S. Maria e S. Andrea tuttora in piedi, e ridotta a pubblico oratorio, la chiesa di S. Michele presso Barbialla attualmente cappella, quella di S. Filippo, da qualche tempo distrutta, e un ospedale per accogliere i pellegrini o piuttosto i vagabondi sotto il titolo di S. Anna. Una delle suddette chiese fu parrocchia nel Castelnuovo di Barbialla. Essa nel 1551, aveva una popolazione di 264 abitanti, mentre nel castello antico sotto la cura di S. Giovanni Evangelista si trovavano alla stessa epoca 351 abitanti.
Attualmente Barbialla conta 360 abitanti.

[Estratto da E. Repetti, Dizionario.. Cit., Vol. I, Firenze, 1833, p. 270]

NOTE E RIFERIMENTI
(1) Barbialla non si trova tra la valle della cecinella o “Chiecinella” e la Valdegola, bensì tra la Valle del Rio Orlo e la Valdegola.
(2) Ammirato Scipione, Vescovi di Fiesole di Volterra e d'Arezzo con l'aggiunte di Scipione Ammirato il Giovane, Amadore Massi, Firenze, 1637.
(3) Si tratta del notaio e cronista sanminiatese Giovanni di Lemmo da Comugnori. Al tempo in cui scrive Emanuele Repetti, il suo “Diario” non era ancora stato stampato. La prima edizione fu inserita nella raccolta curata da Luigi Passerini, Cronache dei secoli XIII e XIV, Documenti di Storia d'Italia, Vol. VI, coi tipi di M. Cellini e C., Firenze, 1876. Più recentemente è uscita una nuova edizione curata da Vieri Mazzoni: Ser Giovanni di Lemmo Armaleoni da Comugnori, Diario. 1299-1319, Deputazione di Storia Patria per la Toscana, Documenti di Storia Italiana, Serie II – Volume XIV, Leo S. Olschki Editore, Firenze, 2008.
(4) Machiavelli Niccolò (Niccolò di Bernardo di Boninsegna, da qui Boninsegni), Istorie Fiorentine, Firenze, 1532.
(5) Lami Giovanni, Sanctae Ecclesiae Florentinae Monumenta, Tomo I, Firenze, 1758.


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