BASTIA
[Comune di Empoli]
La Bastìa - Ponte a Elsa
Foto di Francesco Fiumalbi
«BASTIA
nel Val d’arno inferiore. – Villa e borgata sopra un
umile poggetto fra il Ponte d’Elsa e l’Arno. Ha un’antica
chiesa parrocchiale (S. Silvestro (1)) filiale della pieve di S.
Genesio, attualmente suburbana della cattedrale di Sanminiato, nella
Comunità Giurisdizione e circa 4 miglia toscane a libeccio di
Empoli, Diocesi di Sanminiato, già di Lucca, Compartimento di
Firenze.
Infatti
nel suolo dove oggi sorge la magnifica villa della Bastìa dei nobili
Orlandini del Beccuto di Firenze esisteva un fortilizio notissimo
nelle cronache e nei diplomi Pisani che rammentano costà una torre e
un luogo di confine naturale e politico fra il territorio fiorentino
e pisano.
Questa
Bastia
portava
il nome di Torre
Benni,
e dominava il passaggio dell’antico ponte d’Elsa e della strada
Regia Pisana. La quale strada il poggio della Bastìa attraversare
doveva innanzi la caduta del ponte (1307), allora situato sotto la
Torre
Benni;
poscia rifatto nel 1347 alquanto più dentro terra, come oggi si vede
(2).
La
Torre
Benni fu
un dì compresa tra i feudi dei conti Guidi, siccome risulta dai
diplomi di Arrigo VI e di Federigo II spediti a favore di quella
prosapia. Anche la prioria di S. Stefano alla Bastìa, nel catalogo
delle chiese della Diocesi Lucchese dell’anno 1260, trovasi notata
sotto il piviere di S. Genesio con l’indicazione di S.
Stefano della Torre Benni (3).
La stessa indicazione essa conservava nel secolo XV, quando era
rettore della medesima il dotto empolese Andrea d’Jacopo Vannozzi,
fatto poi canonico della metropolitana fiorentina. (SALVINI, Serie
dei Canonici Fior. (4))
Alle
falde orientali del poggetto della Bastìa, lungo la vecchia strada,
esisteva un Borgo appellato di S. Fiora (Sanctae
Floris)
nominato nelle carte del medio evo, e nell’opera del Padre
Ildefonso, (Delizie
degli Eruditi,
Tomo VII) quando i Ghibellini, stanti vittoriosi nei campi di
Monteaperto, disfecero costà molte case di Guelfi. Nonostante che
nuovi guasti ed incendj al Borgo di S. Fiora apportassero i soldati
di Uguccione della Faggiola nel 1312, (LELMI, Cron.
Sanminiat. (5))
pure lo stesso luogo viene rammentato ancora nella Bolla d’oro di
Carlo VI come paese fedele dell’impero. Nell’archivio pure della
chiesa della Bastìa si conservano due documenti comprovanti
l’esistenza non tanto remota del Borgo di S. Fiora.
Vi
è tuttora un pozzo in mezzo a un campo che appellasi il Pozzo
di S. Fiora,
e la strada e i campi adiacenti, conservano sempre il nomignolo di
Strada
e Campi di Borgo.
– Nell’escavazione fatta nel 1788 dal priore Capoquadri per la
costruzione di una cisterna presso la canonica, alla profondità di
braccia 18 fu trovato un pezzo di marmo ov’era scolpito a
bassorilievo un pellegrino nell’atto di orare. Lo che richiama alla
memoria uno di quegli ospizi degli Ospidalieri dell’Altopascio, che
essi probabilmente avevano a questo ponte d’Elsa, come all’altro
superiore di Castel Fiorentino.
Anche
gl’itinerari dei romei Irlandesi del secolo XII segnano lungo la
via Francesca una mansione fra Fucecchio e l’Osteria bianca, sotto
nome Arno
bianco.
La
parrocchia della Bastìa conta 422 abitanti.»
«–
Si aggiunga – Che questo borgo ora Vill. con ch. parr. S.
Stefano a Torre
Benni,
già a S.
Flora,
fosse in un punto donde si dominava il passaggio sull'antico ponte
d'Elsa innanzi che questo nel 1307 rovinasse, lo dichiara fra gli
altri un decreto della Signoria di Firenze del 12. sett. 1378 (al
tempo dei Ciompi) che ordinò la fortificazione del castello
di
S.
Flora
(Gaye, Carteggio
d'artisti ec. Vol. 1, Appendice 2)»
[Appendice, 1845, p. 25]
[Estratto
da E. Repetti Emanuele, Dizionario...Cit.,
Vol.
I, Firenze, 1833, pp.
287-288]
NOTE
E RIFERIMENTI:
(1)
Si tratta di Santo Stefano e non di San Silvestro come erroneamente
riportato dal Repetti.
(2)
La notizia è tratta dal Diario
di Giovanni
di Lemmo da Comugnori. Al tempo in cui scrive Emanuele Repetti, il
suo “Diario” non era ancora stato stampato. La prima edizione fu
inserita nella raccolta curata da Luigi Passerini, Cronache
dei secoli XIII e XIV,
Documenti di Storia d'Italia, Vol. VI, coi tipi di M. Cellini e C.,
Firenze, 1876. Più recentemente è uscita una nuova edizione curata
da Vieri Mazzoni: Ser Giovanni di Lemmo Armaleoni da Comugnori,
Diario.
1299-1319,
Deputazione di Storia Patria per la Toscana, Documenti di Storia
Italiana, Serie II – Volume XIV, Leo S. Olschki Editore, Firenze,
2008.
(3)
L'elenco delle chiese della Diocesi di Lucca, conosciuto anche come
“Estimo” fu edito per la prima volta in Domenico Bertini, Memorie
e documenti per servire all'Istoria del Ducato di Lucca,
Tomo IV, parte I, Francesco Bertini Editore, Lucca, 1818, appendice,
doc. XXVII, pp. 37-48. Una più recente edizione si deve a Pietro
Guidi, Tuscia.
Rationes Decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV,
Vol. I, La
decima degli anni 1274-1280,
Biblioteca Apostolica Vaticana, Roma, 1932, Appendice, pp. 243-273.
(4)
Salvini Salvino, Catalogo
cronologico de' Canonici della Chiesa Metropolitana Fiorentina
compilato l'anno 1751,
Gaetano Cambiagi Stampatore Granducale, Firenze, 1782, p. 34.
(5)
Vedi supra,
nota 2.
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