MONTEBICCHIERI
[Comune di San Miniato]
«BICCHIERI
(MONTE). Castello con parrocchia (S. Lucia)
nell’antico piviere di Berbinaja,
Caposesto di Montopoli, Comunità Giurisdizione e 5 miglia toscane a
libeccio di Sanminiato, dalla quale Diocesi dipende, una volta
Lucchese, Compartimento di Firenze.
Fu
uno de’ castelli e fortilizj del distretto di Sanminiato, compreso
però nell’antico contado della Repubblica pisana, confermato a
questa da vari imperatori sino a che la Repubblica fiorentina
l’aggregò al di lei distretto, per trattato concluso nel 1347 con
il Comune di Sanminiato.
Si
fa menzione di questo castello nella pace del 1256 fra i Pisani,
Fiorentini e Lucchesi. – Fu assalito inutilmente nel 1402 da una
mano di armati; dové cedere però nel 1431 a Niccolò Piccinino.
(AMMIR. Ist.
Fior.).
La
parrocchia di Monte Bicchieri conta 345 abitanti.»
«–
Si aggiunga – Oltre quanto fu indicato all'art. San
Miniato
– rispetto ad un giudicato del 14 gennaio 1211 contro il conte
Ranieri del fu Arrighetto, ed il conte Gherardo del fu C. Aliotto
della Gherardesca, ed a favore del Com. di San Miniato, rispetto al
castello di Monte-Bicchieri,
aggiungerò un'altra scrittura del 13 agosto 1199, Indiz. I, esistita
nel conv. della Certosa di Calci con la quale un C. Ugolino e un C.
Ranieri della prosapia Gherardesca consegnarono in perpetuo al Com.
di San Miniato il Cast. di Monte-Bicchieri.
Anche
una pergamena della Comunità di San Miniato, del 27 giugno 1283
riunita a quelle dell'Arch.
Dipl. Fior.
contiene una bolla di Paganello vescovo di Lucca, per la quale fu
tolto l'interdetto cui fu sottoposto il Comune di San-Miniato a
motivo di un pedaggio posto sulla via
nuova
fatta dalla parte di Monte-Bicchieri
in pregiudizio della mensa vescovile di Lucca. – Anche il Lelmi nel
suo Diario Sanminiatese rammenta una strada nel piano di
Monte-Bicchieri
che univasi a quella della Serra
per
andare al castel di Marti, dove i ribelli guelfi Sanminiatesi nel 3
aprile dell'anno 1316 si posero in agguato con animo di pigliare il
Cast. di Monte-Bicchieri,
ma essendo quivi stati scoperti dalle truppe del potestà di
Sanminiato, furono quei banditi in parte uccisi, oppure condotti
prigioni». [Appendice, 1845, pp. 29-30]
[Estratto
da RE. Repetti Emanuele, Dizionario...Cit.,
Vol.
I, Firenze, 1833,
p. 319]
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