COLLEGALLI
[Comune di Montaione]
COLLE
GALLl, o COLLEGALLI in Val d’Evola. Casale già
castello che diede il titolo a due parrocchie (S. Vito, e S. Paolo)
quindi a una piccola contea, ora vico spicciolato con villa privata e
fattoria de'signori Orlandini del Beccuto di Firenze, con unica
parrocchia (SS. Vito e Modesto) nel piviere di Corazzano, Comunità
Giurisdizione e circa 5 miglia toscane a maestrale di Montajone,
Diocesi di Sanminiato, già di Lucca, Compartimento di Firenze.
Risiede sul dorso delle colline che stendonsi dal monte del
Cornocchio e di S. Vivaldo fra la vallecola dell'Evola
e
quella del Roglio
e
della Cecinella.
Collegalli
ebbe i suoi nobili che portavano il titolo di conti sotto l'alto
dominio della Repubblica di Pisa; comecchè su questo castello
avessero una qualche giurisdizione temporale anche i Vescovi di
Lucca, siccome apparisce dai diplomi stati loro concessi da Ottone V
e Carlo IV, nei quali, fra i castelli delIa Val d’Evola, si nomina
il castrum
Collegarli.
Di
un castello dei conti di Collegalli parla Giovanni Lelmi nella sua
cronaca Sanminiatese, alla fine dell'anno 1312, quando una banda di
Pisani che aveva seguitato l'esercito di Arrigo di Lussemburgo
alI'assedio di Firenze, tornando per la Val d’Elsa alle sue case,
fu fatta prigioniera dalle popolazioni del Sanminiatese, tra le quali
fecero la maggior comparsa i signori di Collegalli. Perocchè uno di
quei conti per nome Catello, fece dal canto suo 60 prigioni, e un
Rossello di detto luogo altri 18 prigioni,
che
furono affunati e condotti a Sanminiato.
Che
i conti di Collegalli fossero in generale di parte Guelfa lo dichiara
il trattato di pace concluso nel 1317 fra i Pisani e i Fiorentini;
per cui i Pisani (dal cui alto dominio dipendeva il distretto di
Collegalli) per patto convenuto dovettero restituire i beni e
liberare dalle carceri i conti di Collegalli. I quali magnati, benchè
piccoli potentati, inviarono a Montopoli i loro sindaci a
rappresentarli nella pace ivi conclusa, li 12 agosto 1329, fra i
comuni ed i baroni più potenti della Toscana.
In
tutte le guerre posteriori i conti di Collegalli si portarono sempre
da valenti ufizjali negli eserciti della Repubblica fiorentina; la
quale prese essi i loro averi sotto la sua accomandigia,
precipuamente dopo che uno di quei conti (Lamberto) nel 1363 militò
in Mugello in qualità di generale de' Fiorentini contro l'oste dei
duchi di Milano; e dopo che, nel 1373, tre altri individui di quella
marziale famiglia ebbero riconquistato a Firenze varj castelletti di
Val d’Evola nella guerra riaccesa contro i Pisani.
Più
noto per importanti imprese fu quel Roberto de' conti di Collegalli,
al quale, nel 1403, mentre era al soldo della Repubblica fiorentina,
fu dato il titolo di commissario militare con autorità amplissima
ne' territorj di Pistoja, di Prato,
di Montemurlo e di Carmignano. Fu quello stesso Roberto che, nel
1406, dopo aver tolto, ai Pisani il castello di S. Ruffillo in Val di
Cascina, ottenne dalla Signoria di Firenze premj, esenzioni ed onori.
(AMMIR. Istor.
Fiorentina)
Collegalli
fu uno de' castelli staccati nel 1370 dal territorio di Sanminiato, e
ascritti al contado di Firenze, i cui reggitori decretarono di
stabilirvi un potestà per far ragione ai popoli di Collegalli, di S.
Stefano, di Barbialla e di Cojano; tribunale che fu incorporato più
tardi a quello di Montajone. – Vedere
COJANO
di Val d’Elsa.
La
parrocchia de' SS. Vito e Modesto a Collegalli conta 276 abitanti.
Repetti
Emanuele, Dizionario
Geografico Fisico Storico della Toscana contenente la descrizione di
tutti i luoghi del Granducato, Ducato di Lucca Garfagnana e
Lunigiana,
Tofani,
Firenze, 1833, Vol.
I, pp. 765-766.
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