lunedì 8 luglio 2013

1769 - LA RIAPERTURA DEL DUOMO DI SAN MINIATO

a cura di Francesco Fiumalbi

Il 18 giugno del 1766 vennero avviati i lavori di ristrutturazione del Duomo di San Miniato, sotto la direzione del Vescovo Mons. Domenico Poltri. Ben poco è rimasto del rifacimento interno della Cattedrale: otto riquadri nell'attico della navata centrale, dipinti da Giuseppe Parenti, assieme al quale collaborò il quadraturista Giovanni Vannetti, e quattro statue di Giuseppe Romolo Pini ricollocate in altre sedi, oltre ad una serie di interventi pittorici sui controsoffitti, che furono ridorati, e in altre parti dell'edificio. Difficile capire anche la consistenza dei lavori architettonici effettivamente realizzati, dal momento che il disegno e la relazione pervenutici lasciano intendere non soltanto modifiche di tipo stilistico e decorativo, ma anche di tipo strutturale, la cui fattibilità sarebbe risultata assai complessa. Considerando che alla metà dell'800 la chiesa fu interessata da nuovi e più consistenti lavori di ristrutturazione, appare evidente che delineare la sistemazione settecentesca della Cattedrale sia un'operazione tutt'altro che semplice (1).

Una testimonianza assai interessante ci viene offerta da un articolo pubblicato sulla Gazzetta Toscana, datato 8 dicembre 1769, nel cui breve testo viene resa nota la prossima riapertura della Cattedrale dopo oltre tre anni di lavori. Occorre sottolineare che spesso le notizie provenienti dal territorio del Granducato, e pubblicate sulla Gazzetta, venivano trasmesse direttamente dagli uffici di governo locali, quindi dalle Comunità, oppure, come nel caso di San Miniato, anche dal Vicariato. Per questo motivo l'attendibilità del contenuto del testo è indiscutibile.
La notizia è interessante sia perché ci fornisce ulteriori dettagli sull'entità della ristrutturazione e sugli artisti chiamati ad operare, sia perché viene sottolineato il ruolo di primo piano nella stesura del progetto da parte di Mons. Domenico Poltri, il cui intervento diretto fino ad oggi era stato solo ipotizzato, e più precisamente da Roberta Roani Villani:
[…] I documenti annotano solo il nome del capomastro, Antonio Vannini, ma mi pare suggestivo e attendibile attribuire l'idea allo stesso vescovo Poltri […]” (2)
[…] Fu impegnato nei lavori il capomastro Antonio Vannini che si può pensare seguisse idee formulate dallo stesso vescovo […]” (3)

La questione non è certo risolta completamente, tuttavia il testo pubblicato nella Gazzetta aggiunge un tassello, forse determinante, per meglio chiarire il ruolo del Vescovo Poltri, che viene definito Fabricae Procurator, Provisor, Auctor. Inoltre, di particolare interesse è l'apposizione di una epigrafe sopra il portale principale della chiesa, contenente la descrizione sintetica dei lavori: furono rifatte le colonne, le basi, gli archi, le finestre, i cassettoni (i lacunaria), le porte, il pavimento, la bussola, l'organo pneumatico, oltre ai consistenti interventi sull'apparato pittorico e scultoreo. Non conosciamo la natura di tale iscrizione, il cui testo è trascritto nella Gazzetta. Capitava spesso, infatti, che venissero predisposte epigrafi temporanee, per particolari occasioni e cerimonie, e che venissero rimosse poco dopo. E' anche vero che il contenuto del testo lascia intendere che si trattasse di un'iscrizione “fissa”, cioè configurata per conservare la memoria dei lavori nel tempo. Se così fosse, probabilmente fu rimossa in conseguenza della ristrutturazione della metà dell'800, dal momento che oggi non vi è alcuna traccia della medesima.

Cattedrale di San Miniato
Foto di Francesco Fiumalbi

Di seguito è proposto l'estratto della Gazzetta Toscana, Tomo n. IV, fasc. n. 50, 1769, p. 171.

SAMMINIATO 8 Dicembre
La Chiesa Cattedrale di questa Città rimasta chiusa fino dall'anno 1766 a solo oggetto di riattarla, finalmente dopo il travaglio di poco più di due anni, verrà nelle imminenti Feste Natalizia solennemente riaperta. Noi dobbiamo tutto questo allo zelante non meno che intendente nostro Pastore, il quale oltre ad aver fatto il vago, e insieme maestoso disegno, ne ha con la maggior vigilanza procurata felicemente l'esecuzione. Il Figurista Sig. Giuseppe Parenti, e l'Architetto Sig. Gio. Vannetti ambedue valenti Pittori Fiorentini hanno dato in quest'opera nuovi saggi della molta loro abilità. Dalla seguente Inscrizione posta sopra la porta principale di detta Chiesa può rilevarsi una esatta idea dei più interessanti lavori, che nella medesima si vedono perfezionati.
Augustam Dei Domum in Miniatensi Diocesi omnium principem lam senio fatiscentem, & informis Architecturae vitio, nulla fere parte constantem sibi, in hanc elegantiorem, & qua veterum substructionum obices impune, & commode datum de loco moveri posse, concinentiorem undequaque, splendidioremque, formam renovavit Dominicus Poltrius Epus Miniat. Fabricae Procurator, Provisor, Auctor. Pilas in ea, Peristylia, bases, coronas, nec non lacunaria, fenestras itidem, januas, pavimentum opere cessellato, marmorato, lapideo, statuis, picturis, auro ad ordinis concinnitatem digessit, instruxit, ornavit: ac opus grande certe pro viribus audacter coeptum, qua potissimum tempestate maxima in Etruria grassata est Annonae, & pecuniae caritas. Numine tamen savente, cuius gloriae dicatum est, & artium subsidio, vix exacto biennio foeliciter ultra vota perfecit, Organoque pneumatico, ac eius fronte, ambulacro, fulcris è laevo latere decentius, & aptius ad mediam Templi faciem translatis, tum demum id omne Clero, Popoloque universo spectandum obtulit IIX. Kal. Jan. Ipso nempe recurrente Iesu Christi Natali die partaeq, Salut. An. MDCCLXIX.”
Per render poi più degno della gloria di Dio il riaprimento della Cattedrale medesima, la Congregazione del Suffragio ivi eretta, e solita nei giorni Natalizi 26, 27, 28 esporvi con festivo triduo a forma di Quarant'ore l'Augustiss. e Diviniss. Sacramento in sollievo delle Anime del Purgatorio, in tale occasione darà riprove maggiori della sua commendabil Pietà, con decorar sì Santa Funzione di più magnifico apparato, scelta musica, copiosa illuminazione.


NOTE E RIFERIMENTI
(1) A tal proposito si rimanda ai saggi: Roberta Roani Villani, Restauri a San Miniato al Tedesco: documenti per una storia, in Bollettino dell'Accademia degli Euteleti della Città di San Miniato, n. 63, San Miniato, 1996, pp. 172-174; Roberta Roani Villani, Episodi d'arte e di restauro nella chiesa di San Francesco e nella Cattedrale di San Miniato, in Paolo Morelli (a cura di), San Miniato nel Settecento. Economia, Società, Arte, CRSM, San Miniato, 2003, pp. 232-237; Francesco Onnis, Biografia di una architettura, in AA.VV., La Cattedrale di San Miniato, CRSM, Pacini Editore, Pisa, 2004, pp. 71-73.
(2) Roberta Roani Villani, Restauri a San Miniato... cit., p. 172.
(3) Roberta Roani Villani, Episodi d'arte e di restauro... cit., p. 232.

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