La zona collinare nei pressi di Cumolo e Agliati
Foto di Francesco Fiumalbi
CUMULO
[Comune di Palaia]
CUMULO
nel
Val d’Arno inferiore. Castello che fu nella vallecola
della Cecinella (1), e che si appellò anche Corneto
di Cumulo,
con una chiesa parrocchiale (S. Martino) nel soppresso piviere di
Barbinaja, fra Brucciano, Monte Bicchieri e Agliati, dove
probabilmente fu traslocato il titolo di quella chiesa, nella
Comunità e Giurisdizione di Sanminiato, Diocesi medesima, già di
Lucca, Compartimento di Firenze (2).
Ebbero
signoria in Cumulo
i
conti della Gherardesca, poiché il conte Gherardo della stessa
prosapia, nel 1004, concedè alla badia di Serena presso Chiusdino
una parte di predj posti nel suo castello di Cumulo
(3);
e nel 1119 Ugo abate della medesima permutò quei beni con Benedetto
vescovo di Lucca, in cambio dei quali ne ricevè altri situati nella
Maremma (4). – Acquistarono dopo altre sostanze in Cumulo
i
monaci Camaldolensi della badia di Carisio in Val d’Era (5). Cumulo
fu
uno dei castellucci del distretto Sanminiatese combattuto e preso dai
Pisani, ai quali venne dai primi ritolto nel 1312. (LELMI, Cronic.
Sanminiat.)
(6).
Repetti
Emanuele, Dizionario
Geografico Fisico Storico della Toscana contenente la descrizione di
tutti i luoghi del Granducato, Ducato di Lucca Garfagnana e
Lunigiana,
Tofani,
Firenze, 1833, Vol.
I, p. 837.
GRUMULO,
o CUMULO
nella
Val d'Evola. – Casale perduto
ch’ebbe nome di castello, e che diede il titolo alla chiesa di S.
Martino di Cumulo,
o Grumulo,
nel piviere di Barbinaja, Comunità Giurisdizione e Diocesi di
Sanminiato, già di Lucca, Compartimento di Firenze. – Vedere
CUMULO.
Repetti
Emanuele, Dizionario
Geografico Fisico Storico della Toscana contenente la descrizione di
tutti i luoghi del Granducato, Ducato di Lucca Garfagnana e
Lunigiana,
Tofani,
Firenze, 1835, Vol.
II, p. 556.
NOTE
E RIFERIMENTI
(1) Il Repetti confonde la Chiecina con la Chiecinella, infatti Cumulo, così come Agliati, si affaccia nell'alta Valdichiecina. Il Torrente Chiecinella scorre in una vallata parallela.
(2) Al tempo in cui scrive Emanuele Repetti, Cumulo, assieme ad Agliati e
Collelungo faceva parte del Comune di San Miniato. Come abbiamo
visto, il
distaccamento a favore del Comune di Palaia avvenne nel 1928.
Inoltre al tempo San Miniato faceva parte
del “Compartimento”, poi Provincia, di Firenze, da cui fu
staccato nel 1925.
(3)
Il documento della cessione dei beni dai della Gherardesca
all'Abbazia di Santa Maria di Serena è conservato presso l'Archivio
Arcivescovile di Pisa e pubblicato in A. Ghignoli, Carte
dell'Archivio Arcivescovile di Pisa,
I, Biblioteca del Bollettino Storico Pisano, Fonti, 11, 1, Pisa,
2006, n. 74, pp. 178-182.
(4)
Archivio Arcivescovile di Lucca, Diplomatico,
*I.96; il documento è pubblicato in Domenico Bertini, Memorie
e documenti per servire all'Istoria del Ducato di Lucca,
Tomo IV, parte II, Francesco Bertini Editore, Lucca, 1836, doc.
CXVII, pp. 167-168.
(5)
Riguardo a questa notizia, Cumulo non sembra comparire nell'elenco
dei beni riconosciuti all'Abbazia di San Cassiano di Carigi nel
privilegio di Papa Lucio III, datato 1182. Cfr. Migne, Patrologia
Latina,
n. CCI, cc. 1121-1124; Mittarelli e Costadoni, Annales
Camaldulenes,
tomo IV, p. 107.
(6)
Si tratta del Diario
del notaio e cronista sanminiatese Giovanni di Lemmo da Comugnori. Al
tempo in cui scrive Emanuele Repetti, il suo “Diario” non era
ancora stato stampato integralmente, ma Giovanni Lami vi aveva
attinto notevolmente. La prima edizione fu inserita nella raccolta
curata da Luigi Passerini, Cronache
dei secoli XIII e XIV,
Documenti di Storia d'Italia, Vol. VI, coi tipi di M. Cellini e C.,
Firenze, 1876. Più recentemente è uscita una nuova edizione curata
da Vieri Mazzoni: Ser Giovanni di Lemmo Armaleoni da Comugnori,
Diario.
1299-1319,
Deputazione di Storia Patria per la Toscana, Documenti di Storia
Italiana, Serie II – Volume XIV, Leo S. Olschki Editore, Firenze,
2008. In quest'ultima edizione, la notizia riguardante Cumulo è
riportata alla c. 26, p. 36.
Nessun commento:
Posta un commento