01 [Anno
1004] I Pisani perdono gran parte del contado, di cui faceva parte
San Miniato, a vantaggio dei Lucchesi.
[…]
Negli anni domini millequattro, nel tenpo di papa Giovanni vigiesimo
sechondo, la chiesa di Roma venne in dischordia chon Arrigho terzo
inperatore di Roma, e gli Saracini di Barberia et di Spagnia et di
Sardingnia vennero insino a San Piero di Roma a champo, et menoronne
via di molti prigioni inchatenati e non prociederono per mare; et
chontra agli quali Saracini, a ppetitione de’ Romani, ciò è della
sancta Chiesa di Roma, li pisani v’andarono bene in punto in modo
ch’eglino schonfissono i Saracini et riebbono tucti i prigioni et
rimenorogli a rRoma. Et in qul tempo che i Lucchesi vennono a pPisa a
cchampo et presono quasi tucto il chontado di Pisa, e ‘l vescovo di
Luccha occupò per suo veschovado parte di cholline et parte di
valdera et la corte di Samminiato e llo Valdarno | che ogi si dicie
veschovado di Luccha, e li Fiorentini, Enpoli vecchio e nuovo et
Valdera, tucti erano del Veschovado di Pisa. Et quando li Pisani
seppono chome i Lucchesi erano venuti a champo in quello di Pisa et
preso del chontado assai, si vennono per mare da rRoma per
socchorrere Pisa e l’ chontado chontra a Lucchesi et isconfissono i
Lucchesi. Nell’anno seghuente, allora, i Lucchesi cho’ Lonbardi
vennono forti a cchampo chontra i Pisani et presono Valdiserchio,
essendo i Pisani cho lloro ghalee in Sardignia a cchampo chontro al
re Musetto et tornando parte de’ Pisani si ischonfissono un’altra
volta i lucchesi et chaccioroli insino a Librafacta. […]
Banti
Ottavio, Cronaca di Pisa di Ranieri Sardo,
Fonti per la Storia d'Italia, Istituto Storico Italiano per il Medio
Evo, Roma, 1963, pp. 12-13.
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