San
Miniato nel '300 era un centro di notevole importanza strategica se
paragonato alla sua storia contemporanea. Di questo ne abbia
testimonianza, oltre che nei documenti degli archivi laici ed
ecclesiastici, anche nelle cosiddette fonti cronachistiche toscane.
Stavolta proponiamo il regesto della cosiddetta Cronaca
di Pisa
di Ranieri Sardo.
Il
manoscritto da cui è tratta questa raccolta di notizie, che si
tratta comunque di una copia posteriore, si trova conservato presso
il Fondo Magliabechiano della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze,
manoscritto XXV-491 (con un'altra copia nello stesso fondo, XXV-32),
già appartenuto agli Strozzi, che probabilmente lo ebbero dai Duodi,
famiglia pisana imparentata con i Sardo. Fu pubblicato per la prima
volta per cura di Francesco Bonaini (“Archivio Storico Italiano”,
a cura dell'Istituto Storico Italiano, n. VI, parte 2B, Roma, 1845),
mentre l'edizione più recente è quella curata da Banti Ottavio,
Cronaca
di Pisa di Ranieri Sardo,
Fonti per la Storia d'Italia, Istituto Storico Italiano per il Medio
Evo, Roma, 1963, da cui abbiamo tratto il regesto. Non mancano altri
manoscritti, copie successive, conservate alla Biblioteca Marucelliana
(A-231 e A-235), alla Biblioteca Universitaria di Pisa (ms 700),
all'Archivio di Stato di Pisa (ms Roncioni
335,
ms
Roncioni 338,
recentemente edito dall'Istituto Storico Italiano per il Medioevo, collana Antiquitates, 22, a cura di Cecilia Iannella nel 2005
e ms 6, manoscritti
proprietà libera)
e alla Biblioteca Laurenziana (LXI-17, edito in Rerum
Italicarum Scriptores,
XV).
Cronaca di Pisa di Ranieri Sardo,
Fonti per la Storia d'Italia, n. VI/B,
Istituto Storico Italiano per il Medio
Evo, Roma, 1845.
Ranieri Sardo apparteneva ad una importante famiglia di
mercanti e giudici, originaria del contado che, una volta inurbatisi
a Pisa, risiedeva nel quartiere di Kinzica. Nato negli anni '20 del
'300, Ranieri ricoprì molte cariche pubbliche, specialmente
nell'ambito finanziario dell'amministrazione comunale. Per questo si
dimostra ben informato riguardo agli avvenimenti che videro
protagonista Pisa, in relazione anche alle altre città o centri
della Toscana, pur cercando di rimanere estraneo alle contese di
fazione fra Gambacorta, Raspanti e Bergolini, che in quegli anni
infiammavano la politica pisana. Morì nel 1399.
La
sua Cronaca
di Pisa
rappresenta senza dubbio una delle fonti cronachistiche più
interessanti dell'epoca. Possiamo suddividerla in due parti: la prima
dalla creazione del mondo al 1354, passando per la mitica fondazione
di Pisa; la seconda dal 1354 al 1399. Un po' come avviene in altre
opere dello stesso periodo (ad esempio quella del fiorentino Giovanni
Villani) anche in questo caso, la prima parte raccoglie notizie che
talvolta sfociano nel mito, frutto senza dubbio dell'elaborazione di
tradizioni più o meno diffuse. Soltanto relativamente al primo '300
cominciano a comparire notizie più dettagliate, seppur in forma
sintetica e schematica. Invece, nella seconda parte, quella che vede
l'autore spettatore delle vicende a lui contemporanee, le
informazioni sono davvero particolareggiate e ricche di spunti.
Per quanto riguarda San Miniato e il suo territorio,
abbiamo notizie molto interessanti. Innanzitutto Ranieri Sardo
riporta la tradizione seconda la quale il Valdarno Inferiore fino ad
Empoli un tempo apparteneva, da un punto di vista ecclesiastico a
Pisa. Wilhelm Kurze ha trattato diffusamente la questione arrivando
alla conclusione che, se mai sia avvenuta una variazione fra i
confini diocesani, questa circostanza deve essere ascritta al periodo
della conquista longobarda, quindi almeno quattro secoli prima, ma di
questo ne parleremo diffusamente in un altro post.
Altre
notizie sono della prima metà del '300, con i Pisani impegnati in
varie campagne militari volte all'ampliamento ad est del contado,
come il tentativo di Uguccione della Faggiola (1314). Successivamente
Ranieri Sardo riporta della pace fra Fiorentini e Pisani che venne sottoscritta, come apprendiamo da altre fonti, a San Miniato nella chiesa di Santa Maria (1343).
Oppure le vicende legate alle due discese in Italia dell'Imperatore
Carlo IV (1355 e 1368), ma anche dei tentativi da parte di
fuoriusciti pisani di sovvertire la situazione (1362), passando per
San Miniato. Infine, di particolare interesse e rilevanza, alcune
informazioni relative all'assedio di San Miniato da parte dei
Fiorentini e la conseguente sottomissione alla città gigliata
(1369-1370).
Di
seguito è proposto il regesto delle informazioni che riguardano San
Miniato, tratte dalla Cronaca
di Pisa di
Ranieri Sardo:
08 [1355] L'Imperatrice Anna
di Schweidnitz, consorte in terze nozze di Carlo IV, in viaggio verso Roma, fa sosta a San Miniato.
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