04 [Anno
1314] I Pisani guidati da Uguccione della Faggiola attaccano il
territorio sanminiatese.
[…]
Negli anni Domini [1314] a dì 16 di febraio, li Pisani chavalchorono
in sullo terreno di San Miniato et arsono et bruciorono il borgho di
Stibbio et più luoghi et feciono gran danni, et per la troppo grande
piova che fu non vi poterono stare troppo tenpo. Nel decto millesimo,
a dì 22 di febraio feciono chavalchare i Pisani a Massa di Maremma
insino alle mura et quivi feciono molto danno et presono Chanpetroso
et ischonfissono molti chhanpi di nimici c’erano Massetani et
fecionvi molti danni. Nel decto milesimo a dì 27 di febraio fu facto
pacie, sanza saputa de’ Pisani e d’Ughuccione, cho’ rre Uberto;
e fu promesso che’ Pisani non porterebbono vittuvaglia nell’isola
di Cicilia nessuna, né llegiame, né ferro et non chaverebbono di
quivi punto di grano né non darebbono né aiuto, né chonsiglio, né
favore o ricettamento a niuno nemicho del decto re o a alcuno suo
ribello et, ogni volta che lui faciesse oste in Cicilia, e’ gli
darebbono aiuto di cinque ghalee tre mesi overo quatro milla fiorini;
et fu bandita in Napoli la pace tra’ Pisani e il re a dì 27 di
febraio. Et anchora che’ e’ Fiorentini fussono franchi da ongni
gabella della città di Pisa et non se gli potessi alcuna ripresaglia
usare contro; et che i Pisani rendesseno le chastella avevano di
quello di Lucca, e con San Miniato che li Pisani li rendesseno quello
che avevano del suo, et che ritornassono gli usciti et che i Pisani
rendessono tucto quello avesono del loro. [...]
Banti
Ottavio, Cronaca di Pisa di Ranieri Sardo,
Fonti per la Storia d'Italia, Istituto Storico Italiano per il Medio
Evo, Roma, 1963, pp. 64-65.
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