venerdì 5 aprile 2013

S. MINIATO NELLA "CRONACA DI PISA" DI RANIERI SARDO 12/15



12 [1368] Marquardo di Randeck, Patriarca di Aquileia e Capitano Generale per la Toscana, attraverso il territorio di San Miniato compie un'incursione nel contado fiorentino.



[…] Mesér lo patriarca entrò in Pisa a dì 29 d'aghosto, lo dì di San Giovanni dichollato, et dentrò armato socto la bandiera dello imperio e lla sua, et a llato a llui lo singniore vichario (cioè Giovanni dell'Agnello, che da Doge era stato appena nominato Vicario Imperiale su Pisa, carica che valeva soltanto in assenza dell'Imperatore Carlo IV dall'Italia. Tale carica gli era stata attribuita per sollevarlo dalla signorìa di Pisa senza creare disordini. In quel momento i massimi poteri erano esercitati da Marquardo di Randeck) et missere Octo di Bersvicche (Ottone di Brunswick) chon ciento chavagli. Et dentrò per la porta del Parlascio et venne per borgho et per la piaza degli anziani, et andonne a smontare all'arciveschovado, e tucta la sa giente s'allogiò al duomo et quivi d'intorno.
Missere lo patriarca venne al palazo del singniore a dì 31 d'agosto, et quivi chol signiore vichario et altri cittadini si volse che lla masnada da chavallo gurasse in sua mano; et chosì feciono acietto che gl'Inghilesi. Et quegli non volsono giurare ma promisero che farebbono ciò che chomandasse missere lo patriarcha (i mercenari Inglesi non vollero giurare perché riconoscevano soltanto l'autorità del proprio re, tuttavia si dichiararono obbedienti a Marquardo di Randeck). Et sigurò al decto patriarcha lo chonservadore e llo podestà et uficiali e giudici.
Missere lo patriarcha cavalcò per andare a San Miniato chon tucta sua giente, venerdì a dì primo di sectenbre, cho' lla inperiale bandiera et cholla su'arme, et apresso di lui chavalchò missere Otto Brusvicche cholla sua brighata, et della masnada del singniore vichario di Pisa et di Luccha chavalchorono gli Inghilesi et per chapitano di loro, ciò è, Tedeschi et Taliani, ser Bernabò da parma. Andarono per fare una chavalchata in su quello di Firenze, et del chontado di Pisa andarono cierne che furono più di 2 mila huomeni et cho' lloro andò don Iacopo di Manente per chapitano di loro. Priegho Iddio sia chon pacie et buono stato di Pisa et del popolo. [...]

Banti Ottavio, Cronaca di Pisa di Ranieri Sardo, Fonti per la Storia d'Italia, Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, Roma, 1963, pp. 170-171

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