03 [Anno
1313 (1314)] L’Imperatore tenta l’assedio a Siena prima della sua
morte improvvisa nei pressi di Buonconvento.
[…]
Negli anni Domini 1314, a dì 10 d’aghosto, lo inperadore Arrigho,
chon 4 migliaia di chavagli si partì di Pisa et andorono a San
miniato al Tedescho, et poi a sSiena et fu facta ghuastare Siena et
afochare. Alla fine passò di questa vita a Bunchnvento a dì 24
d’aghosto; fu chi dise che llui morì perché era troppo caldo et
llui stava chasto di suo chorpo et per quello la speme sua si era
infracidata dentro; et chi dicie che morì per veleno che gli fusse
dato d’una polvere d’una erba che ssi chiama napello chol Chorpo
di Cristo, per uno frate predicatore. Et per le parti di Maremma ne
fu portato lo suo chorpo a Suvereto et chuivi si fu chotto. A dì 2
settenbre lochorpo del dicto inperadore, ciò è, l’ossa sue, ne
furono arrechate a Pisa inn una chassa et fu posto nel duomo di Pisa,
dalla chappella magiore, là u è una cascia suso alto,
treunfalmente; et mai tanto duolo et pianto non fu facto per li
Pisani quanto fu di lui perché avevano speso più di ducento miglia
di fiorini et non n’avevano facto pro nissuno et rimanevano in
brigha grandissima senza pechunia. […].
Banti
Ottavio, Cronaca di Pisa di Ranieri Sardo,
Fonti per la Storia d'Italia, Istituto Storico Italiano per il Medio
Evo, Roma, 1963, pp. 57-58.
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